"P.S. I Love You – Non è mai troppo tardi per dirlo", di Richard LaGravenese

L’amore è un ricatto, come il cinema. P.S. I Love You, è già troppo tardi se lo scrivi in fondo alla pagina e quindi va scoperto come incipit. Amare il cinema è anche illudersi di scavare buche per intrappolare gli altri, per poi caderci dentro prima degli altri. La macchina da presa ha insegnato al magnifico sceneggiatore come vedere senza macchina. Può anche non essere un vero regista, ma scopre quelle immagini che avrebbe potuto catturare se lo fosse stato da sempre

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ps i love youL’amore è un ricatto, come il cinema. Musiche ammalianti, volti accattivanti, parole sdolcinate, cuori scombussolati, luoghi comuni del sentimento. P.S. I Love You, è già troppo tardi se lo scrivi in fondo alla pagina e quindi va scoperto come incipit. È come credere di poter cambiare le cose: amare il cinema è anche illudersi di scavare buche per intrappolare gli altri, per poi caderci dentro prima degli altri; è, quindi, sospettare dei propri piani, delle proprie certezze, fingere di conoscere cos’è scontato, già visto, melenso e inutile. Chi presume di padroneggiare le immagini e le parole è ben lieto di sentirsi escluso da questo cinema meraviglioso, sogno di mezza vita che rischia di scottare, che agisce da vicino e non odiosamente da lontano. Se da soli si ama questo cinema, se tutti da soli lo amassimo, ci ritroveremmo d’incanto ancora insieme. Se il mondo un giorno sarà salvo, sarà perché gli umani hanno scelto di fare l’amore con amore.

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La coppia Holly e Gerry (Hilary Swank, premio Oscar per Boys Don't Cry e Million Dollar Baby e Gerard Butler, il Re Leonida di 300) stanno straordinariamente bene insieme, finchè Gerry muore per un tumore al cervello a soli 35 anni. Il vuoto lasciato da quell'irlandese impetuoso e inventivo è impossibile da colmare. Il film segue il difficile ritorno alla vita di Holly, la sua totale chiusura nel dolore, le varie fasi dell’elaborazione del suo lutto, dettate dal passaggio delle stagioni, l'appoggio di pittoreschi familiari e amici accorsi al suo fianco, tra cui spiccano Kathy Bates (la madre), Lisa Kudrow, Harry Connick Jr., il musicista che ha studiato con Marsalis, premio Grammy come cantante jazz, prestato con successo al cinema. Non è commedia senza dramma e viceversa: Gerry, sapendo che non sarebbe vissuto a lungo, ha scritto alla moglie alcune lettere che le vengono recapitate un po' alla volta e l'aiutano a ritrovare il gusto della vita. Il regista Richard LaGravenese è tra i più grandi sceneggiatori americani: ragazzo di Brooklyn laureato alla Tisch di New York, autore della sceneggiatura di La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam, sceneggiatore di Ted e Jonathan Demme, di Clint Eastwood, Barbra Streisand, Robert Redford, autore del documentario firmato con Ted Demme, A decade under the influence, sui registi e i film degli anni settanta, lavora con una eccezionale sinergia di maestranze artistiche, basandosi sul best seller omonimo della ventenne Cecelia Ahern, figlia del Primo Ministro irlandese. Tra New York e l’Irlanda: conoscere le proprie terre significa riconoscerle: LaGravenese lascia, in ogni inquadratura, emergere qualcosa ignorato sino a quell’attimo ma accolto come proprio. Per vedere un luogo occorre rivederlo. Cinema noto e familiare, continuamente riscoperto e arricchito: questa è la premessa dell’incontro, della seduzione e dell’avventura. Il cinema più bello è probabilmente è quello sul ritorno. LaGravenese da la sensazione di non essere un grande regista, di imbracciare la macchina da presa casualmente, come quel fotografo occasionale che ha fatto i suoi unici scatti solo grazie ai turisti di passaggio che gli chiedono il piacere. Ma la macchina da presa ha insegnato al magnifico sceneggiatore come vedere senza macchina. Può anche non essere un vero regista, ma vede il genere di immagini che avrebbe potuto catturare se lo fosse stato da sempre. Una favola senza morale e senza senso, quasi, o a doppio senso ad estensione variabile: la storia d’amore è la storia del cinema o le storie di cinema sono storie d’amore, storia di un incontro solo per una volta riuscito con le storie del suo secolo. L’incontro c’è stato tra Holly e Gerry nella lontana Irlanda: la loro storia non sottomette neanche per un secondo la “vita” delle immagini a quella “morte” che è immanente al testo, per voler lucrare con l’immaginario collettivo.

Titolo originale: P.S. I Love You

Regia: Richard LaGravenese

Interpreti: Hilary Swank, Gerard Butler, Harry Connick jr., Gina Gershon, Jeffrey Dean Morgan, Kathy Bates, James Marsters, Lisa Kudrow

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 126’

Origine: USA, 2007

 

 

 

 

 

 

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