Qui non c’è niente di speciale, di Davide Crudetti

Storie di chi decide di rimanere dove invece tutti fuggono. Davide Crudetti riprende volti di giovani generazioni che bilanciano tradizione e innovazione. Vincitore del SalinaDocFest 2022

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Qui non c’è niente di speciale di Davide Crudetti è il documentario vincitore del SalinaDocFest 2022.  “Il film è la storia del passato osservando il presente” ha dichiarato il regista. “È la testimonianza di un’emigrazione costante, osservando le vite di chi ha deciso di restare, è il racconto di una ricostruzione che ha ben chiare le rovine su cui costruisce. E poi è la storia di un tentativo di rinascita, della ricerca faticosa di un’alternativa futura possibile, della forza di non dare nulla per scontato.”

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Precisamente nella Puglia, a San Vito dei Normanni, Crudetti ha deciso di rappresentare luoghi che lo hanno colpito per la quantità di ruderi e rovine antiche. C’è come una volontà di fermare il tempo, di far sì che il cordone ombelicale che unisce quel popolo alla propria terra non venga reciso. Qui si intersecano storie individuali e collettive allo stesso tempo. Di impegno nel recupero dei terreni confiscati alla criminalità, come fa l’azienda agricola XFARM, che promuove agricoltura sociale ed ecologica. Di conservazione di tradizioni locali, quali l’arte del mandolino a cura del circolo. Subacquei che esplorano la profondità e tentano di portare alla luce rovine storiche. Passato, presente e forse anche futuro si intersecano nella vita della piccola comunità nelle storie di chi tenta di valorizzare la propria terra.

Crudetti riprende volti di giovani generazioni che bilanciano tradizione e innovazione. Chi recupera terreni appartenenti prima alla mafia perché crede che possa nascere qualcosa dove c’era prima l’illegalità. Chi cerca antiche rovine nel mare non dimentica il passato e chi porta avanti le tradizioni dà ninfa vitale al paese. L’umanità è in primo piano in questo documentario, sono storie semplici, ma i personaggi sono eroi silenziosi che decidono di rimanere dove tutti fuggono. Il fare gruppo diventa l’unica alternativa al suono del silenzio di un territorio dove non c’è niente di speciale, ma non si sa come si forma l’identità di ciascuno degli abitanti.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
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Il voto dei lettori
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