Sandro Ravagnani difende Dreamland

sandro ravagnani
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera-monologo del regista Sandro Ravagnani, in difesa del suo ultimo film Dreamland, sul nostro sito polemicamente "attaccato" dai commenti dei lettori

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DreamlandHo sempre dialogato e ascoltato i più giovani ed in modo particolare coloro che nel settore trovano una specializzazione e una professione, se ci sarà una occasione sarò felicissimo di potermi confrontare con te e con quanti come te condividono
un pensiero, una opinione e il senso di una professione, innanzitutto devi apprendere ciò che ti viene comunicato attraverso un messaggio diretto e incisivo come ad esempio il film che scriverà una pagina di storia del cinema italo americano e indubbiamente devi guardare le immagini per ciò che rappresentano ovvero ciò che per me è la leggenda, la storia, il racconto, il cameo, la carriera, il senso vero e crudo della vita, un uomo di 72 anni che ha avuto riconoscimenti mondiali, che con ironia si mette in gioco, con i capelli bizzarri dai colori svarianti, dai muscoli ancora preropenti e con la grinta di un uomo di 50 anni, che riesce a tramettere energia da tutti i suoi movimenti, e cosi via con il resto del film, ma cosa importa se il pantaloncino e del 30 o del 60, ma chi se ne frega se lo spagnolo portoricano e di origine controllata brianzola, e cosi via devi capire che se il film lo faccio io a 54 anni non me ne frega nulla della sgrammatica sia verbale che fotografica, non mi interessa la ricostruzione delle scene ma il mio sogno in bianco e nero sporco della vita, la perdita di un padre, la mancanza di una madre, la partenza verso un viaggio infinito, la voglia di essere qualcuno … ma anche e soprattutto l'essenza di una storia di simboli il legno, il dialogo, la raccolta dei fondi, la parodia della mia vita i soldi… i soldi… i soldi e sempre solo i soldi… ho lavorato da oltre 35 anni in un mestiere che si è sempre deriso da solo ho seguito Pasolini, quando ero piccolo con incoscienza, ma poi grazie a Nando Orfei il patacca di Amarcord ho seguito il Maestro Fellini, e poi tanti film con Moira Orfei, Profumo di donna, Vacanze di Natale, Natale in India e tanti ancora con Franco Franchi, Maurizio Arena, Maurizio Merli, Gasparri, Momo, e tanti tanti altri e perchè solo oggi e non prima dopo tanta televsione in qualità soprattutto di autore non ho pensato alla regia, perchè avevo la stessa tua idea il sistema, la logica, il fuoco, la prospettiva, il controcampo, l'obbiettivo e tanto ancora ma poi … essenza zero… reality zero… sensazioni zero… ebbene ho svoltato pagina ed ecco la storia del mio film se ne parla in Italia, in America, in Giappone, in Brasile… sto preparandomi alla seconda e terza parte… sto scrivendo una nuova storia fantasy e soprattutto mi sento in un surrealismo nife ovvero… corro sempre da solo, nessuno regge il passo, la velocità, la continuità. Inesorabile, senza fermarmi per nessun motivo mai… ma soprattutto chi mi conosce e sa chi sono si rende conto del mio salto temporale tra gli ostacoli della vita da Gioca Salerno al festival del cinema, da grazie dei fiori rap a Sanremo a Cosa farò da grande… ho iniziato a 14 anni a Centocelle e sono arrivato a Los Angeles, ho girato il mondo 2 volte.. ho visto il terremoto, ho visto delle persone morire,
io stesso sono un uomo fortunato eppure ancora oggi devo lottare cosi come dice il protagonista del film Ivano De Cristofaro James… Bravi i ragazzi del web che fanno passare l'idea di un film finanziato e da chi ? dalla Puglia indubbiamente ci ho provato come tutti ci possono provare e comunque con 72 punti si va a casa a mani vuote ebbene io non mi sono arreso e ho dato fondo a qualsiasi forma di rifornimento per portare a casa una opera compiuta, che piaccia o no il film è al cinema ed è al cinema che un regista viene consacrato fosse anche una schifezza ebbene la mia opera io la difendo come ognuno difende le proprie idee, il proprio figlio, fosse anche un film horror o a luci rosse, ma chi se ne frega, in ogni caso ho scritto a te nel rispetto di tutti il film va visto va considerato una commedia fantasy e oggi grazie a voi direi la mia armata Brancaleone alla faccia di Capotonda e dello zoo di 105 capitanato da Jerry Calà che ringrazio… e che passi la distorsione nel sistema distorto ma oltre 700.000 utenti oggi sanno che esiste Sandro Ravagnani, Ivano De Cristofaro e l'Armata Brancaleone della Repubblica di Dreamland.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Sandro Ravagnani

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    33 commenti

    • "il film che scriverà una pagina di storia del cinema italo americano": accipicchia, una lezione di umiltà da questo uomo di spessore, che propugna un cinema coraggioso, già, proprio come Pasolini… comunque questa lettera è interessante dal punto di vista linguistico oltre che contenutistico, una specie di patologico e forsennato delirio…

    • ''Tutti gli uomini hanno un dono,io non so quale sia il mio''
      Ha mai pensato di ritirarsi da qualsiasi attività che preveda l'uso di una telecamera?
      Rabbrividisco nel vedere associato il suo nome con quello di grandi registi come Pasolini e Fellini.
      Mi fermo qui ma ci sarebbero ancora molte cose da dire.

      Il cinema italiano è morto da tempo

    • intanto mentre si affossano la ricerca e la cultura, ecco che spuntano fuori i soldi PUBBLICI prima per il commovente capolavoro Goodbye Mama, ora per l'epico romanzo di formazione DreamLand

    • Giacomo Calzoni

      Un attacco sistematico alla lingua italiana…

    • ha ovviamente ragione ravagnani, e comunque pone un problema, che è anche quello della critica. ci si scandalizza a sinistra che il caimano non sia andato in onda per anni, è un filmino. perché nessuno parla male dell'orrido spottino comenciniano 'se non ora quando' con le due massaie-ma-attrici-del-giovane-cinema-italiano ingoffate e sbuffanti per due buste della spesa? perché si rabbrividisce (ohibò) nel vedere un nome legato a quello di pasolini? poi, una volta per tutte, nell'arte non esiste ricerca. o si ricerca solo qualcosa che si è trovato. quella picassiana, drammaticamente obliata da tanta critica che l'ha sempre presa in fondo per una boutade autoincensatoria, non era boutade, ERA SACROSANTA VERITA'. niente ricerca o cultura. è molto facile, infine, ironizzare su mancanze di umiltà, laddove spesso vengono molto tollerate in personaggi di potere (ghezzi, sgarbi), accorrendo p.es. veloci alle milanesiane di turno. 'ho visto delle persone morire' …

    • (continua) 'ho visto delle persone morire'.. non male.. f i l m i c o..

    • a) @bix, fammi un colpo di telefono quando troverai la Comencini incensata da chi inorridiva poco fa, perchè non accadrà mai. Sappi che si inorridisce vieppiù per il tuo offensivo accostamento Ghezzi/Sgarbi. Sull'arte: fammi indovinare, fai l'intellettuale dal tuo divano di famiglia o posso vedere anche le tue di creazioni artistiche?
      b) Ma chi è l'illuminato e illuminante Ravagnani, che difende la sua creazione artistica? Vediamo. Ah, quello che partoriva domenica in! No, aspetta, è quello che lamentava di non avere abbastanza fondi (!) per il suo capolavoro scrivendo una letterina in cui si vantava di cotanto CV: "Ho sempre creduto il Lei, dando il mio voto sincero e leale fin dal 1994 quando decise di scendere in campo e nel suo programma di Governo per lo spettacolo, ho collaborato con Gabriella Carlucci e l’On. Paola Goisis della Lega per la Legge sullo spettacolo dal vivo". http://on.fb.me/pOyYvm Questo, mentre in Italia si ostacola in ogni modo il cinem …

    • Questo, mentre in Italia si ostacola in ogni modo il cinema indipendente.

    • certo che definire enrico ghezzi uomo di potere la dice lunga sull'onestà intellettuale di chi scrive questi commenti. posso umilmente far notare alla redazione che questo dibattito è penoso e che dare spazio a questo personaggio triste e squallido è un'operazione quantomeno discutibile?

    • perché offensivo l'accostamento se va bene a entrambi, o se sono consoni? (mi ricordi larussa che riteneva offensivo accostare la daddario a berlusconi..) cosa vuol dire vedere mie creazioni o altro? scrivo come te da casa (o..), da una sedia giallina con tubo metallico (questo penso non come te), non mi sfiora nemmeno lontanamente l'idea di 'fare l'intellettuale', dico la mia. non difendo ravagnani, sarà demenzialmente orrido il suo film (cosa che si può evincere già dai pettorali nel manifesto..), lo metto nel conto, ma penso che pone un problema di tipo critico. sui finanziamenti.. è chiaro che sono infinite le strade per trovarli, il geniale garrel di Innocenza selvaggia parla, chiunque abbia sfiorato questo mondo sa che è una giungla infinita.. il cinema indipendente, lo dice la parola, è, dovrebbe esserlo, indipendente, quindi fatto anche da soli, con quello che si è (un tempo immemorabile prima, o un attimo prima) trovato.
      (p.s. mai avuto divani in casa)

    • Ma quale problema critico d'egitto. Puoi anche piantarla di citare garrel, mia nonna o chiunque altro dopo aver accostato ghezzi a sgarbi. Il perchè lo sai benissimo, non farmi perdere tempo. Ravagnani qui dice (dice?) che
      non gliene frega niente della "sgrammatica". Bè, agli spettatori forse sì. Agli spettatori, non ai critici. Cazzo c'entra la critica. C'entra la dignità. Non sono stati i critici, o una massa di complottisti, ma la variegata umanità che comprende "chiunque abbia una connessione internet", a deridere giustamente l'agghiacciante trailer e a domandarsi perchè un simile abominio sia stato co-finanziato con denaro pubblico. Lo stesso denaro che frattanto si toglie alla cultura italiana perchè con "non ci si mangia". C'entrano lo spreco e la farsa.
      Se questo signore vuole proprio esprimersi artisticamente, si autoproduca, nessuno spettatore glielo impedirà.

    • comunque non credo sia un'eresia accostare ghezzi a sgarbi (per quanto lontani), anche affermando che hanno un certo innegabile 'potere'. tatti sanguineti p.es. ha lavorato nella puntata unica sgarbiana in tv (anche morgan..) e non è una bestemmia dire che si sia accostato a sgarbi. tra l'altro sgarbi anni fa penso in tempi di sanremo aveva fatto una trasmissione non male sulla sette, con tempi lunghi.., dalla sua casa a piazza navona.il problema critico (o spettatoriale diciamo) è in due parole questo: l'eccessiva puzza sotto il naso da una parte, il silenzio composto dall'altra (nessuna vera critica sullo spottino comencini), l'eccissivo, trionfale ritorno di fiamma (posttarantiniano beninteso) per tanto troppo cinema basso purché annisettanta. poi, per chiuderla (spero, vista la difficoltà di uno scambio di idee qui su internet), vi offendete molto anche solo per accostamenti, ma dialetticamente forse fate un pò acqua anche voi, o voi che non avete temp . …

    • o da perdere

    • è patetico il tentativo di trasformare un problema di spreco di denaro pubblico, in epoca di TAGLI ALLA CULTURA, in un problema di critica, dialettica e di blabla intellettualoidi, per non parlare del gioco "sei gradi di separazione" tra ghezzi e sgarbi, tutto ciò è rivoltante, quasi quanto il linguaggio filmico e i deliri verbali dello strisciante filmaker Bondiano (nel senso di Bondi, ahimè, non di 007) di Dreamland.
      Quanto alla tua distinzione tra cinema alto e cinema basso, è davvero fuori luogo. Se leggi bene il folle monologo qui sopra, a un certo punto si dice che l'eroe qui, difenderebbe la sua opera anche se fosse "un film horror o a luci rosse". Divertente. Guarda che è proprio il cinema di GENERE in italia ad essere snobbato dagli ignoranti&arroganti che decidono dei fondi. detto ciò sono d'accordo con jean-luc e ho già speso troppe parole su questo nuova triste faccenda del paese del grottesco.

    • il cinema di genere non è mai esistito. il cinema di genere non è mai esistito. io non ho fatto distinzioni. nessun tenatitvo è troppo patetico, men che meno il mio visto che non ho idea di cosa si parla quando si parla accoratamente di spreco di denaro pubblico. tagli alla cultura mi ha infine sempre infastidito come frase, per la sua noiosità insita.

    • L'unica cosa che non è da ignorare è il fisico del dottor De Cristofaro, complimenti vivissimi per le mammelle e la tartaruga. Il dottor Ravagnani tiene a farci sapere che ha una lunga esperienza nel mondo cinematografico, e la elenca per difendere il suo film. Se il film avesse un qualche valore intrinseco non ci sarebbe bisogno di allegare tramite internet le viscere del regista… Cosa vorrebbe dimostrare il signor Ravagnani, che è un "onesto artigiano" o un "mestierante giramondo"? Molto bene, sono contento per lui, e allora? Dal trailer il film sembra un noioso collage di foto da riviste tipo Chi, Gente, Donna Moderna, Tv Sorrisi e Canzoni (ne ho una scorta al bagno, me le regala mia zia, stimolano assai). Un film stimolante?

    • ah, ah, scusa, dimenticavo che il cinema di genere non esiste, lo spreco di denaro pubblico non esiste, anzi, il denaro non esiste. esiste solo l'ipetrofico digitare pulsante di bix. vado a fare la cacca con le riviste ben consigliate da Stimolante. ma no, aspetta: la cacca non esiste

    • ..eh, comunque parli a caso caro il mio june di luglio, ipertrofico digitare, ho digitato meno di te forse, hai parlato tu di generi facendomi la lezioncina, io ti ho risposto su come la penso, e cioè che c'è molta enfasi, troppa, anche riguardo ai cosiddetti 'generi', non vuol dire con questo che non esiste l'universo mondo (da me teutonicamente richiamato sottoforma di mia seggiola giallina). ti appigli inoltre sempre ad altri, ti ridico che non difendo ravegnani perchè mi piace il suo cinema (fino a stamattina penso come tutti non lo conoscevo neppure) e non attacco ghezzi, non sia mai, ho detto solo che (PER ME) è molto facile o inutile sparare sulla croce rossa, in questo caso sotto sembianze di ravegnani, dileggiando la sua non umiltà, che però va anche presa per quello che è, da personaggi di 'cinema' (guarda tanti produttori, ecc.) o di non cinema (fai tu), insomma, tanti sono così in questo circo. ci si aiuta con tutto, declamando 'potente' il p …

    • roprio film o senonoraquandando

    • che tedio, guarda che di generi non parlavi tu… parlava a sproposito il signore qui sopra, lasciando intendere che "anche" un horror o un film a luci rosse può essere difeso. Non si capisce da quali accuse, visto che è il suo orrore sovvenzionato a essere in oggetto di critica, non i generi.
      Quanto al resto non ho capito quindi cosa difendi: la libertà per qualunque soggetto da circo di elemosinare soldi statali dal poeta Bondi? Se chi decide in quali opere investire fosse meno ignorante, questo "circo" come lo chiami tu, neanche esisterebbe.

    • la lettera che scriverà una pagina nella storia della sgrammatica italo americana

    • sono orgoglioso, non immaginate quanto.
      questo magnifico esempio di "scrittura" inviato a sentieriselvaggi (e non solo…) è in realtà la risposta che il sedicente regista ha dato a me sulla sua pagina facebook -che vi invito a leggere!!-, dove criticavo il suo "film"…
      quel "te" sono io.
      ho contribuito a scrivere una pagina di storia di critica del cinema italo-americano…
      ahahhahahahahaha!!

    • (anche io provo tedio per queste botte e risposte internettistiche, meglio sarebbe parlarsi a voce, o non parlarsi affatto) comunque, se posso, visto che qualcuno di molto umile mi (??) definisce 'personaggio triste e squallido', non so su che basi, non è che difendo qualcuno o qualcosa, anche se, visto un certo ecumenismo del sito verrebbe anche voglia, ma m'infastidisce sentir dire 'rabbrividisco a sentir associare il nome di pasolini..', cioè lo trovo falso, eccessivo, meno 'libero' di pasolini stesso, per dirne una. toccare il santino ghezzi poi.. ha un innegabile potere critico in italia (costruito certo da lui stesso), ma, se definisce 'imbecilli' coloro cui non piace tarantino nessuno dice niente, neanche per sana disputa o solo stacco generazionale. basta stare anche mezza giornata su un set (senza scomodare fellini, che porterebbe a tua nonna) e vedi non sai quanti acrobati, quanto elemosinare di attenzioni.. anche su un sito è così, mi odio …

    • a dover poter scrivere rispondere

    • @Teo, hai scatenato l'inferno. probabilmente non sei di sani principi.
    • UFFICIO STAMPA WORLD BUSINESS

      http://www.youtube.com/watch?v=V1Zs30lQO0w

      A SEGUITO DELL'ATTACCO MEDIATICO SUBITO IL FILM DREAMLAND LA TERRA DEI SOGNI OPERA PRIMA DI SANDRO RAVAGNANI SARA' AL CINEMA A OTTOBRE

      Il regista Sandro RAVAGNANI descrive il film DREAMLAND La Terra dei Sogni, sua opera prima "Un giusto mix che abbraccia varie esperienze di vita tra le quali quella sportiva, dove solo il sacrificio e l’impegno consentono di raggiungere risultati positivi. La reintegrazione, l’aggregazione, la comunità, la lealtà sono tutti temi propri e positivi del protagonista. Questo è il messaggio che mi sento di affidare ai giovani. Nel film abbiamo voluto campioni di discipline sportive, da Franco Columbu unico italiano ad avere vinto il Mister Olimpia due volte, (coproduttore condirettore e interprete di 70 film Terminator, Conan il Barbaro, Predator, Last Action Hero…) a Ivano De Cristofaro, sportivo e attore, e sportivi non attori come Alberto Sala, maestro di arti marziali, Diego Calzolari, tre vol …

    • UFFICIO STAMPA WORLD BUSINESS

      Diego Calzolari, tre volte Campione del Mondo di Muaj Thay e Alessandro Riva, campione di Wrestling. La storia di James De Cristofaro, futuro campione di pugilato, fin dai suoi primi passi al momento del suo primo incontro di boxe nella Little Italy, attraverso un percorso di immigrazione, sacrifici, deviazioni. E grazie ad un vero campione, Frank Columbu, avverrà il surreale recupero della retta via, attraverso un allenamento costante e difficile, documentato nei dettagli affinché si possa capire che un fisico ben costruito si forma con anni di duro lavoro e senza prendere sostanze dopanti. Dreamland è la storia di una sorta di Armata Brancaleone che, attraverso una serie di siparietti, vuole rivivere come in una favola alcuni momenti di esistenza, il 1951, 1970 e il 2011: la partenza del protagonista dal paese di origine, la storia nella Little Italy e con il ricordo di James a cavallo della sua Harley Davidson che sarà il filo conduttore dei vari episodi. La fiaba vede un continuo s

    • La fiaba vede un continuo sovrapporsi di archetipi positivi nel dialogo tra Frank, stile Geppetto falegname, attraverso il colloquio con i bambini, che saranno parte integrante della magia del film. Il percorso di vita di James, dapprima uomo umile e lavoratore, poi aggressivo e senza scrupoli ed infine amico dei più piccoli e cavaliere paladino dei giusti. Il tutto è maturato a seguito di un lungo viaggio di pre produzione ed interviste eseguite da New York a Los Angeles agli Italiani in America di vecchia e nuova generazione. Abbiamo preso anche in considerazione lo studio di varie tesi di laurea in merito a questa tematica, idea per una soggettiva rappresentazione. Definiamo Dreamland una commedia fantasy. In alcuni momenti, grazie alla musica ricercata scritta per noi, la “fantasy” viene ancor di più sottolineata anche attraverso le figure e i rumori (effetti speciali come nei cartoni animati) della parodia degli Italiani in America. Infatti, quasi in chiave surreale e comica, abbi …

    • Infatti, quasi in chiave surreale e comica, abbiamo cercato di sdrammatizzare i ricordi facendo sorridere il pubblico, rendendo la storia in modo grottesco, raccontando la vita dei protagonisti in modo semplice e lineare, attraverso dialoghi più volte ripresi dalla realtà di tutti i giorni, senza dare alcun peso alla linea esecutiva ad esempio, nella partita di biliardo o nella violenza fisica in quanto tale, ma dando ampio respiro alla regola “no armi no mafia”, e via cosi, rispettando in modo addirittura pacchiano ed evidente l’accento dialettale e la propria fisionomia vocale, fosse anche balbuziente.

    • Chiunque sa che fare un film che esce nei cinema costa molto, specialmente per un regista-produttore indipendente come me e qui è d’obbligo dichiarare che la società World Business non ha incassato soldi pubblici per realizzare l’opera. La somma, pari al 20% di €. 20.000, aggiudicata con regolare bando di concorso meno le tasse del 4%, dalla Apulia film Commission, è di €. 3.840, spesi in loco per servizi vari. Il rimanente 80% dovremmo riceverlo a consultivo come da regolamento insieme ad un contributo della Bat di 10.000,00 euro a fronte di oltre 1.000.000 di euro da noi spesi per la realizzazione del film.

    • Sono amareggiato dal fatto che proprio la bugia messa in giro ad hoc, mi ha reso vittima di un odioso e diffamatorio attacco mediatico mai visto in tanti anni, che aveva l’obiettivo di demolire la libera espressione di un professionista indipendente quale sono, danneggiandomi economicamente.”
      Ufficio stampa World Business

    • bix, o Ravagnani, o chi per lui: VERGOGNA. Sa perché il suo orribile orribile (orribile) film fa tanto discutere? Perché in un paese in cui si tagliano i fondi per la cultura, per l'istruzione, per la ricerca, con un alto tasso di disoccupazione, una soglia della povertà altissima e tanti altri bei cazzi che stanno facendo andare a puttane questo paese di merda, e di 20-30 enni che non sanno dove sbattere la testa, si trovano magari i soldi per finanziare cose come la sua, o creare a Venezia premi ad hoc per schifezze come Goodbye Mama. Che lei faccia dei film bruttissimi non interessa a nessuno, è anche divertente, com'è divertente guardare Quattro carogne a Malopasso. Ma se i suoi finanziatori sono pubblici (si o no? io ancora non ho capito), allora non fa più ridere. Fa incazzare.

    • questo schifoso, anni fa ha fatto di tutto per ……., e alla fine c'è riuscito illudendomi……viscido!!!!