"Redacted", di Brian De Palma

Frammenti di un immaginario personalizzato nel punto di vista fremente, giusto/sbagliato della mano che filma di per sé, frammenti che viaggiano alla velocità di schegge impazzite sull’orizzonte dello scenario di guerra iracheno. La vera guerra è questa, ci dice De Palma, schiantata sulle fotografie vere (tutte? anche l’ultima, quella della vittima stuprata, assassinata e data alle fiamme dai soldati americani?) esposte nel finale affidato al pieno lirico pucciniano della Tosca. Uscito direttamente in tv su Sky Primafila

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Home Movies dal fronte: iracheno. Il punto di vista però è esploso nei mille frammenti di un immaginario in mano a tutti (handy cam, cellulari, videocamere di sorveglianza, blog, Youtube, website…) ma posseduto da pochi: “The true story of our Iraq war has been redacted from the Main stream Corporate Media”, scrive De Palma nelle note che accompagnano a Venezia Redacted. La verità viene manipolata, ripulita, filtrata…: c’è bisogno di tradurre? Frammenti di un immaginario personalizzato nel punto di vista fremente, giusto/sbagliato della mano che filma di per sé, frammenti che viaggiano alla velocità di schegge impazzite sull’orizzonte dello scenario di guerra iracheno. Bella differenza dal 1989 di Vittime di guerra, dove il punto di vista sul Vietnam – la guerra gemella nell’incubo americano (twin towers, twin war…) – era semmai tutto soggettivo, interiore, onirico, sul doppio corpo (Body Double…) di una ragazzina vietnamita stuprata e ammazzata dai soldati americani… Il sogno – ovvero l’incubo – di un reduce schiantato sui suoi “peccati”, diviene in Redacted l’urlo di un fronte che non ha più nemmeno soggettività, uno sguardo unico, per raccontare gli eventi.

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De Palma abbandona il dispositivo a se stesso, alla delirante empatia di un punto di vista che appartiene a tutti e a nessuno: al soldato ispanico che filma il suo diario di guerra per poi entrare in una scuola di cinema, al guerrigliero islamico che filma l’attentato al sergente dei marines e lo mette on line, al documentarista francese che racconta il duro lavoro dei soldati di guarda al check-point, alla moglie che mette on line le sue lacrime versate in MPEG per un marito lontano, al terrorista che decapita il soldato rapito… Home movies, appunto, il sogno di filmare, ovvero il segno del filmato, nella confusione di chi filma e di chi viene filmato, nel transito dalla soggettività all’oggettività, lo sforzo di vedere/capire annullato nell’ossessione del mostrare/mostrarsi. La vera guerra è questa, ci dice De Palma, schiantata sulle fotografie vere (tutte? anche l’ultima, quella della vittima stuprata, assassinata e data alle fiamme dai soldati americani?) esposte nel finale affidato al pieno lirico pucciniano della Tosca. L’impossibilità di osservare davvero perché troppo ossessionati dal mostrare. Redacted è la profezia autoavverantesi di un occhio che aveva già capito tutto da molto tempo…

 

Titolo originale: id.

Regia: Brian De Palma

Interpreti: Kel O’Neill, Ty Jones, Daniel Stewart Sherman, Izzy Diaz

Distribuzione: Eagle/A.E. Media Corp.

Durata: 90’

Origine: Usa, 2007

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