Punta Sacra di Francesca Mazzoleni trionfa a Visions du Réel

L’unico titolo italiano in concorso al festival di Nyon vince il Sesterce d’Or La Mobilière. Narrazione d’una comunità, tutta al femminile, che resiste lungo l’inospitale foce del Tevere

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Si è concluso domenica il Festival di Nyon – Visions du Réel, tra le più importanti manifestazioni dedicate al cinema del reale e tra le prime ad accogliere la sfida dell’eccezionale trasferimento in loco virtuale sulla piattaforma Festival Scope – per poter vivere il festival nel rispetto dell’emergenza sanitaria. Più di 134 film, incontri e masterclass, come quelle di Claire Denis, Petra Costa e Peter Mettler, sono stati tempestivamente riposizionati online, «cosa impossibile senza l’entusiasmo e la perseveranza dell’intero team di selezione», afferma Martine Chalverat, la Direttrice Amministrativa.

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A trionfare, in quest’edizione straordinaria sotto molti punti di vista, è stato l’unico titolo italiano in concorso, Punta Sacra di Francesca Mazzoleni, narrazione di una comunità tutta al femminile che quotidianamente resiste, nonostante tutto, in un luogo fisicamente e socialmente inospitale: quell’estremo lembo di terra in cui il Tevere si getta in mare inondando, spesso, le abitazioni di fortuna che lo circondano, quell’Idroscalo di Ostia, celebre per il brutale assassinio del grande poeta, regista, narratore, Pier Paolo Pasolini.

Una testimonianza che ritrae, per usare le parole della giuria composta da Marco Alessi, Ursula Meier e Frédéric Boyer, “gli ultimi rappresentanti di una comunità resiliente che ha costruito le proprie case dal nulla. Madri e figli che vivono in una terra di nessuno, un universo al femminile alla ricerca della felicità di fronte al mare al quale sente di appartenere, afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una popolazione lacerata tra il desiderio di cambiare, di andare oltre, e la necessità di resistere lì dov’è, affermando con orgoglio la propria identità: combattenti post-romantici in un avamposto dimenticato.”

Punta Sacra è uno sguardo che si insinua oltre alla forza centrifuga che troppo spesso dilania le periferie, condannandole ad una perenne stagnazione senza futuro. Quella forza la ribalta, la decostruisce, mostrando la disperata vitalità, che come il Poeta aveva evidenziato, contraddistingue questi luoghi . «È un film che parla di resistenza, di lotta per i propri diritti, per la casa e per la difesa della propria appartenenza», che è anche e soprattutto quella delle donne.

E proprio a queste generazioni di donne, a questo resistente microcosmo matriarcale e marino, va l’emozionata dedica di Mazzoleni: «Grazie a Franca Vannini, tra le protagoniste del documentario, per averci dato per prima fiducia, e grazie a tutte le famiglie e le donne che da anni sono in prima linea, affrontando una battaglia non violenta, ma portata avanti con dignità, coscienza e autoironia. Spero che Punta Sacra sia un’occasione di maggiore ascolto e conoscenza per questa comunità, come per altre resistenze simili nel mondo. Perché troppe scelte sono state fatte sulle persone e sulle terre senza conoscerne le loro vere storie. Auguro a tutte le 500 famiglie dell’Idroscalo un futuro più sereno e altre centinaia delle loro amate feste».

QUI IL PALMARES COMPLETO DELL’EDIZIONE

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