"Racconti incantati", di Adam Shankman

racconti incantati
Giorno e notte si alternano con cadenzata regolarità, spaccando la pellicola in due unità, ciascuna con le proprie regole. Ogni personaggio conduce una doppia esistenza, l’una ben piantata nel mondo reale, l’altra radicata in quello onirico delle favole

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Bedtime_storiesBasta poco per immaginare, ancor meno per credere di essere in un altro luogo e in un altro tempo. Non serve fare chilometri in macchina per raggiungere il bosco più vicino, non servono picchetti, né tende. Non importa poi tanto, se al posto di un lago ci sono palazzi di cemento e al posto del terreno umido il terrazzo di un grande albergo. Delle coperte, un fuoco acceso e una distesa di stelle a perdita d’occhio: è tutto quello che serve per sentirsi campeggiatori. Ci pensa la fantasia a disegnare un’ enorme tenda e l’ennesima storia a rendere perfetta l’atmosfera. Narratore d’eccezione Adam Sandler, capace di indossare i calzari di un antico romano a bordo di una biga, di spronare il suo cavallo nei panni di un cowboy, e perfino di parlare la lingua di un’improbabile razza aliena.
Giorno e notte si alternano con cadenzata regolarità, spaccando l’opera di Shankman in due unità, ciascuna con le proprie regole. Ogni personaggio conduce una doppia esistenza, l’una ben piantata nel mondo reale, l’altra radicata in quello onirico delle favole. Dapprima separati nettamente, ma pur sempre paralleli come le sponde di un fiume, l’universo della realtà e quello della fantasia si avvicinano pian piano l’uno all’altro, fino a diventare immagini speculari riflesse dallo specchio deformante dell’immaginazione. Inizialmente egualmente distribuito, il peso della narrazione tende man mano a pendere a favore dell’aspetto notturno della vicenda, che conquista un ruolo predominante all’interno della pellicola, diventando esso stesso un’anticipazione degli accadimenti futuri. Il giorno non è più preludio alla notte, ma il suo esatto contrario. È la notte a diventare chiave interpretativa del giorno, suo modello di riferimento, la notte a farsi strada fino all’alba, diventando corpo e materia alla luce del sole, quando alle ombre del chiaro di luna si sostituiscono i contorni netti dell’umana esistenza.
La struttura dicotomica della pellicola è tenuta insieme dalla capacità d’immedesimazione di Sandler/Skeeter e dalla sua comicità, in questo caso più che in altri, tutta basata su una mimica dirompente (un esempio su tutti la scena in cui, dopo essere stato punto da un’ape, spiega davanti al suo principale l’idea per il nuovo albergo, balbettando parole incomprensibili a causa della lingua gonfia). Scandito da un ritmo piuttosto regolare, che riesce fortunatamente a non risultare noioso, Racconti incantati sa distinguersi per semplicità e genuinità, affidando alle favole della buonanotte il compito di ricordare all’uomo di non smettere mai di stupirsi della capacità che hanno i sogni di avverarsi.
 
Titolo originale: Bedtime Stories
Regia: Adam Shankman
Interpreti: Dana Goodman, Adam Sandler, Keri Russell, Guy Pearce, Courteney Cox, Teresa Palmer
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Durata: 100’
Origine: USA, 2008

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