Riviera Film Festival 2025 – Incontro con Matilda Lutz
L’attrice ha raccontato l’esperienza sui set con alcuni autori e interpreti di fama internazionale, tra cui Coralie Fargeat e l’incontro con Benicio Del Toro

Nel tardo pomeriggio di sabato si è tenuto l’incontro con l’attrice italoamericana Matilda Lutz. Scoperta da Giovanni Veronesi, che le affida un ruolo in L’ultima ruota del carro, e qualche anno dopo da Gabriele Muccino per L’estate addosso, l’attrice si trova a collaborare ben presto con una delle autrici più chiacchierate del momento, Coralie Fargeat. Ancor prima di The Substance, la regista francese sceglie una giovanissima Lutz per il ruolo da protagonista in Revenge, rape & revenge movie indipendente, indagato approfonditamente nel corso dell’incontro. Matilda Lutz collabora poi con numerosi altri autori di fama internazionale, tra i quali Michel Hazanavicius (Cut! Zombi contro zombi) e Grant Singer (Reptile).
Sul ruolo da protagonista in Revenge e più in generale sul suo rapporto con la regista del film Coralie Fargeat, Matilda Lutz racconta: “In quel film interpretavo una sorta di giovane ragazza molto sensuale, che diventava in poco tempo il classico oggetto del desiderio maschile. Il mio personaggio quindi veniva in qualche modo messo sul piedistallo. La classica ragazza bionda, giovane, sexy e decisamente provocante. Tutte cose che di fatto non sono nella vita reale. Quel concetto poi veniva portato davvero all’estremo, specialmente nel corso della scena di un ballo piuttosto importante. Quando abbiamo girato quella scena, io non volevo provocare ancora di più. Mentre Coralie non faceva altro che dire ‘di più, di più‘. Coralie mi ha detto proprio questo: ‘Lei può fare quello che vuole, si può vestire come vuole, può dire quello che vuole, ma se il giorno dopo lei dice no, è no’. E a me questa cosa ha cambiato la prospettiva su ciò che fino a lì avevo considerato e pensato, tanto di me, quanto del mio personaggio”.
L’attrice ha proseguito poi raccontando l’esperienza sul set di Reptile di Grant Singer e dei preziosi consigli ricevuti da Benicio Del Toro: “Una volta gli ho chiesto: ‘Ma tu hai ancora quell’ansia prima di iniziare a girare?’. Lui mi ha guardato e mi ha detto: Sì, a volte finisco la lavorazione di un film senza sapere effettivamente cosa abbia fatto. A volte, l’ultimo giorno di set penso di aver capito davvero il mio personaggio. L’importante è fare il meglio che puoi ogni giorno, tutti i giorni. E siamo tutte creature con insicurezze. E se qualcuno ti dice che non è così, allora quel qualcuno ti sta dicendo un’enorme bugia’. Questa cosa qua per me è stata davvero significativa”.
Prima la vita e poi il cinema. Un concetto che è tornato spesso nel corso degli incontri della nona edizione del Riviera International Film Festival. Matilda Lutz infatti ci dice: “Sul mestiere dell’attrice, quello che posso dire di me stessa e che dico un po’ a tutte quelle persone che desiderano intraprendere questo percorso è: le cose che funzionano sono fantastiche, no? Lo sappiamo bene. Ci danno moltissimo. Tanto in termini di soddisfazione, che di formazione. Dopo di che, ci sono quelle cose che invece non funzionano e che a mio parere danno tanto. Anche cadere fa bene. Io sono caduta parecchie volte. Forse ho imparato anche di più, rispetto a tutto ciò che fin da subito ha funzionato ed è stato bello, senza alcun ostacolo. Quello che continuo a dirmi è che del mondo dell’arte mi piace tutto, o comunque molto. Il cinema, leggere libri, la musica, il teatro, le serie tv, i musei, l’arte in generale. Mi riempie la vita. Nei momenti brutti, l’arte è stata la cosa che mi ha risollevata di più. Prima di tutto però, c’è la vita. Prima ancora d’essere una brava attrice o artista, voglio essere una brava persona. Questa è l’unica cosa che conta davvero”.