Ravenna Nightmare 18 – Sansone, Mandico, psicofonia e Stephen King

Ravenna Nightmare è in corso in streaming, tra gli incontri con Bertrand Mandico (con il suo The return of tragedy) e Donato Sansone, e visioni brevi legate a Stephen King e voci da altre dimensioni

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Questa edizione del Ravenna Nightmare Film Festival, in corso interamente online sulla piattaforma MyMovies, ci va riservando molte piacevoli sorprese, a partire dall’incontro con Donato Sansone. Sansone è uno dei più talentuosi disegnatori e animatori italiani, autore di corti animati come Topo Glassato al cioccolato Robhot. Nel suo incontro Sansone ha parlato delle sue ispirazioni, del suo modo di intendere l’arte e la vita. Racconta del suo amore quasi ossessivo per l’anatomia umana, per la carne, che lo porta quindi ad amare visceralmente il cinema di David Cronenberg. Altro tema toccato è la celebrazione della fantasia e il suo interesse per il sogno, non così diverso dal mondo reale. I suoi corti surreali e dal tratto grafico elegante, si presentano quindi come un tentativo di dare una forma estetica all’inconscio.

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Altro grande amante del surreale e dello sperimentale, anche lui protagonista di un incontro, è il francese Bertrand Mandico. Già vincitore del premio della critica nella scorsa edizione del Ravenna Nightmare (con il lungometraggio Les garçons sauvages) ha presentato quest’anno il mediometraggio The Return of Tragedy, già passato al Festival di Venezia. Un’opera in cui Mandico paga in maniera eccellente il suo tributo alla scena underground statunitense, da Kenneth Anger a John Waters, senza dimenticare David Lynch.

Il film fa parte di un ambizioso progetto portato avanti con l’attrice Elina Lowenshon. Si tratta di 21 film, da girare in 21 anni, che abbiano come tema quello del rapporto fra un’attrice e un cineasta.

Ispirato dalle pellicole di Frank Henenlotter (soprattutto Frankenhooker) ma anche dalla trilogia Maniac Cop e da film drammatici come I ragazzi del coro di Robert Aldrich, il cinema di Mandico è fatto di suggestioni feroci, oniriche e da una forte componente gore. Riguardo a questa ultima tematica, il regista ha sottolineato di intendere il gore come non scindibile dalla sua componente farsesca e quindi molto simile alle gag delle torte in faccia.

Restando sulle visioni inaspettate, non capita sovente di vedere adattamenti europei di Stephen King, un autore quasi inscindibile dall’ambiente nordamericano, come accade invece in Rainy Season, di Patrick Haischberger. E’ decisamente una piacevole sorpresa questo cortometraggio austriaco, che sposta sulle Alpi l’ambientazione di un racconto minore de Re (omonimo del corto, e contenuto nella raccolta Incubi e deliri) riuscendo a non tradirne le aspettative. Forse avrebbe giovato di un minutaggio maggiore, ma nel suo breve spazio riesce nell’intento di creare tensione e paura. Decisamente meno felice invece la resa di Ascoltati, di Andrea Recchia, che partiva comunque dalle potenzialità di un soggetto originale di sicuro impatto, con il protagonista che inizia a girare per Bologna con una una radio e un’antenna, alla ricerca della giusta frequenza nella convinzione di poter ancora captare la voce dell’amatissima madre, appena scomparsa.

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