"Quanto è difficile essere teenager!", di Sara Sugarman
Questo delicious teen-movie rispetto a "Una bionda in carriera" sembra per ritmo "Susanna!" di terzo millennio. Piccolo, inessenziale ma con quel vitalismo energizzante che intrattiene e spinge ad attivare, en passant, anche qualche cellula grigia. E molto del merito è da ascrivere all'insolita eleganza recitativa della protagonista Lindsay Lohan
"Mi sento come un fenicottero rosa in mezzo a uno stormo di piccioni": ecco ciò che devono provare in poche parole le incomprese teenagers di mezzo mondo. O almeno così si sente Mary (pardon Lola, il nome col quale vuole essere chiamata), calzata come un guanto dall'attrice 18enne Lindsay Lohan, che si è tolta la tracolla della chitarra hard-rock di Quel pazzo venerdì e ha indossato i panni più caleidoscopicamente solari, ma non meno problematici, di questa giovanissima, costretta a trasferirsi con la famiglia dall'adorata New York alla (troppo) tranquilla cittadina di Dellwood, nel New Jersey, che non offre proprio le stesse possibilità di realizzare i sogni di diventare attrice e di conoscere il venerato "poeta del rock" Stu Wolff (Adam Garcia, I ragazzi della mia vita e Le ragazze del Coyote Ugly). Ma la provincia possiede nascoste risorse. Questo delicious teen-movie rispetto a "Una bionda in carriera" sembra per ritmo "Susanna!" di terzo millennio. Piccolo, inessenziale ma con quel vitalismo energizzante che intrattiene e spinge ad attivare, en passant, anche qualche cellula grigia in direzione di un pedagogismo mai insistito e per questo più efficace. E molto del merito dell'intero pacchetto è da ascrivere all'insolita eleganza recitativa della protagonista Lindsay Lohan, una dei pochi, veri brillìi nel panorama piuttosto dispersivo e inconsistente delle giovani emergenti hollywoodiane che sgomitano tutte insieme, ma spesso con poco smalto. Dopo aver duettato e diviso lo spazio alla pari con Jamie Lee Curtis, che nel suo carniere può vantare due commedie a 4 stelle come Una poltrona per due e Un pesce di nome Wanda, la Lohan regge tutto l'esile ma piacevolissimo film sulle proprie spalle e riesce a incollarci lo sguardo allo schermo con la sua dilangante energia e fragilità, facendoci scivolare docilmente in mezzo agli stereotipi del genere: la coetanea considerata sfigata che diventa subito la migliore amica, la soggezione della provincia per chi proviene dalla Grande Mela, la perfida antagonista ricca e le fantasiose sfide con le quali si fronteggiano, l'insegnante miope e isterica, le idolatrìe musicali (che qui, però, si smitizzano a contatto diretto con le gravi debolezze della star). E gl'inserti onirico-fumettistici della protagonista possiedono un'inoffensiva stucchevolezza che, in fondo, ben si sposa con l'anima innocente, tormentata e imprevedibilmente esplosiva che qualsiasi adolescente riversa nel suo diario segreto. Titolo originale: Confessions of a Teenage Drama Queen Regia: Sara Sugarman Soggetto: Dyan Sheldon, dal suo romanzo "Confessions of a teenage drama queen" Sceneggiatura: Gail Parent Fotografia: Stephen H. Burum Montaggio: Anita Brandt-Burgoyne Musiche: Mark Mothersbaugh Scenografia: Leslie McDonald Costumi: David C. Robinson Interpreti: Lindsay Lohan (Mary Elizabeth Cep/Lola), Adam Garcia (Stu Wolff), Glenne Headly (Karen Cep), Alison Pill (Ella), Eli Marienthal (Sam), Carol Kane (signorina Baggoli), Megan Fox (Carla Santini), Sheila McCarthy (signorina Gerard), Richard Fitzpatrick (signor Gerard), Tom McCamus (Calum) Produzione: Walt Disney Pictures, Confessions Productions Distribuzione: Buena Vista International Italia Durata: 97' Origine: Usa, 2004