Questa notte parlami dell’Africa, di Carolina Boco e Luca La Vopa

Il film vuole unire due mondi apparentemente distanti, ma non riesce a conciliare efficacemente dramma e documentario e non lascia una traccia riconoscibile.

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Emma (Roberta Mastromichele), un avvocato nel pieno di una profonda crisi personale dopo la perdita della madre, decide di lasciare l’Italia per l’Africa, in Kenya. Qui ritrova la sua vecchia amica Fé, grazie alla quale entra in contatto con un’associazione di attivisti impegnati nella salvaguardia degli animali e delle popolazioni locali. Fondatore dell’associazione è Dylan (Corrado Fortuna), per il quale Emma nutrirà fin da subito una forte attrazione. In biblioteca fa la conoscenza di Nuri (Grace Neema Enock), una giovane africana, figlia di una famiglia musulmana molto rigida, che impiega tutto il suo tempo libero nella lettura di nascosto dai genitori. Per Nuri, i libri sono l’unico mezzo per viaggiare e conoscere il mondo. La ragazza ottiene finalmente il permesso di lavorare qualche ora nella biblioteca scolastica del villaggio e qui incontrerà Finn (Marlon Joubert), giovane attivista dal passato burrascoso.

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Questa notte parlami dell’Africa – dal romanzo omonimo di Alessandra Soresina – parte velocemente, forse anche troppo. Il tempo che passa dall’inizio, al momento in cui Emma decide di partire non lascia spazio allo spettatore per entrare in empatia. Come se la storia avesse fretta di procedere. E nelle parti ambientate in Africa, sceglie di fondere due linguaggi, quello del dramma e il documentario. Quest’ultimo è presente nella forma di brevi intermezzi tra una sequenza e l’altra ma non sono abbastanza dirompenti, interessanti o coraggiosi. Anche il ritmo della storia risente di questa mescolanza di linguaggi, che sembra procedere a stenti.

Il film è firmato da Carolina Boco  (che ha il docu-film Notturno nel 2020) – e Luca La Vopa, alla sua opera prima, autore di spot tra cui Natuzzi, Stosa e direttore della fotografia de Il vecchio e la bambina. Nonostante la fotografia sia ben curata e funzioni nelle scene in notturna, non basta a lasciare una traccia riconoscibile. Il film non riflette appieno le intenzioni o emozioni dei personaggi che vengono ripresi con freddezza. I momenti più intensi sono quelli onirici, presenti all’inizio e alla fine, nei quali i registi giocano con i riflessi e le luci per restituire un senso di vuoto, lasciato dalla morte della madre di Emma, interpretata da Maria Grazia Cucinotta .

Regia: Carolina Boco e Luca La Vopa
Interpreti: Roberta Mastromichele, Corrado Fortuna, Diane Fleri, Marlon Joubert, Maria Grazia Cucinotta, Grace Neema Enock
Distribuzione: Draka Distribution
Durata: 96′
Origine: Italia, 2022

 

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
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Il voto dei lettori
1.65 (17 voti)
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