"Quando meno te lo aspetti", di Agnès Jaoui
Al quarto lungometraggio dietro la macchina da presa l'attrice realizza una riuscita commedia sentimentale visionaria, non sempre fluida, a tratti troppo parlata ma in cui ci si butta dentro con una generosità fuori dal comune, guardando a Sautet e Resnais e con Jean-Pierre Bacri che nei suoi film dà sempre il meglio
Les choses de la vie. L'indagine e l'imprevedibilità dei sentimenti di Claude Sautet con le casualità delle molteplici esistenze possibili di Alain Resnais. La duplicità di Smoking/No Smoking, del quale l'attrice-regista è stata sceneggiatrice assieme a Jean-Pierre Bacri (per il regista hanno anche scritto successivamente Parole parole parole...) si riversa anche in tutti i protagonisti di Quando meno te lo aspetti (in originale Au bout de conte). Come se nella vita di ognuno di loro ce ne fosse un'altra possibile.
Laure (Agathe Bonitzer) ha 24 anni e sogna il principe azzurro. A una festa pensa di averlo trovato in Sandro (Arthur Dupont), un ragazzo che ha un difficile rapporto col padre Pierre (Jean-Pierre Bacri) che, a sua volta, si sente invaso dalla presenza della sua nuova compagna Eleonore (Valérie Crouzet) e dalle figlie di lei. I due ragazzi vivono la loro idilliaca storia d'amore. Ma ad un certo punto nella vita della ragazza compare Maxime (Benjamin Biolay)…
Come in un sogno. Con un'immagine illusoria che svela poi quella reale. L'accoppiata Jaoui-Bacri non si affida più alla dinamicità della loro scrittura che aveva dato ottimi esiti nel primo lungometraggio dell'attrice (Il gusto degli altri) e segni di stanchezza nel secondo (Così fan tutti). In questo suo quarto film dietro la macchina da presa (in mezzo c'è pure Parlez-moi de la pluie del 2008, mai uscito in Italia) scopre zone oniriche come all'inizio nel bosco, che appare sincero e appassionato omaggio a L'infanzia di Ivan di Tarkovsky. E realizza così una riuscita commedia sentimentale visionaria, non tutta fluida, a tratti troppo parlata, ma che ha dentro tutta la passione per la recitazione (il teatro di Il gusto degli altri che ritorna nella rappresentazione all'asilo), la musica e la scrittura (Così fan tutti), il cinema stesso (il documentario sulle donne in carriera di Parlez-moi de la pluie). E l'attrice stessa, ci si butta dentro con una generosità fuori dal comune anche attraverso il personaggio di Marianne, lasciando deambulare i personaggi da soli nelle zone di una Parigi più incantata che notturna e affidandosi anche soltanto alla musiche nelle scene in cui Laure e Sandro si rivedono o nella ricerca notturna della ragazza.
Una certa tendenza di un certo cinema francese convive dentro l'opera di Agnès Jauoi. Tra Patrice Chéreau e Christophe Honoré, con i personaggi spinti da un istinto che può anche distruggerli o ballare anche per un attimo sulle ali dell'arcobaleno. E in questa zona di mezzo si situa Jean-Pierre Bacri, al meglio nei film diretti dalla Jaoui. Il suo volto in attesa del giorno della sua morte è già uno dei 'pezzi forti' di Quando meno te lo aspetti.
Titolo originale: Au bout du conte