Pulce non c'è, di Giuseppe Bonito
Una famiglia unita con due figlie, una più piccola di nove anni affetta da autismo, Pulce. Un microcosmo racchiuso in una fragile ampolla di vetro ( di quelle con la neve artificiale) basta scuoterla per cambiarne l'aspetto. E' quello che accade improvvisamente. Un'opera riuscita, un piccolo miracolo in un cinema (italiano) che non ama più sorprendersi.
Dopo il premio speciale lo scorso anno al Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione ‘Alice nella Citta’, dove si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria, il film diretto da Giuseppe Bonito ( un lunga carriera nel cinema come aiuto regista e direttore di casting), arriva nelle sale in anteprima al Cinema Nuovo Sacher di Roma.
Pulce non c'è è tratto dall'omonimo romanzo di Gaia Rayneri e il lavoro di messa in scena di Bonito esplora con mano felice e molto attenta (ricorda i toni di un certo cinema scandinavo, come tematica siamo vicini a Il sospetto) il dolore e le reazioni del microcosmo familiare ad un'accusa infamante per un padre, quella di aver abusato di una figlia, la piccola Pulce. Il regista si concentra sulle reazioni prendendo come punto di vista Giovanna, ragazzina che combatte con i primi sussulti dell'adolescenza, è lei a guidare lo spettatore in questo viaggio disperato alla scoperta del mondo 'malato' dei grandi. Un paesaggio che comunque non invade mai l'inquadratura, il mondo esterno è fatto di piccoli spazi e pochi passaggi. Ombre di un mondo che può anche essere crudele e respingerti. E' nel cuore della famiglia, della casa e dei rapporti umani tra genitori e figli, che lottano insieme ogni giorno per aiutare Pulce a sentirsi più viva che, l'interesse filmico di Bonito. Un'opera riuscita, un piccolo miracolo in un cinema (italiano) che non ama più sorprendersi.
Regia: Giuseppe Bonito
Interpreti: Pippo Delbono, Marina Massironi, Francesca Di Benedetto, Ludovica Falda, Piera Degli Esposti e Giorgio Colangeli
Distribuzione: Academy Two
Durata: 90'
Origine: Italias, 2013