#RomaFF10 – Alex Infascelli e Emilio D’Alessandro raccontano Kubrick

Abbiamo incontrato Alex Infascelli e Emilio D’Alessandro che hanno raccontato il dietro le quinte e gli aneddoti del docu-film S is for Stanley

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Si è tenuta alla Lazio Film Commission dell’Auditorium Parco della Musica la round table di presentazione del docu-film di Alex Infascelli S is for Stanley. Il regista, accompagnato dalla vera star della pellicola e cioè l’autista personale di Kubrick Emilio D’Alessandro, ha raccontato la genesi della sua opera svelando aneddoti e curiosità.

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L’incontro tra Infascelli e D’Alessandro è avvenuto alla Festa del Cinema nel 2012 e i due, durante un pranzo, hanno pensato all’idea di realizzare una pellicola tratta dal libro realizzato dallo stesso D’Alessandro con Filippo Uvieri, una sorta di album dei ricordi capace di raccogliere la memoria del rapporto di lavoro dell’uomo con il grande regista di film come Arancia Meccanica e Shining. 

“Kubrick per me è sempre stato un alieno. E’ strano come ogni volta che si cominci la visione di un suo film non sai mai cosa aspettarti perché sono tutti diversi l’uno dall’altro” dice Infascelli che continua dicendo come il regista non facesse cinema ma lo interpretasse e che tramite i racconti del suo autista personale ha voluto restituirne questa immagine.

Quello tra Emilio D’Alessandro e Stanley Kubrick è stato un rapporto capace di andare oltre il semplice lavoro. “Mi stupivo del fatto che Stanley non mi sgridasse mai e pensavo che fosse impossibile che facessi sempre le cose giuste. Kubrick era una persona molto generosa e mi ringraziava sempre” dice D’Alessandro.

Durante l’incontro sono stati molti i ricordi che l’uomo ha voluto dare alla stampa. Ha parlato del suo controverso rapporto con Jack Nicholson, grande attore ma di cui criticava alcuni aspetti personali come l’uso di droghe e come un giorno Kubrick gli abbia chiesto di fare la comparsa in Eyes Wide Shut nei panni dell’edicolante, gli ultimi giorni di lavorazione del film quando il regista iniziava a dare segni di malessere.

“La cosa che mi ha colpito a posteriore dei racconti di Emilio è che la sua vita e quella di Kubrick sono andate parallelamente e si sono collegate ciascuna ad un film preciso trovando la loro massima espressione in Eyes Wide Shut” 

E, riguardo al distributore, i due hanno le idee chiare. Il mercato internazionale li sta corteggiando ma faranno distribuire il film solo a chi permetterà di farlo conoscere al pubblico più ampio possibile.

 

 

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