Saw: Legacy, di Michael e Peter Spierig

La recensione di Saw: Legacy, nuovo capitolo della saga basata sulle torture del temibile Enigmista. A metà tra il sequel e il reboot, il film fallisce nel rinnovare il meccanismo della tortura

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John Kramer, malato terminale e omicida dei capitoli precedenti, sembra essere tornato in vita dopo la sua dipartita ed ha iniziato a mietere nuove vittime in città. Il nuovo gioco mortale di Jigsaw lascia corpi dilaniati sparsi per le strade, firmati col suo simbolo. Eppure il killer che per anni ha torturato uomini e donne non meritevoli di vivere, è morto da tempo. Che ci sia dunque un erede? O forse il pallido pupazzo sul triciclo non è mai morto veramente.

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L’eredità è un elemento cruciale in questo nuovo capitolo della saga, a metà tra il reboot e il seguito, come suggerito dal titolo. Un’indicazione da cui intuiamo che non solo il marchio de “L’enigmista” deve raccogliere un illustre passato e ripartire da esso per espandersi alle nuove generazioni, ma anche i protagonisti del film stesso dovranno scoprire com’è possibile che Jigsaw sia tornato o se abbia lasciato un erede prima di dipartire. Da qui nasce Saw: Legacy, pellicola horror diretta dai fratelli Spierig, che di dubbi e domande ne lascia anche allo spettatore. In pochi sentivano il bisogno di continuare a far vivere una saga che, con Saw: Il Capitolo finale, aveva degnamente concluso un viaggio all’insegna del thriller (inizialmente) e dello splatter (poi). Ma quando ci sono le idee nulla muore mai veramente, proprio come Jigsaw, ed è giusto dunque lasciare sempre il beneficio del dubbio. In questo caso, non sarebbe stato necessario. Saw Legacy manca di originalità, tutto sa di già visto e fatica a divertire anche quando fa uso del sangue e delle maciullazioni.

Un marchio di fabbrica che ha sempre fatto la differenza nella fortunata saga avviata da James Wan, è quello delle torture. Ad ogni uscita di un nuovo capitolo ci si chiedeva in quali stravaganti e truculenti modi sarebbero state massacrate le vittime. E Saw: Legacy non convince nemmeno in questo. I celebri marchingegni di morte ideati da Kramer piangono dinnanzi a queste nuove torture completamente prive di idee e totalmente basilari. Il mordente non c’è mai in nessuna scena, complice anche una regia ed una sceneggiatura piatte e quasi impaurite di voler rimaneggiare il pupazzo assassino alle guance rosse. Non si va mai oltre il compito da sufficienza in pagella e ciò non può assolutamente bastare per riavviare qualcosa attorno alla quale turbinano molti scetticismi.

Strizzando l’occhio al primo celebre film del 2004, i fratelli Spierig tentano anche il colpo del plot twist finale fallendo a causa di una mancanza di carisma generale e soprattutto degli attori, mai abbastanza convincenti da permettere una connessione empatica con essi. Saw Legacy è dunque un’occasione sprecata, non richiesta e che se non verrà espansa a nuovi capitoli di certo non ci farà disperare a tal punto da mettere la testa in una trappola per orsi.

Titolo originale: Jigsaw
Regia: Michael Spierig, Peter Spierig
Interpreti: Laura Vandervoort, Tobin Bell, Matt Passmore, Callum Keith Rennie, Hannah Emily Anderson, Brittany Allen, Tina Jung
Distribuzione: Eagle
Durata: 91′
Origine: USA, Canada, 2017

 

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