RoFF 20 Preview – Nia DaCosta adatta Ibsen con Hedda
La sezione Grand Public accoglie il quarto lungometraggio diretto dalla regista newyorkese, che omaggia l’autore norvegese attraverso la riscrittura di uno psicodramma moderno
La Festa del cinema di Roma presenta nella sezione Grand Public Hedda, il nuovo film della regista newyorkese Nia DaCosta, che rivisita la pièce teatrale ottocentesca di Henrik Ibsen innervandola dei temi del contemporaneo. Più volte definita una variante femminile di Amleto, Hedda racconta di una donna ingabbiata in un matrimonio infelice e in una vita piena di ricchezze vacue. Per presentare lei e suo marito alla società dell’Inghilterra negli anni ’50, organizza una festa nella sua sontuosa casa. Ma l’arrivo di un vecchio amore, riporta alla luce il passato di Hedda, tra tumulti interiori e giochi di potere.
«Adoro il modo in cui (Ibsen) descrive le donne, trovo la sua curiosità davvero stimolante. Ho pensato che Hedda fosse così piena di vita nonostante sembri in bilico tra la vita e la morte». Così Nia DaCosta descrive il suo rapporto con uno dei drammaturghi più importanti dell’800 teatrale.
Gosford Park e Festen – Festa in famiglia sono i lavori a cui si è ispirata per restituire una visione cinematografica dell’opera, cerando di mantenere l’azione nello spazio della casa e durante una sola notte. Allo stesso tempo opera alcune modifiche sui personaggi per creare un microcosmo in cui si muovono ambizioni, desideri e manipolazioni. Ne aumenta il numero affiancando alla protagonista, interpretata da Tessa Thompson, interpreti come Imogen Poots, Tom Bateman e Kathryn Hunter. Decide di modificare l’identità dell’amante di Hedda che dall’Eilert Løvborg di Ibsen diventa Eileen Lovborg interpretata da Nina Hoss.
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Presentato all’anteprima mondiale del Toronto International Film Festival, Hedda è il quarto lungometraggio scritto e diretto da Nia DaCosta. Da una parte l’autrice sigilla un legame con le grandi produzioni e i franchise, a partire dal remake del 2021 Candyman con cui diventa la prima donna afroamericana in testa al Box Office USA e successivamente con The Marvels, il sequel di Captain Marvel del 2019. Dall’altra cavalca una libertà e una versatilità autoriale e produttiva con il suo lungometraggio d’esordio nel 2018 Little Woods, con un budget di circa 800mila dollari, per firmare oggi il secondo capitolo di 28 anni dopo – Il tempio delle ossa, in uscita nel 2026. Stavolta rimaneggia un testo teatrale provocatorio che ha avuto già molteplici adattamenti, come la versione televisiva del 1962 prodotta da BBC con protagonista Ingrid Bergman, e quella cinematografica del 1975 diretta da Trevor Nunn, con cui Glenda Jackson ottenne una nomination agli Oscar come attrice protagonista.
Il film, scritto e diretto per Orion Picture della MGM e Plan B e in uscita su Prime Video dal 28 ottobre, verrà presentato nella sezione Grand Public e Nia DaCosta sarà accolta dalla Direttrice Artistica della Festa del Cinema, Paola Malanga, con il Premio Progressive alla Carriera.
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