#RomaFF15 – I vincitori di Alice nella città

Premi per Kajillionaire di Miranda July e Punta Sacra di Francesca Mazzoleni

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Il Premio Miglior Film Alice 2020 va a Kajillionaire di Miranda July con la seguente motivazione: “Per la capacità di creare una storia in grado di tradurre tematiche classiche in immagini dolci e spietate, raccontata con uno sguardo surreale e cinico. Attraverso dei personaggi grotteschi, metafora di una realtà genitoriale tossica molto attuale. La famiglia non è solo quella in cui nasciamo, ma quella che ci costruiamo”.
Il Premio Speciale della Giuria va a Punta Sacra di Francesca Mazzoleni con la seguente motivazione: “Per aver saputo raccontare in modo mai banale una comunità dalle mille sfaccettature riuscendo a mostrare bellezza e malinconia, luci e ombre di chi la vive quotidianamente.” Il premio è stato assegnato da una giuria di 16 ragazzi di età compresa tra il 15 e i 18 anni.
Il Premio Camera d’Oro Alice / MyMovies va a Ibrahim di Samir Guesmi con la seguente motivazione: “Un’opera che sorprende per la maturità della regia e delle interpretazioni, che racconta sapendo evocare con gli sguardi invece di spiegare con le parole il complicato rapporto tra un padre in difficoltà e un figlio alla ricerca nel delicato percorso dell’adolescenza. Un genitore che ha sbagliato e sofferto in gioventù, e che, da educatore, cerca senza sosta l’equilibrio tra redarguire gli sbagli e offrire la possibilità di imparare a superarli. Un film che parla d’amore, carico di pietas e dolcezza su un’umanità che cerca di resistere sempre al confine tra devianza e resilienza”. La Menzione Speciale del Premio Camera d’Oro / MyMovies va a Gagarine di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh con la seguente motivazione: “Una storia emblematica che si ispira ad un accadimento reale avvenuto in un contesto periferico, il comprensorio (“citè”) Gagarine, che prese il nome dal celebre cosmonauta sovietico che lo inaugurò nel 1963. Terreno di confronto e scontro tra culture diverse e seconde generazioni, luoghi di ghettizzazione e devianza come tanti altri a cui tanta attenzione ha offerto il cinema d’autore soprattutto francese, con il suo linguaggio naturalistico, che in taluni casi ha rischiato di creare un cliché, viene raccontata questa volta con stile inedito, mescolando il repertorio reale con atmosfere favolistiche e intuizioni visionarie, regalandoci un film sorprendente”. Il premio e la menzione sono stati assegnati dalla giuria composta da Eva Cools (regista e sceneggiatrice), Agostino Ferrente (regista e sceneggiatore), Caterina Guzzanti (attrice), Claudio Noce (regista), Roberta Torre (regista).

Il Premio Raffaella Fioretta va a Il Mio Corpo di Michele Pennetta con la seguente motivazione: “Per averci fatto conoscere Oscar e Stanley, due corpi, due anime; due solitudini che si sfiorano per un istante vagando prigionieri nella stessa terra alla ricerca di emancipazione. Il mio corpo è un’opera che ci racconta di abbandono, di rifiuto, di degrado e umanità, Pennetta lo fa con grande efficacia ma soprattutto con una preziosa delicatezza che lo contraddistingue”. Il premio è assegnato dalla giuria composta da Dario Albertini (regista), Valentina Lodovini (attrice) e Riccardo Milani (regista). Il premio prevede un contributo di 3000 euro.
Il Premio al Miglior Cortometraggio va a El Silencio del Rio di Francesca Canepa con la seguente motivazione: “Con la sua regia evocativa il Film riesce a coniugare una piccola ma significativa storia di formazione ad una più grande trama metaforica e a traghettarci, attraverso una sorta di ‘realismo-magico’ verso un mondo possibile fatto di storie e di sogni che devono poter essere vissuti e raccontati”. La Menzione Speciale nella sezione Cortometraggi per la Regia va a Tropicana di Francesco Romano con la seguente motivazione: “Per una regia asciutta e decisa che sa andare dritta al segno, per una sapiente direzione degli attori sempre intensi e credibili. Non in ultimo per la critica sociale a un mondo fatto di ruoli inadeguati e di inadeguate relazioni che rischiano di mettere a repentaglio l’ultimo baluardo d’Amore: il rapporto tra genitori e figli”. Il premio e la menzione speciale sono stati assegnati da una giuria composta da Paola Minaccioni (attrice), Fabio Mollo (regista) e Carlotta Natoli (attrice).

Il Premio RB Casting Miglior Attore Esordiente Italiano va a Antonio Bannò con la seguente motivazione: ”Seppur in poche e significative scene Antonio riesce a raccontare un personaggio e le sue emozioni, la sua disillusione e la sua rabbia in modo coerente e convincente. La sua interpretazione resta impressa nello spettatore e contribuisce in modo impattante alla storia del film e al percorso emotivo del protagonista. Crediamo che Antonio incarni una tipologia di attore internazionale, fuori dagli schemi e di gran talento che, ci auguriamo, questo premio contribuisca a mettere in risalto”. La Menzione Speciale del Premio RB Casting va a Ludovica Francesconi per Sul più bello con la seguente motivazione: “Per averci restituito un personaggio ironico, vibrante e carico di energia. Con leggerezza e autenticità crea immediatamente empatia, coinvolgendo lo spettatore sia dalla sua prima scena. Una giovane promessa del cinema italiano”. Il premio e la menzione speciale sono stati assegnati da una giuria composta da Laura Muccino (Casting director), Roberto Proia (distributore e produttore Eagle), Tiziana Silvaggi (talent agent). Il DO Rising Star Award per il Miglior Attore Esordiente non Italiano va a Enrik Enge per Tigers con la seguente motivazione: “Nel film Tigers, offre un personaggio straordinariamente complesso: intelligente, sensibile, ostinato, fisicamente vulnerabile e allo stesso tempo forte. Illumina lo schermo con il suo ritratto magnetico di Martin Bengtsson; la rappresentazione è così avvincente che non solo credi al suo viaggio mentre si svolge, ma crederai anche a qualsiasi sua variazione. Per questo notiamo come la sua interpretazione sostenga questo film in maniera convincente”. La Menzione Speciale DO Rising Star Award va a Alseni Bathily per Gagarine. Il premio e la menzione speciale sono stati assegnati da una giuria composta da Richard Cook (Irlanda), Karin Dix (Germania), Sally Fisher (USA), Billy Lazarus (USA), Michela Pini (Svizzera).

Il Premio Rolling Stone alla Miglior Colonna Sonora va a Gagarine di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh con la seguente motivazione: “La colonna sonora di ‘Gagarine’ è un lavoro costruito su un’interessante alchimia sonora: i multi-timbri più innovativi dei synth di ultima generazione e delle drum machines dialogano con l’orchestra e con le sonorità avvolgenti alle quali il cinema contemporaneo ci ha da tempo abituati. Ne viene fuori una partitura fresca e innovativa con degli impasti timbrici davvero inediti. Amin Bouhafa, Evgueni Galperine e Sacha Galperine sono riusciti a evitare tutti i manierismi e i cliché delle soundtrack, regalando allo spettatore melodie mai banali e percorsi armonici non scontati. Il ritmo della partitura nel rapporto sinestetico con lo scorrere delle immagini, garantisce al fruitore del film un’esperienza emozionale davvero entusiasmante che va a squarciare quella quarta dimensione “acustica” che fa lievitare al massimo grado il linguaggio semantico di questa bellissima pellicola. Una colonna sonora per niente banale, che ha il pregio di catturare lo spettatore come una grande Opera Post-Pop”. Una Menzione Speciale va alla colonna sonora di Punta Sacra di Francesca Mazzoleni con la seguente motivazione: “La regista ha lavorato con due nomi già noti alla scena cine-musicale italiana, Lorenzo Tomio e Theo Teardo, ma vi ha affiancato i brani originali del rapper Chiky Realeza e il suo mix tra urban nostrano e atmosfere classiche sudamericane, da Héctor Lavoe a Victor Jara. Un risultato sperimentale, controcorrente e libero per il panorama italiano, come il film a cui fa da commento sonoro”. Il premio è stato assegnato da una giuria composta da Morgan (presidente), Alessandro Giberti (Direttore Rolling Stone), Louis Siciliano (musicista e compositore), Pino Farinotti (critico cinematografico) e Gianni Santoro (La Repubblica).

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