Rendez-vous 2019. Incontro con Alexandre Desplat

Abbiamo incontrato il compositore premio Oscar a Palazzo Farnese a Roma, per una masterclass in cui ha raccontato i propri score preferiti e le colonne sonore a cui è al lavoro al momento

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In apertura del Rendez-vous del cinema francese a Roma, il compositore Alexandre Desplat ha incontrato il pubblico in una masterclass che si è svolta a Palazzo Farnese, dove ha sede l’ambasciata di Francia. Accolto con caloroso entusiasmo, Desplat è certamente uno dei migliori compositori di colonne sonore nel mondo. Sembra nato per fare musica da film e fin dai primi minuti ha ribadito questa sua vocazione: “Non ho mai pensato di scrivere musica per concerti. Quando compongo voglio che ci siano delle immagini a guidare la mia musica”. Nella sua prolifica carriera è stato candidato dieci volte al premio Oscar per la migliore colonna sonora vincendolo nel 2015 per Grand Budapest Hotel e nel 2018 per La forma dell’acqua.

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Alla domanda su quale fosse il suo lavoro preferito fra quelli svolti ha risposto: “Tra i miei lavori non ce n’è uno che amo più degli altri. In ogni film a cui ho lavorato ho impiegato una dedizione totale. Ci sono state delle tappe importanti nella mia carriera. Il primo film a cui ho lavorato è stato un film di Jacques Audiard. Poi ci sono state altre tappe importanti, La ragazza con l’orecchino di perla, Syriana, Birth di Jonathan Glazer, The Queen, Il curioso caso di Benjamin Button, e poi Harry Potter. E proprio a proposito di quest’ultimo ha dichiarato: “Per il settimo capitolo di Harry Potter avevo molta più libertà di quanto pensassi perché il regista mi ha chiesto di allontanarmi dal tema composto da John Williams”.

Ha parlato della vittoria del premio Oscar: “Vincere il premio Oscar è stato emozionante. Ero già stato candidato altre volte. Sono stato sorpreso di aver vinto. Non sapevo cosa dire perché non mi ero preparato un discorso. C’erano altri colleghi che secondo me meritavano di più”. Parole che denotano la sua grande umiltà. In seguito ha parlato del compositore che più lo ha influenzato: “Con la mia musica cerco di avvicinarmi a Nino Rota. Ciò che componeva, ad esempio le musiche dei film di Fellini, aveva una delicatezza e un’eleganza rare. Riusciva a non essere invadente nei confronti del film”.

Parlando invece del suo approccio e del suo rapporto con i registi, Desplat ha detto: “A volte ci sono registi che vogliono la musica subito. Altre volte ci sono registi che vogliono la musica dopo aver girato il film”. Desplat ha saputo adattarsi a qualsiasi esigenza. Ad esempio “Stephen Frears mi chiedeva di mettere troppa musica nella colonna sonora di The Queen. Io gli dicevo che non ce ne era bisogno, che la scena andava benissimo così com’era, ma lui insisteva per aggiungere musica”. Ciò che trova positivo e stimolante è quando “il regista ha già in mente che tipo di musica utilizzare. Io cerco sempre nuove strade, cerco sempre di sperimentare. Se c’è un lessico musicale standardizzato per cui un certo suono è associato ad un determinato genere cinematografico, io cerco di combattere questo, perché ogni film deve essere unico. È importante cercare un concetto sonoro che sia vicino al film.

Ha infine parlato dei suoi prossimi progetti. “Sto lavorando al nuovo film di Greta Gerwig [Little Women], che per me sarà una nuova sfida. Sto anche lavorando ai prossimi film di Polanski [J’accuse] e Costa-Gavras [Adults in the Room]”.

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