SCONFINAMENTI – Film in cerca di sale: "L'estate di mio fratello"

Diretta da Pietro Reggiani, la pellicola ha già ottenuto numerosi riconoscimenti in diversi festival. Il suo faticoso percorso distributivo sembra seguire lo stesso di quello fatto da "Tu devi essere il lupo" di Vittorio Moroni. Lo spettatore, in questo caso, diventa distributore.

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Il 6 maggio del 2005 era uscito in sala Tu devi essere il lupo di Vittorio Moroni, film che rappresentò un caso anomalo in quanto venne autodistribuito dalla Myself. Ora l'associazione culturale SelfCinema ripete lo stesso tipo di operazione con un altro film intitolato L'estate di mio fratello, prodotto dalla Nuvola Film: prevendita di biglietti, minimo garantito, sale affittate nelle principali città italiane tra fine febbraio e inizio marzo.

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Il film, diretto da Pietro Reggiani, ha già ricevuto numerosi riconoscimenti nel 2005: miglior film al Bergamo Film Meeting, menzione speciale della giuria al Tribeca Film Festival (New York), menzione speciale tra le opere prime al Festival du Monde di Montreal, premio come miglior attore protagonista al Sulmona Cinema Film Festival, premio del pubblico al Zion International Film Festival (Utah, Stati Uniti). Malgrado questi riconoscimenti, L'estate di mio fratello, come il film di Moroni, deve seguire lo stesso faticoso iter distributivo per poter trovare visibilità nelle sale.


La vicenda è ambientata a Verona nel 1970 e vede protagonista Sergio, un ragazzino di 9 anni che è figlio unico. Mentre il matrimonio del padre e la madre va in frantumi, lui si chiude in se stesso e si trova totalmente immerso nelle sue fantasie. Durante i genitori si trovano ad affrontare una gravidanza imprevista e, dopo numerose esitazioni, decidono di tenere il bambino. Sergio così inizia a immaginarsi come potrebbe cambiare la sua vita con la nascita del fratello e la sua 'presenza', con il passare dei giorni, diventa sempre più ingombrante.

Il regista, Pietro Reggiani, quarantenne veronese, nel 1997 ha scritto e diretto il corto Asino chi legge con cui ha ottenuto la candidatura ai David di Donatello. L'ano successivo ha fondato con Antonio Ciano la casa di preoduzione Nuvola Film. Tra le altre attività, nel 2003 ha diretto un altro cortometraggio per Studio Universal, Paolo Nulla: un uomo invisibile.


L'intento della SelfCinema, come si è visto, è chiaro: se la distribuzione non porta i film in sala, sono gli spettatori stessi che diventano distributori. Vengono contattati così amici ed appassionati e vengono invitati a preacquistare il biglietto (anche attraversio il sito ufficiale) dove sono presenti locali e librerie che sostengono l'iniziativa). Le donazioni, ognuna di 6 euro, costituiscono il minimo garantito con cui persuadere gli esercenti a concedere al film una settimana di programmazione. La stessa operazione viene ripetuta nelle più importanti città italiane e il film ottiene così una vera e propria uscita nazionale. Se poi la pellicola piace, inizierà ad avere un percorso autonomo. Questo tipo di esperimento è riuscito piuttosto bene a Moroni, visto che Tu devi essere il lupo è stato visto da circa 24.000 spettatori. La pellicola di Reggiani segue lo stesso iter. In mancanza di alternative forse si tratta di un nuovo modo, o meglio, dell'unico modo, per avere visibilità. 

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