Ridley Scott contro il cinema contemporaneo
Il regista critica duramente i film di oggi: troppa mediocrità e troppi effetti digitali. Ma ammette, con ironia, di rivedere i suoi stessi film
Il regista di Blade Runner e Alien, Ridley Scott, si scaglia contro il cinema contemporaneo.
Che i commenti non siano positivi è un eufemismo. Il regista britannico non le manda certo a dire: “Siamo circondati dalla mediocrità”, afferma senza mezzi termini al BFI Southbank di Londra, riferendosi alla qualità dei film prodotti negli ultimi anni. “La quantità di film realizzati sono letteralmente milioni…gran parte di essi sono merda”, sentenzia Scott. Un tempo si celebrava l’aurea mediocritas, la virtù dello stare in mezzo, dell’equilibrio, il rifiuto di ogni eccesso. Per i latini era una qualità coerente con il motto in medio stat virtus. Ma nel campo dell’arte e del pensiero, questa non è altro che segno di inferiorità, banalità e insignificanza.
Quando poi il discorso si sposta sull’industria cinematografica odierna, il regista dei recenti House of Gucci (2021) e Napoleon (2023) dichiara: “Penso anche che molti film siano salvati e resi più costosi dagli effetti digitali, poiché quello che hanno su carta non è una gran cosa.” Le sue parole richiamano alla mente quelle di Alfred Hitchcock che, alla domanda su cosa serva per fare un buon film, rispose: “Copione, copione, copione.”
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Incalzato dal giornalista su quali film riveda più spesso, Scott ha risposto: “Attualmente trovo troppa mediocrità in giro, così ho iniziato — è una cosa orribile — a rivedere i miei stessi film, e devo dire che sono proprio belli! E non sono per niente invecchiati.” Il regista confessa di aver rivisto di recente il suo Black Hawk Down (2001), aggiungendo: “Come diavolo ho fatto a farlo?”, senza alcuna preoccupazione di cadere nella trappola dell’autoelogio.
Ma non bisogna disperare, nelle parole di Scott resiste un fievole barlume di speranza. Sui film degli altri, Scott osserva: “Penso che ogni tanto ne capiterà uno buono, ed è un sollievo sapere che c’è qualcuno là fuori che sta facendo un bel film.” Un’affermazione che rivela la grande vitalità del regista di Gladiator II (2024), che definisce “impossibile” l’idea di un ritiro. Al contrario, ha già confermato la produzione del suo nuovo progetto, il film fantascientifico post-apocalittico The Dog Stars con Jacob Elordi, e l’inizio della scrittura del terzo capitolo della saga del Gladiatore.
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