Roma Fiction Fest 2014. Incontro con Pino Insegno e Adriano Giannini per True Detective

Matthew McConaughey e Woody Harrelson per True Detective

Questa mattina la Sala Teatro Studio Borgna (Auditorium Parco della Musica) di Roma ha ospitato Pino Insegno e Adriano Giannini nella veste di doppiatori dei due protagonisti (Woody Harrelson e Matthew McConaughey) della prima stagione di True Detective in onda su Sky Atlantic dal 3 ottobre. É stata presentata inoltre la seconda stagione di House of Cards che sarà trasmessa sullo stesso canale dal 23 settembre.

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Matthew McConaughey e Woody Harrelson per True DetectiveIntrodotti da Carlo Freccero e da Antonio Visca, responsabile del canale Sky Atlantic HD, Pino Insegno e Adriano Giannini hanno raccontato alla stampa le difficoltà riscontrate nell'affrontare i personaggi complessi di Martin Hurt (Woody Harrelson) e Rustin Cohle (Matthew McConaughey), detective protagonisti della prima stagione di True Detective, in onda su Sky Atlantic dal 3 ottobre. Il doppiaggio ha richiesto un impegno assiduo di circa 8-9 ore al giorno, costanza, ma soprattutto sensibilità interpretativa per poter entrare negli occhi e per poter respirare con i personaggi della serie made in HBO reduce dal successo Emmy Awards (9 nomination, 2 statuette vinte)

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Ad affiancare la Louisiana di Cary Fukunaga troviamo la Washington di David Fincher con la seconda stagione di House of Cards, interpretata da un intenso Kevin Spacey e una carismatica Robin Wright, trasmessa sul medesimo canale dal 23 settembre. Due serie (e molto altro ancora), due facce (molto diverse) della stessa medaglia, quella che brilla per la lucentezza del registro registico, della sceneggiatura e delle performance attoriali.

 

 

Di serie con atmosfere così cupe ce n'è sono tante in giro, perchè True Detective è diversa?True Detective per la regia di Cary Fukunaga

Antonio Visca: non è una storia così facile da sintetizzare o è talmente facile da sembrare banale, la realtà è che si distingue da tutto ciò che abbiamo visto prima perchè il creatore ha scritto qualcosa di straordinario, il regista (che pure conoscevamo) ha rivelato un'arte ed uno stile senza pari e i due interpreti (non nuovi) hanno dato il meglio assurgendo a nuova gloria con questa serie.

 

 

Ci sono personaggi di questo calibro nel mondo delle serie tv o con True Detective qualcosa è cambiato?

Antonio Visca: serie tv con personaggi di questo tipo…no. Forse Fargo ha qualcosa di straordinario…ma i personaggi di True Detective sono unici.

 

 

Che tipo di avventura avete vissuto doppiando personaggi del genere?

Adriano Giannini: non sono un assiduo frequentatore del mondo del doppiaggio, mi sono trovato inoltre ad affrontare un personaggio molto complesso come Rusty, che ha richiesto sensibilità interpretativa, nonostante ciò è stato più facile rispetto a situazioni in cui ci sono attori che hanno meno qualità e sono più 'normali', tutto il materiale me lo ha fornito McConaughey sono solo stato attento a carpirlo. La sua filosofia allucinata, ma bellissima, non la capivo così ho provato a non razionalizzare e ho deciso di restare sul suo respiro e nel suo sguardo. E' la prima volta che mi capita, ma nonostante la mia distanza dal personaggio, dopo 8 ore di doppiaggio ogni giorno ho avuto bisogno di almeno un'altra ora per decantarlo

Pino Insegno: il fatto di essere anche attore ti permette di fornire intenzioni non programmate al personaggio. Oltre a respirare con lui aggiungere il tuo fisico, la tua forza da quel qualcosa in più. E' stato bello interpretare Martin perchè di Rust non ci capivo niente. E' stato un lavoro molto particolare che ha richiesto molti silenzi e quando registravamo sembrava di stare in chiesa. Solo quando ho visto le prime due puntate doppiate ho capito…Matthew McConaughey è Rustin Cohle in True Detective.e mi è sembrato di vedere Bergman.

 

 

Che tipo di difficoltà ha presentato l'interpretazione di Rust nel viaggio temporale di 17 anni?

Adriano Giannini: c'è stato un lavoro sui timbri e i colori della voce dovuto al trascorrere del tempo ma anche all'alcol ed alle sigarette di cui il protagonista si nutre. Noterete una grassezza della voce nel presente che ho schiarito all'inizio della serie, ma come ho già detto le indicazioni partono tutte dal materiale fornitomi da McConaughey

 

Cosa accomuna la serie True Detective ad House of Cards?

Antonio Visca: anche nella seconda troviamo due grandissimi interpreti (Kevin Spacey e Robin Wright) in coppia, una scrittura perfetta e trovate registiche molto interessanti

 

Stralcio intervista della redazione Sky Cinema con Bernardo Bertolucci su True Detective:

Bernardo Bertolucci: sono anni che più o meno costretto in casa mi sono appassionato alle serie tv. Una passione che viene da lontano e che farei risalire alle fole, le favole che mi raccontavano da bambino. Volevo sempre un'altra punata e quello è il mio primo caso di serialità. Poi sono arrivate le serie tv e devo dire sono sempre stato soddisfatto da quelle statunitensi. True Detective però l'aspettavo da tempo e quando è arrivata mi ha ipnotizzato, mi sono bastate le prime due puntate e mi è sembrato un passo in avanti come ce n'è sono stati tanti nella storia del cinema che facevano guardare indietro come a qualcosa di passato…è una serie fatta di personaggi complessi, brutali, violenti ma anche imprevedibili, è questa una delle ragioni del successo… La regia poi mi sembra impeccabile non ci sono mai cadute nella facilità…Le serie che vedo sono cariche di molta più bellezza rispetto i film che arrivano da Hollywood…Trovo nelle serie ciò che non trovo più nel cinema. Sono cose diverse, ma nelle serie ci sono cose che non ci sono più al cinema…Hanno riconquistato quei tempi che il cinema aveva bruciato (montaggio) togliendo quelli che sono i tempi morti…le serie invece vivono di tempi morti, sono i tempi umani che conoscevamo nel cinema che amavamo…

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