RAVENNA NIGHTMARE FILM FEST 2008 – L'uomo, la bestia e la virtù

Radiazioni BX: Distruzione uomoLa retrospettiva “Animal Attack” arricchisce le notti romagnole permettendo al pubblico un viaggio lungo gli stilemi narrativi e tecnici del fantasy di quattro decenni, utile per riscoprire le fobie che hanno contrassegnato ampia parte della storia del Novecento

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Radiazioni BX: Distruzione uomoUn ritorno molto gradito, quello dello spazio retrospettivo dedicato ai classici del fantastico, stavolta incentrato sul tema dell’animale killer, sottogenere trasversale ai decenni e che non a caso attraverso i 6 titoli presentati in formato 16mm e prescelti dalla selezionatrice Silvana Zancolò arriva a descrivere una microstoria del fantasy lungo un arco temporale che dai primi anni Trenta di King Kong giunge quasi agli albori dei Settanta con La vendetta di Gwangi, passando poi per i quaranta de Il bacio della pantera e i Cinquanta di Attacco alla Terra, Tarantula e Radiazioni BX: Distruzione uomo.

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Un’occasione per confrontare i differenti stilemi narrativi e tecnici adottati da alcune fra le più importanti personalità di genere, come i registi Jacques Tourneur e Jack Arnold e i tecnici degli effetti speciali Willis O’Brien e Ray Harryhausen, ma anche per esplorare le fobie che hanno contrassegnato ampia parte della storia del Novecento, dall’atomica della Guerra Fredda ai traumi collegati alla Grande Depressione e alla Seconda Guerra Mondiale.

In fondo, nonostante l’aderenza spesso perfetta di questi film a caratteristiche di genere codificate in modo quasi scientifico, la metafora dell’animale killer sta lì a indicare soprattutto una pulsione d’animo squisitamente umana, che riflette nell’ambiente circostante i suoi timori. Ecco dunque che non è tanto il “mostro” Il bacio della panteraa fare la sostanza di questa pellicole, ma soprattutto il luogo, che registi come Arnold e Tourneur hanno saputo elevare a valenza iconica e psicoanalitica: il deserto, la cantina, la piscina e lo zoo diventano quindi immagini simbolo di anime ossessionate da una pulsione di morte che la presenza del mostro nei casi migliori esorcizza fornendo, attraverso il suo abbattimento, una pulsione catartica, in altri invece non fa altro che lasciar prendere coscienza di quanto radicati siano questi sentimenti e di come non si possa far altro che soccombere ad essi.

Sebbene Tourneur sia senz’altro l’autore più raffinato del fantasy classico, è il percorso di Jack Arnold a costituire comunque la migliore via, per la sua capacità di lavorare il genere dall’interno in modo classico e al contempo rivoluzionario: se l’attacco della tarantola gigante è una classica immagine da b-movie anni Cinquanta, l’odissea di Scott Carey in Radiazioni BX è un tentativo riuscitissimo di contestualizzare l’idea del mostro all’interno del corpo umano, attraverso l’odissea di un uomo che non deve affrontare una realtà mutata, ma che diventa egli stesso preda di un mondo con il quale ci si deve rapportare da una prospettiva differente. In fondo, si sa, il fantastico è sempre e comunque un modo di vedere e di far vedere ciò che costantemente si trova davanti ai nostri occhi.

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