Rivoluzioni? Atoms Are the New Bits
Dal Web alle cose, passando per le comunità “open source”, i "Makers" aprono nuovi scenari. Cronache da un convegno, World Wide Rome, pronti alla rivoluzione 3.0, dove i bit diventano atomi, dove dal digitale si ricrea la materia. Ma anche La rivoluzione (dei makers) non è un pranzo di gala. Dal BLOG DIGIMON(DI) di Federico Chiacchiari
Un ragazzo in bicicletta, con in mano un iPad, si ritrova la strada interrotta – e quindi deve attraversarla con bici e tablet nelle mani – da una manifestazione sindacale, con all’ordine del giorno la difesa dell’articolo 18 e dei diritti dei lavoratori. Il ragazzo osserva con aria spaesata questo lungo corteo, pieno di bandiere rosse e di slogan contro il “governo dei banchieri”.
Chissà da dove veniva, questo giovane tecno/ecologico, forse dallo stesso posto dal quale venivo io quella mattina, dove un migliaio di persone si erano riunite (e tanti l’hanno seguito in streaming in rete) per il Convegno dei "Makers", ovvero i cosiddetti “artigiani del XXI secolo”, i rivoluzionari digitali.
In un’immagine, un flash: due mondi, in un momento di passaggio epocale, dove i vecchi conflitti coesistono con i nuovi scenari post-post-industriali. Da una parte quella orgogliosa difesa dei diritti dei lavoratori conquistati con le battaglie degli anni ’60 e ’70 – quelli che oggi anche i politici cosiddetti di sinistra non hanno più il coraggio di difendere, fosse anche come valore simbolico di una “non resa” – dall’altra una generazione di utopisti/visionari che, attraverso le possibilità del digitale, sta immaginando e forse cominciando a realizzare un “altro mondo” possibile, dove il lavoro artigianale, che ormai sembrava destinato all’estinzione, trova una sua rinnovata forza, possibilità, necessità…
PROSEGUE NEL BLOG DIGIMON(DI) di Federico Chiacchiari
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Bello!