RoFF19 – L’amica geniale. Storia della bambina perduta: incontro con il cast
L’incontro con la regista Laura Bispuri e il cast (Alba Rohrwacher, Irene Maiorino) della nuova stagione che andrà in onda dall’11 novembre su Rai 1

Alla Festa del Cinema di Roma è stata presentata la quarta stagione de L’amica geniale, una serie che ha conquistato il pubblico fin dall’inizio, adattando i romanzi di Elena Ferrante e portando sugli schermi le vite di Elena (Lenù) e Raffaella (Lila), amiche inseparabili e rivali in una Napoli complessa degli anni ‘50. Quest’ultima stagione promette di chiudere il cerchio, ma non senza cambiamenti significativi che hanno acceso la curiosità degli spettatori.
Con l’arrivo di una nuova regista alla guida, è stato inevitabile affrontare la sfida di entrare in un universo narrativo già delineato con una direzione specifica. La regista, Laura Bispuri, ha spiegato che “È stata un’avventura enorme, una sfida grandissima. Da una parte avevo un grande rispetto verso le stagioni passate, i personaggi e il mondo che era stato, ma allo stesso tempo volevo portare qualcosa di mio. Sentivo questa spinta della novità portata anche dal cambio del cast che in qualche modo portava un bisogno di cambiare le cose e quindi ho cercato di trovare un’armonia e portare il mio stile, la mia sensibilità”.
Questa transizione è stata delicata, ma ha anche dato l’opportunità di esplorare aspetti dei personaggi e delle ambientazioni in una prospettiva inedita, restando fedele allo spirito dell’opera di Ferrante. “Cercavo di avere io stessa un approccio vicino alla verità come nei romanzi, per questo dovevo legarmi al mio mondo di vedere il mondo – continua la regista – la sfida di questa stagione era ripartire da zero e quindi riportare tutti i nuovi attori dentro quei personaggi che il pubblico ha tanto amato. È stato un lavoro millimetrico che è stato un piacere fare, abbiamo cercato di entrare nell’anima di questi personaggi, nelle sfumature più piccole”.
Il passaggio ai nuovi attori, che interpretano i protagonisti da adulti, è un altro tema centrale nella nuova stagione. Con il pubblico ormai affezionato alle versioni giovanili di Lila e Lenù, l’idea di un cambio di volti ha sollevato alcune domande. Gli attori hanno raccontato l’intensità della preparazione e il modo in cui hanno lavorato per rispettare il lavoro svolto dai predecessori.
“Le attrici delle prime stagioni sono state più che un riferimento – ha detto Alba Rohrwacher, che nella serie interpreta Elena da adulta – ho avuto la possibilità di conoscere Margherita Mazzucco (Elena da ragazza) quando aveva 14 anni e io ero presente al suo diventare un’attrice attraverso il suo lavoro eccezionale. Ricevere il testimone da lei è stato emozionante, abbiamo cercato di creare continuità con il lavoro fatto in precedenza. Margherita è stata sempre presente in maniera pratica mi registrava le battute, mi ha aiutato nella fase di ricerca del modo di parlare di Elena, mi ha aiutato tantissimo”.
Irene Maiorino, che nella serie interpreta Raffaella da adulta, ha invece avuto un approccio inverso: “Il mio è stato un percorso di solitudine però ero una lettrice de L’amica geniale per cui avevo un rapporto col personaggio di Lila molto forte. Ho cercato di agganciare dei miei tratti come attrice e quelli di Gaia Girace (Raffaella da ragazza), nel tempo li ho interiorizzati. Sentivo doveroso fare questo processo, anche per il pubblico che si era affezionato al personaggio. Quando ho incontrato Gaia, che non ho mai chiesto di incontrare prima volutamente, è stato molto emozionante”.
L’amica geniale nel tempo è diventato uno dei lavori italiani più visti nel mondo, un gran lavoro e un’alleanza tra produttori che ha funzionato molto bene. Questa nuova stagione, dunque, si presenta non solo come una conclusione, ma è un omaggio alla complessità dell’opera di Elena Ferrante, alla sua capacità di tratteggiare personaggi autentici, spesso scomodi, che commettono errori e vivono conflitti interiori che risuonano universalmente. Come ha osservato Alba Rohrwacher, “Tutto parte da una scrittura geniale: Ferrante ha saputo costruire un archetipo dell’amicizia in cui chiunque, a prescindere dall’epoca o dal luogo di provenienza, può ritrovarsi”.