"Questa notte è ancora nostra", di Paolo Genovese e Luca Miniero

La prima parte potrebbe tranquillamente rientrare nel filone di successi natalizi come Tifosi e Paparazzi . Poi il film si ricorda di essere la commedia sentimentale che cast e locandina promettono: gira abbastanza a vuoto, scherza in maniera greve con lo ‘scontro di civiltà’ tra romani e cinesi, poi infila una ventina di minuti che mostrano tutta la leggerezza, la scrittura precisa ed essenziale, di Notte prima degli esami.

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“Per me una vodka.”
”Con ghiaccio?”

“No no. Con acqua tonica.”

Franco Califano nel film

 

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Al di là dell’effettiva sostanzialità dell’apporto e dell’influenza in sede di sceneggiatura degli ineffabili Fausto Brizzi e Marco Martani a questo nuovo, stanco lavoro di Genovese e Miniero (Incantesimo Napoletano, Nessun Messaggio in Segreteria), il film rappresenta una sorta di incontro/scontro impossibile tra le due anime che inabitano il cinema dei due responsabili dei successi di Neri Parenti, e di Notte Prima degli Esami ieri e Oggi. E’ un po’ quello che già accadeva nell’essenziale Natale in Crociera (a cui aveva lavorato il solo Brizzi), nel momento in cui la disavventura rocambolesca e ‘rosa’ di Michelle Hunziker e Fabio De Luigi finiva per essere la reale anima del film, confinando le gag e gli sketch del mattatore Christian De Sica sulla nave da crociera che andava allontanandosi sempre più dall’isola su cui Fabio e Michelle vivevano la loro storia d’amore. Allora, tutta la prima parte di Questa notte è ancora nostra potrebbe tranquillamente far parte di un successo natalizio del filone di Tifosi, Paparazzi, Bodyguards – che in questo caso andrebbe intitolato Cassamortari. L’improbabile coppia comica formata dal feticcio-Vaporidis e da Massimiliano Bruno (anche uno dei sette co-sceneggiatori) è alle prese con tutta una serie di disavventure grottesche derivate dalla loro effettiva inadeguatezza a lavorare come becchini per il padre di Nicolas, Maurizio Mattioli a cui spetta una scena madre nella quale si rivolge ad un santino di Alberto Sordi (“stamme vicino…”) prima di addentare una forchettata di eretici spaghetti di soia (“lo spaghetto ha da esse de grano duro!”) cinesi. Bare che cadono dal carro funebre, veglie funebri funestate dagli squilli di cellulari che captano la rete solo in prossimità del cadavere steso sul letto, improbabili epigrafi sulle lapidi tratte dalle canzonette, personaggi surreali che vogliono ‘provare’ la bara in cui verranno seppelliti (piccola apparizione da caratterista oramai di razza di Francesco Pannofino, tra le altre di Ettore Bassi, Giovanni Floris di Ballarò, il già leggendario cammeo di Franco Califano): il repertorio è quello che è facile – e anche più che lecito – aspettarsi. Ad un certo punto, il film si ricorda di essere la commedia sentimentale che titolo, cast e locandina promettono: il bel Vaporidis (Massimo) si mette in testa di conquistare l’italocinese  Valentina Izumi (Jing) con l’intento taciuto di convincerla a cantare nella sua cover band di Daniele Silvestri (occhi da orientale…), non sapendo che lei si sta servendo proprio della corte del ragazzo per convincere i genitori di essere fidanzata con un italiano e di non poter sottostare al matrimonio combinato che le hanno organizzato. Il film gira abbastanza a vuoto per buona parte, scherzando in maniera anche più che greve con lo ‘scontro di civiltà’ tra romani e cinesi (insostenibile soprattutto il dialogo tra le due massaie che si chiedono “di che religione so sti cinesi? karate? sushi? ah, ecco…bonsai!”), ma infila una ventina di minuti che all’improvviso mostrano tutta la leggerezza, la scrittura precisa ed essenziale, e la freschezza di idee di Notte prima degli esami. Si tratta della sequenza in cui i due amici di Massimo e Jing suggeriscono con sms che vengono visualizzati sullo schermo, la maniera di comportarsi dei due pretendenti che sono soli a cena in casa del personaggio di Massimiliano Bruno (che tra l’altro è nascosto sotto il divano dove i due sono seduti, in compagnia di una bambola gonfiabile…): l’amica di Jing tenta in tutti i modi di suggerire alla ragazza i metodi più assurdi per distogliere Andrea dal provare a portarsela a letto. Segue una bellissima fuga in due in sella al motorino nella Roma notturna, con sosta per tuffo in fontana, e alba in spiaggia con i vestiti di entrambi che sono finiti sparsi sulle punte di diversi ombrelloni chiusi. Macchina da presa che circonda dall’alto l’abbraccio tra Massimo e Jing sulla sabbia, il sole che sorge mentre s’alza il volume di una canzone di Daniele Silvestri in colonna sonora. Decisamente infallibile.

 

Regia: Paolo Genovese, Luca Miniero
Interpreti: Nicolas Vaporidis, Valentina Izumi, Massimiliano Bruno, Maurizio Mattioli, Ilaria Spada, Franco Califano
Distribuzione: Buena Vista
Durata: 98'
Origine: Italia, 2008

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