"Ralph Spaccatutto", di Rich Moore

Ralph Spaccatutto
E' tutta una grande e chiara metafora sulla reversibilità il film di Moore, che racconta in buona sostanza della immensa e umanissima difficoltà del saper prendere le misure, modulare la forza della nostra passione e dei nostri gesti verso l’altro per evitare di rompere quello che vogliamo afferrare o semplicemente accarezzare.

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Si sente pesante l’anima di John Lasseter, il geniale boss Disney di provenienza Pixar, sulle spalle di Ralph Spaccatutto, nuova incredibile riflessione sulla nostalgia hardware che non vuole passare il confine tra i mondi e le (alte, basse) definizioni che davvero pare continuare il discorso che in casa Pixar era stato portato avanti negli anni da capolavori come le serie dei Cars e soprattutto dei Toy Story. E’un po’ una sorta di scambio e rovescio incrociato, quello tra le due “firme”, se ripensiamo a quanto invece l’ultima creatura Pixar, The Brave, fosse stupendamente legata all’intera tradizione delle principesse Disney.

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Rich Moore imbastisce la storia di un classico antagonista dei videogame arcade degli anni ‘80, appunto Ralph Spaccatutto, che nel gioco Fix it, Felix si trova a dover mandare continuamente in frantumi i diversi piani di una palazzina, provocando il terrore nei buffi condomini, sino all’arrivo di Felix, l’eroe di cui veste i panni il giocatore, che ha il compito di rimediare ai danni di Ralph grazie al suo martello magico dai superpoteri. Ed è tutta una grande e chiara metafora sulla reversibilità il film di Moore, che racconta in buona sostanza della immensa e umanissima difficoltà del saper prendere le misure, modulare la forza della nostra passione e dei nostri gesti verso l’altro per evitare di rompere quello che vogliamo afferrare o semplicemente accarezzare: se Ralph, nel suo folle viaggio infradimensionale per dimostrare le proprie buone intenzioni al mondo, non può che continuare a spaccare tutto, il film ci dice che il cinema (soprattutto il cinema digitale che è cinema senza coordinate spaziotemporali, che non va da nessuna parte e non ha alcuna intenzione di muoversi) può sempre aggiustare le cose, riparare ciò che è in pezzi, riunificare ciò che è frammentato.

E così la nuova amica di Ralph, la piccola Vanellope, potrà avere il proprio bolide fiammante per gareggiare finalmente nel suo videogame, perché Felix avrà ricomposto il cumulo di rottami a cui Ralph aveva ridotto la vettura; e così l’intera popolazione del gioco di Vanellope ritroverà la memoria perduta quando il perfido tiranno King Candy ne aveva cancellato le tracce per assumere la corona: la reversibilità di un universo elettronico che può sempre essere riavviato, come il cinema.
Ed è un universo, di nuovo, puramente lasseteriano, una nuova centralissima discarica (da sempre l'immagine-chiave della poetica Pixar) di residui archeologici di un immaginario sepolto, pulegge del dispositivo out of order che non vogliono rassegnarsi a finire in magazzino, figure di contorno del quadro che cercano in tutti i modi di sbirciare e saltare dall'altra parte di cielo al di là dello schermo.

Con un John C Reilly assolutamente clamoroso nel donare voce e anima al goffo e corpulento protagonista, Ralph Spaccatutto è una convinta e irresistibile ode al glitch, a quei piccoli disturbi nel sistema, fastidi nella programmazione, imprevedibili schegge impazzite nel percorso già tracciato, scorciatoie nel senso e nella percezione del reale, che spesso sono le uniche vie di salvezza per continuare a giocare la partita.

Titolo originale: Wreck-It Ralph
Regia: Rich Moore
Interpreti (voci originali): John C. Reilly, Jack McBrayer, Jane Lynch, Sarah Silverman, Dennis Haysbert, Alan Tudyk
Origine: Usa, 2012
Distribuzione: Walt DIsney Pictures
Durata: 108'

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