“Il nostro intento era mostrare il ‘senso della festa’, cioè cosa si fa per conservare un carattere festivo anche se nulla funziona. Cerchiamo di farlo anche in Europa, il mondo crolla e noi cerchiamo dei motivi per continuare a essere felici; nel nostro film volevamo mostrare come affrontare gli ostacoli adattandosi”. Inizia così l’incontro di C’est la Vie! (Le sens de la fête), nuova creatura del sodalizio creativo tra Èric Toledano e Olivier Nakache, dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2011 con Quasi amici. Il film, presentato al TIFF di quest’anno, e in concorso alla 12sima edizione della Festa del Cinema, racconta le sgangherate vicende di un team specializzato nell’organizzazione di ricevimenti nuziali, che si ritrova a dover gestire gli imprevisti del matrimonio di Elena e Pierre, che hanno deciso di sposarsi in un castello poco fuori Parigi. Toledano, presente all’odierna conferenza di presentazione alla stampa insieme all’attrice Eye Haidara, ha raccontato quanto fosse fondamentale nel progetto l’idea di riunire tanti elementi differenti: “il film è un matrimonio che unisce persone diverse: abbiamo cercato di riunire persone non abituare a recitare insieme, che normalmente non si incontrano, è in qualche modo un’immagine della Francia che è multiculturale ma anche molto ripiegata su se stessa. Tutti gli ingredienti rappresentavano un humus ottimo per la commedia. Si tratta, alla fine, di rispondere alla domanda: ci riusciamo tutti insieme a superare gli ostacoli, o rimaniamo ripiegati su noi stessi? La commedia racconta le cose con una certa distanza, introduce persone che fanno ridere ma anche riflettere”. Uno degli spunti di riflessione maggiori del film è proprio quello che ruota attorno al matrimonio, “forse l’ultima messa in scena presente nella nostra società”, dice il cineasta, plasmando ritmicamente un incontro/scontro – come avviene solitamente nel lavoro dei due registi francesi – che orchestra un cast numeroso: “durante un dibattito, una signora ha detto che parlare la stessa lingua non significa necessariamente parlare lo stesso linguaggio, e nel film nessuno parla lo stesso linguaggio. Forse alla fine riescono a farlo, e forse la musica alla fine esprime meglio di noi cosa vogliamo dire…”.

Altro elemento essenziale del film, accanto al ritmo e ai tempi comici che forgiano la struttura comica – una struttura molto ispirata “alla commedia italiana degli anni ’60 e ’70, ai film di Risi, Scola, i film con Manfredi, Profumo di donna con Gassman, la loro tenerezza, la loro musica” -, la musica svolge un ruolo di accompagnamento tematico molto importante nell’opera di Toledano e Nakache: “c’è uno stretto rapporto tra questo film e il jazz secondo me, e ogni momento è accompagnato dalla musica, abbiamo fatto partecipare ogni personaggio come fosse uno strumento”. Elemento pregnante anche durante la lavorazione in fase di scrittura, “creiamo sempre una playlist con le musiche che ci hanno ispirato  durante la lavorazione della sceneggiatura e poi distribuiamo il cd a tutto il cast”.
Tornando indietro, al successo inaspettato ottenuto con Quasi amici, che negli anni ha visto tante rielaborazioni e remake, Toledano commenta: “c’è stata sicuramente una buona dose di incoscienza da parte nostra, ma ci vuole un po’ di incoscienza, altrimenti non avremmo mai fatto quel film”.

C’est la vie! – Prendila come viene, presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma di quest’anno, uscirà nelle sale italiane il 30 novembre.