RomaFicionFest – "'O Professore" (Anteprima)
Si parla di persone, di carne e spirito. L'insegnante di italiano, Pietro, è una di loro. Sembra questa la chiave di “O' Professore”, la fiction in due puntate, presentata in anteprima assoluta al RomaFictionFest e prossimamente in arrivo sugli schermi televisivi di canale cinque
Il tema è quello della scuola, del ruolo determinante che ha nel costruire il futuro di una società. A scuola s'impara a vivere, o almeno così dovrebbe essere, soprattutto quando si parla di Napoli e dei ragazzi con un'esistenza complicata, difficile. Maurizio Zaccaro li ha scelti uno ad uno per le strade della città, ed ecco qui i ragazzi della terza media della Maiello, quella dove insegna 'O professore. Ognuno con un volto diverso, una storia da raccontare e un sogno da realizzare. Che parlino napoletano o veneto, questo poco importa, perchè di figli ce ne sono dappertutto, di padri e di madri. Di figli costretti a fare i genitori ce ne sono meno, ma quello che conta è il fatto di essere vivi e in quanto tali un concentrato di emozioni e contraddizioni, comunque. Qualcuno è più fragile, qualcun altro è più resistente, impermeabile al dolore, incapace di piangere o solo indurito da ciò che gli sta attorno. É così che va, così che andrà sempre, fino a quando gli essere umani avranno il coraggio di ascoltare la voce delle passioni e si lasceranno inondare dalla grandezza dei sentimenti.
Si parla di persone perciò, di carne e spirito. Il personaggio di Sergio Castellitto, l'insegnante di italiano, Pietro, è una di loro. Ha un passato e un presente ed una sensibilità che lo rende particolarmente adatto ad interessarsi alla vita dei suoi alunni. Come ogni altro è in grado di provare vergogna e rabbia, di sentirsi orgoglioso o di pentirsi per aver osato tanto. Niente di più. Sembra questa la chiave di 'O Professore, la fiction in due puntate, presentata in anteprima assoluta al RomaFictionFest e prossimamente in arrivo sugli schermi televisivi di canale cinque. Più che Napoli con i suoi quartieri a rischio e i suoi ragazzi sbandati, è la gente ad essere protagonista, capace di sbagliare e poi di ricominciare, di crollare, per poi rialzarsi in piedi. Gente che ci ricorda di quali azioni è capace l'uomo, di quanto complessa sia la sua esistenza, quanto particolare sia l'esperienza di ognuno, ma soprattutto quanto forti e necessarie possano essere le passioni e di quanto sia importante riuscire a definirle, con le parole. É il linguaggio infatti l'altro protagonista di 'O professore, quello degli adolescenti cresciuti per strada o soffocati dentro casa, quello degli insegnanti e quello di tutti i giorni, della vita. Un linguaggio ricco di sfumature, capace di far sorridere e riflettere, di essere ironico e sprezzante, come Pietro e i ragazzi, come tutti noi, anime contraddittorie appese a un sogno.