RoFF 19 – We Live In Time. Incontro con John Crowley
Il regista ha raccontato alla stampa la sua nuova commedia romantica con Andrew Garfield e Florence Pugh, in anteprima italiana alla Festa del Cinena di Roma

We Live In Time, commedia romantica con protagonisti Andrew Garfield e Florence Pugh, viene presentata oggi in anteprima italiana per il pubblico alla Festa del Cinema di Roma. Per l’occasione, abbiamo incontrato il regista della pellicola, John Crowley (Intermission, Brooklyn).
Inizialmente, John Crowley non era sicuro se realizzare il film: “Ero un po’ nervoso circa alcuni elementi del film, come il modo di approcciare il tumore”. A chiarirgli le idee ci ha pensato una scena in particolare, quella del parto, che si svolge in una stazione di benzina: “Quando ho letto la scena ridevo tra le lacrime, perché unisce delle emozioni così diverse tra loro. Anche l’assurdità di questo parto fa sì che la posta in gioco fosse molto alta, e in qualche modo quella scena racchiude tutto il tono del film”. Girare quella scena ha richiesto due giorni di riprese, che Crowley ha definito “estreme”, anche perché sono stati necessari diversi ciak per completarla, il che ha fatto sì che le emozioni degli attori fossero più reali: “Finita la scena, Andrew e Florence hanno voluto sedersi al buio per 20 minuti, per elaborare quanto era successo, perché sentivano che era successo qualcosa di molto forte”.
Come ogni commedia romantica che si rispetti, We Live In Time si basa sulla chimica tra i due protagonisti, che Crowley dice di non aver visto fin da subito: “Abbiamo fatto due settimane di prove perché loro si conoscessero, prendessero le misure l’uno dell’altro, e perché anche io li conoscessi. Hanno subito capito che il film era sulla relazione, non su un personaggio separato dall’altro. Al quarto giorno di riprese, hanno girato una scena molto importante nel parcheggio sotterraneo, una scena molto difficile. Florence, alla fine, ha chiamato me e Andrew e ci ha detto che era successo qualcosa di insolito, perché era stato più facile di quanto avrebbe dovuto essere. Si era accorta che c’era una forte emozione che li legava e che dava loro energia. In quel momento hanno raggiunto una profondità che si è mantenuta per tutto il film, per cui ho capito cosa dovevo fare: arrivare la mattina e fare in modo, con la crew, di non creare distrazioni a loro due”.
Crowley ha poi raccontato che, inizialmente, il film non funzionava: “Ci siamo ritrovati in sala di montaggio due splendide interpretazioni ed alcune scene meravigliose, ma l’insieme non funzionava. Quindi abbiamo dovuto ristrutturarlo e trovare un modo per tenerlo insieme”. Di grande aiuto, in questo senso, è stata la musica, che ha dato al film una certa unicità di tono.
Infine, il regista ha sottolineato che, nel realizzare We Live In Time, ha cercato di sfuggire agli schemi della classica commedia romantica: “Penso che la parte romantica sia un effetto collaterale della storia, e infatti il problema di molte commedie romantiche è che vengono copiati alcuni elementi, ma quelli peggiori, e il pubblico che è intelligente lo capisce e non ci sta. Penso che l’amore sia molto più autentico quando avviene mentre i personaggi stanno andando in direzioni contrarie, come succede ai due protagonisti. Quindi ho cercato di non prestare attenzione alle regole, di raccontare una storia in modo fresco, con molta energia, e alla fine se fai così succede che ti innamori di quello che stai facendo”.
We Live In Time uscirà nelle sale italiane il prossimo 28 novembre.