#RomaFF17 – The Lost King: incontro con Stephen Frears

Il regista britannico racconta The Lost King e approfitta di alcuni spunti di riflessione per lanciare sferzanti opinioni sull’attualità. Al cinema nel 2023

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
Nella sezione Grand Public, la diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma propone The Lost King, ultima opera di Stephen Frears – già nella capitale sei anni fa per Florence – con Sally Hawkins, Steve Coogan, Harry Lloyd e Mark Addy. Un film che ricostruisce la vera storia di Philippa Langley, una cinquantenne separata e appassionata di storia a cui si deve il ritrovamento delle spoglie di Riccardo III in un parcheggio a Leicester.
In occasione dell’incontro con la stampa internazionale, avvenuto oggi alle 13.30, il regista ha risposto ad alcune domande e fornito ulteriori spunti di riflessione sulla vicenda, senza però lasciarsi sfuggire la possibilità di parlare dell’oggi.
Quella raccontata da Stephen Frears è una storia che forse gran parte del pubblico fuori dall’Inghilterra non ha mai sentito nominare, così come, ai più, risulta sconosciuto il nome di Philippa Langley. Ma, sottolinea il cineasta, “se vivi in Inghilterra conosci la storia perché era sui giornali e nei telegiornali; un storia famosissima su un re trovato in un parcheggio dei servizi sociali di Leicester, quindi una storia ridicola e a me piace molto il ridicolo. Per quanto riguarda Philippa, l’ho incontrata sei settimane fa e, avendo visto il film, mi ha detto che la storia era proprio come l’avevamo raccontata”.
Una Philippa la cui intraprendenza e la cui lotta contro le istituzioni a favore della verità sono gli ingredienti di quella che il regista definisce “la storia di una donna modesta che ha avuto un’enorme risonanza”. Una storia che oltre ad aver ricevuto apprezzamenti dal pubblico gode della grande performance di Sally Hawkins, la cui bravura, sottolinea il cineasta, è un qualcosa di difficile da spiegare: “la mia esperienza con lei è stata facile, è fantastica. È una persona unica, dal talento straordinario; non posso spiegarlo, è semplicemente una bravissima attrice. Potrebbe anche fare un film in cui qualcuno si innamora di un pesce o un fantasma e ci riuscirebbe comunque”.
È uno Stephen Frears per nulla provato dai suoi ottant’anni quello che parla ai microfoni in conferenza stampa. Un Frears che non risparmia Shakespeare dicendo di aver “provato molto piacere nell’attaccarlo. Ho visto diverse volte il suo Riccardo III, ma dopo averne scoperte le falsità ne ho corretto il tiro con grande piacere”. Un Frears che attacca l’università di Leicester (“dovrebbe vergognarsi”) e allarga il discorso arrivando, con grande schiettezza, all’attualità, alla guerra e alle mistificazioni operate da chi ha il potere (“l’invasione dell’Ucraina, la Brexit, tutte cose ridicole”).
E a chi gli domanda dove trova il coraggio, risponde con il consueto mix di sincerità e ironia: “Sono molto vecchio e la vecchiaia dà una grande libertà. La gente mi darà del vecchio ridicolo, che ciancia, quindi per me è facile. Io non sono sui social, non conosco queste trappole tremende in cui si finisce”.
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array