Quel giorno d’estate, di Mikahël Hers

La storia di un trentenne ed una ragazzina che si trovano improvvisamente senza la rispettiva sorella e madre. Sullo sfondo una Parigi incantevole, abbruttita dagli attentati terroristici

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Quel giorno d’estate c’era un bel sole su Parigi. L’aria era frizzante ed i palazzi storici del centro, al tramonto, si tingevano d’arancio.
David (Vincent Lacoste) corre in bicicletta tra un impegno e l’altro, come fosse un novello Antoine Doinel: fa il giardiniere, ma ogni tanto deve anche occuparsi dei turisti che arrivano in città e portarli nell’appartamento che hanno affittato. Sua sorella Sandrine (Marianne Basler) fa l’insegnante di inglese e col sorriso fisso sulle labbra fa crescere Amanda (Isaure Multrier), bambina paffuta e dai tratti miti.

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Delle vite fatte di precarietà ed assenze, certo. Ma comunque esistenze piacevoli, soprattutto se quelli vissuti sono giorni d’estate.
Poi però succede l’indicibile. In uno di quei parchi che sembrerebbe aver ispirato Seurat per dipingere Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte, il dolce far niente all’ombra dei pioppi viene infranto da dei colpi di kalashnikov. Sull’erba solo morti e feriti. Tra le vittime c’è proprio Sandrine.

Quel giorno d’estate di Mikahël Hers, presentato a Venezia75 come Amandasi prende la responsabilità di raccontare il terrorismo francese in un momento ancora molto delicato, in cui i rigurgiti di paura ed esasperazione rischiano di influenzare la stabilità politica e dei cittadini dell’Europa intera. L’affresco di Hers non ha però alcuna pretesa etno-documentaristica, prediligendo una sinossi che ignora totalmente le cause alla base del malessere sociale e che invece fa emergere il risultato finale di certe efferatezze.

Quel giorno d'estate

Allora si potrebbe quasi dire che Quel giorno d’estate è quasi una sorta di La Haine al contrario: laddove il film di Kassoviz raccontava la banlieue, con spregiudicatezza ed acume indagatorio, con altrettanta consapevolezza Hers decide di mostrare le vite borghesi di chi passeggia in centro in bicicletta. I protagonisti di Quel giorno d’estate sono bianchi, francesi e discretamente benestanti. Ma evidentemente ciò non basta. Non esiste confortevole agiatezza che possa sopperire un lutto ingiustificato, e ciò vale ad ogni latitudine della piramide sociale.
Quindi, pur avendo voluto lanciare dei messaggi più che confortevoli sul futuro, esposti tramite le promettenti doti della giovane Multrier, Hers si ritrova – forse inconsapevolmente – a fare un film più politico di quanto avrebbe immaginato (o voluto?).

Perché in un momento in cui l’agorà infiamma, vedendo contrapposti élite e povericristi,  Quel giorno d’estate racconta un dolore di tutti, che può essere superato solo professando unità e coesione. Del resto, diceva Tupac: The Hate U Give   

 

Titolo originale: Amanda
Regia: Mikahël Hers
Interpreti: Vincent Lacoste, Marianne Basler, Isaure Multrier
Origine: Francia, 2018
Distribuzione: Officine Ubu
Durata: 106′

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