RomaFictionFest: "Masters of Science Fiction" (Evento Speciale)

A Clean EscapeDagli stessi produttori della serie Masters of Horror, nasce Masters of Science Fiction: 6 episodi di 40 minuti ciascuno, tratti ognuno da un racconto o short story di un acclamato scrittore di fantascienza. Diversi registi si alternano dietro la macchina da presa, pronti a regalare emozioni “dell'altro mondo” al pubblico della ABC. ll primo festival della fiction di Roma ne ha presentato alcuni episodi in anteprima

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A Clean EscapeNel silenzio infinito dello spazio galleggiano le paure nascoste dell'uomo, acquistando le forme più strane e inumane, deformate, trasfigurate dall'imprevedibilità di un tempo futuro  sconosciuto. Così prendono corpo creature ibride dai contorni più o meno definiti, protagoniste di disperati viaggi ai confini del mondo, alla ricerca del pianeta più luminoso. Meccanicamente si muovono gli ingranaggi di cyborg inviati sul pianeta terra da una galassia lontana, per distruggere gli ultimi superstiti della razza umana. Esplosioni all'imbrunire colorano fantascientifiche aurore boreali di riflessi rossastri, prima di lasciare spazio alla più lunga e minacciosa notte stellare. Ogni cosa appare  talmente estranea, talmente irreale, da sembrare inoffensiva. Eppure basterebbe guardare meglio, per riconoscere i contorni di paesaggi del tutto familiari, terrestri, soltanto travestiti da alieni, per esorcizzare l'ansia di intere generazioni alle prese con la terribile minaccia dell'ignoto. Questa la chiave che collega la science fiction di ieri alle serie televisive di oggi, passando per la Starz Media di John W. Hyde e la Industry Entertainment di Keith Addis ed Andrew Deane
Dagli stessi produttori della serie Masters of Horror, già fenomeno di culto giunto alla terza stagione, nasce infatti l'idea di Masters of Science Fiction, 6 episodi di 40 minuti ciascuno,  tratti ognuno da un racconto o short story di un acclamato scrittore di fantascienza. Diversi registi si alternano dietro la macchina da presa, pronti a regalare emozioni “dell'altro mondo” al pubblico della ABC, l'emittente che manderà in onda la serie, a partire dal 4 agosto prossimo. Per gli appassionati del genere, il primo festival della fiction di Roma ne ha presentato alcuni episodi in anteprima, inseriti all'interno della rosa degli eventi speciali proiettati sul grande schermo. Episodio 1, 3 e 6 per la precisione, proposti in sequenza ad un pubblico di nottambuli, desideroso di poter ammirare le prime immagini di un progetto televisivo di cui si è fatto un gran parlare.
A clean escape scivola via dalle pagine ispiratrici di John Kessel e approda nelle grazie del regista Mark Rydell, traghettato in televisone dal racconto di Sam Egan. Un pilot che spiana la strada alle puntate che verranno, impostato secondo toni e atmosfere che sanno di tempi passati. Non contano gli effetti speciali, quanto il dubbio, il mistero, la curiosità, stimolata immagine dopo immagine, in un crescendo di avare rivelazioni. Una stanza senza età, uno psichiatra e un uomo che sembra aver perso le coordinate spazio-temporali, rinchiuso in un limbo nel quale si dibatte la sua mente colpita da shock emotivo. La vicenda ruota attorno all'identità sconosciuta di questo personaggio, simbolo di un'intera nazione e di quel senso di responsabilità nei confronti del quale i pochi detentori del potere spesso vengono a mancare. Fuori bruciano le città e palazzi diroccati rivelano la propria danneggiata ossatura, in un presente-futuro-passato da catastrofe nucleare. Mentre il pianeta esala gli ultimi respiri, il presidente degli Stati Uniti è a colloquio con un dottore. Di nuovo, la storia si ripete, da 25 lunghi anni.

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Awakening
Retroscena bellico anche per Awakening, scritto e diretto da Michael Petroni ed interpretato tra i tanti da Terry O' Queen /John  Locke. Guerra senz'armi per The Discarded diretto invece da Jonathan Frake, che vede scontrarsi uomini e freak nell'antro di un'astronave spedita anni prima lontano dalla Terra, per liberarla dall'ingombrante presenza delle creature mutanti. Ciascun episodio si conclude poi con una sorta di lapidaria massima, forse il punto debole di questa serie, investita in questo modo di un significato quasi ecumenico, nel suo insistito premere in direzione di valori di pace e amicizia tra i popoli o al contrario, nel suo condannare l'odioso comportamento di chi emargina “il diverso” e attacca il nemico.
Al di là di qualche elemento poco convincente, i Masters of Science Fiction, almeno in questi tre episodi, riescono comunque a rendere l'atmosfera tesa e sfuggente tipica dei classici di fantascienza, senza troppi orpelli, né eccessiva ricercatezza visiva. L'ansia traspare dai dialoghi e dalle situazioni, dai primi piani e da quella sospensione temporale capace di lenire i timori più oscuri, trasformando, anche se solo sullo schermo, le previsioni negative più concrete, nel più assurdo presupposto di un futuro che non vedrà mai la luce.

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