Roma codex, la mostra di Albert Watson sulla capitale
Dal 29 maggio il Palazzo delle Esposizioni ospita Roma Codex, una mostra dedicata al fotografo scozzese Albert Watson. Duecento scatti, in bianco e nero e a colori, tra divi e spazi inusuali

Più di 200 scatti, in bianco e nero e a colori, fanno parte di “Roma Codex”, la più grande mostra italiana che celebra il genio di uno dei fotografi più influenti degli ultimi 50 anni.
Albert Watson e la sua firma così riconoscibile, con il suo stile iconico e i suoi ritratti a volte spiazzanti, hanno reso omaggio alla Capitale con un percorso fotografico lungo due anni, a volte composto da tappe prestabilite, altre volte dettato dal caso. E così la mostra si compone di scatti spiazzanti e che vogliono andare oltre ogni stereotipo mai creato sulla città più fotografata del mondo.
Non solo monumenti e storia, di cui la città trabocca, perché tra le fotografie di Roma Codex ci sono anche ritratti, di cui Albert Watson ha fatto parte essenziale del suo proposito artistico. Basti ricordare i famosi ritratti ai divi di Hollywood, catturati da una lente così diversa da quella solita da dare vita a immagini diventate impossibili da dimenticare. Tra i soggetti più famosi da lui fotografati restano nella memoria i ritratti di Alfred Hitchcock, Kate Moss – in un’iconica fotografia a Marrakesh quando la modella era appena 19enne -, Jack Nicholson, Andy Warhol, David Bowie, o il celebre ritratto di Steve Jobs, diventato immagine simbolica del geniale imprenditore. Alcuni di questi ritratti, insieme alle fotografie alle strade di Las Vegas e alle nature morte dedicate a Tutankhamon sono esposte permanentemente al Metropolitan Museum of Art.
Tra le 200 immagini che fanno parte invece della mostra Roma Codex, Albert Watson ha spaziato tra monumenti, luoghi simbolo della città eterna e anche volti di chi li vive. Questo progetto durato due anni ha voluto scavare nei molti strati della città restituendo quello che può offrire umanamente e storicamente. Tra la location fotografate anche i Cinecittà Studios, Porta Portese e il Jazz Image Festival. Tra i volti noti, invece, l’obbiettivo del fotografo scozzese ha immortalato Paolo Sorrentino, Isabella Ferrari, Pierfrancesco Favino, Valeria Golino e Luca Zingaretti.
Dalle parole del fotografo nella sua intervista di presentazione della mostra: “Ho deciso di fare una mostra non su Roma, ma su me stesso a Roma, e su quello che in questa città si può trovare. Perciò non mi sono limitato a fotografare la fontana di Trevi. Ho incontrato molte persone giovani, studenti di recitazione, star del balletto, politici romani, cardinali e persone per la strada.”