#RomaFF12 – Trouble No More. Incontro con Michael Shannon e Jennifer Lebeau

A Roma con il documentario musicale sulla rinascita religiosa di Bob Dylan, Jennifer Labau e Michael Shannon parlano della spiritualità del cantante e di dare un messaggio al pubblico

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Jennifer Lebeau e Michael Shannon sono alla Festa del Cinema di Roma con il documentario Trouble No More, incentrato sulla produzione musicale di Bob Dylan durante il periodo religioso della rinascita cristiana. Il cantautore americano realizzò tre album (la cosiddetta “trilogia religosa” composta da Slow Train Coming, Saved e Shot of Love) che fece conoscere ai fan durante un tour musicale nel 1980, le cui immagini costituiscono buona parte del film realizzato dalla Lebeau. Ai filmati del concerto la regista ha deciso di accostare dai sermoni scritti dallo scrittore e critico belga Luc Sante e interpretati da Michael Shannon nei panni di un predicatore evangelico.

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Il film“, racconta la regista, “è stato concepito al ritrovamento del materiale del tour che tutti credevano perso e che è splendido anche e soprattutto perchè è rovinato, non patinato. Abbiamo deciso consapevolmente di tagliare le parti in cui Dylan parla al pubblico, perchè gli spettatori devono innamorarsi della musica. In seguito abbiamo deciso di inserire i sermoni scritti da Luc per dare l’idea di un contesto universale e avevamo bisogno di un attore incredibile che trasmettesse la tensione. Ci è subito venuto in mente la persona che vedete qui seduta accanto a me!

Sono sempre stato un fan di Bob Dylan“, esordisce Michael Shannon. “Quando ero piccolo è stato il primo concerto che ho visto, mi ci portò mia madre, proprio alla fine del Kentucky. Crescendo ho continuato ad amarlo soprattutto nel mio lavoro di attore perchè la sua musica mi è di ispirazione molte volte prima di iniziare a lavorare“.

L’attore statunitense recita delle omelie scritte da Luc Sante che, ci racconta la regista, ha fatto moltissime ricerche in particolar modo studiando le prediche religiose che vanno dal 1920 a 1960 per assicurarsi che risultassero autentiche. Shannon si prodiga contro le persone che si arricchiscono sulle spalle dei poveri, sugli ipocriti, su chi passa la sua vita indossando una maschera.  “Purtroppo mentre recitavo i sermoni c’erano moltissime persone a cui potevo pensare. Quella del ricco che ruba al povero è praticamente una forma archetipica. Ho avuto la fortuna di interpretare l’inventore e imprenditore George Westinghouse in The Current War ed è stato davvero un onore perchè è un uomo che è riuscito a costruirsi un impero senza fregare nessuno, eppure era circondato da uomini ingiusti e assetati di denaro. A volte mi sembra sciocco quello che faccio per guadagnare. Ho dei figli e cosa faccio per migliorare questo mondo? Per questo scelgo molto spesso dei personaggi che riescano a piantare un semino nella coscienza delle persone. Cerco più che posso di dare pace conforto, che mi sembra quello di cui abbiamo più bisogno al giorno d’oggi“.

Così anche in questo caso l’attore si fa portavoce di un messaggio, quello religioso e spirituale.Quando ho incontrato Jennifer e Jeff Rosen (manager di Bob Dylan) lui mi ha raccontato che Bob è sempre concentrato sul presente e mai sul passato. Per questo è un artista vero perchè non ammira la sua leggenda. Quando ho interpretato Elvis“, continua Shannon, “ho scoperto che era una persona davvero spirituale sempre alla ricerca di una comprensione più profonda di quello che stava facendo, di tutto quello che gli stava succedendo. Cercava sempre di migliorarsi. Questa sprofonda spiritualità secondo me la condivide con Dylan, soprattutto nella ricerca di un significato ampio del suo lavoro.

Bob Dylan è molto spirituale e intenso sempre non solo nella trilogia religiosa” continua la regista. “È difficile qualificare la sua religione, viene da un enorme profondità d’animo, da una fede immensa. Questo si vede anche al di là dei tre album, però in questo tour c’è effettivamente qualcosa di diverso, si sentiva più gioioso, si muove tantissimo e questo non succede spesso. Sembra molto più presente a se stesso.”
Il mio agente” conclude Shannon “non è un suo grande fan ma è rimasto molto colpito da quello che fa sul palco. È davvero autentico pieno di fervore ma anche di pace, seppure fosse di fronte a molti fan che in quel momento si stavano allontanando da lui

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