Scoprire la verità. Il Festival dei Popoli nel segno della continuità

55° festival dei popoli

La 55° edizione del festival cinematografico più antico della Toscana si terrà a Firenze dal 28 novembre al 5 dicembre al cinema Odeon, con proiezioni extra allo Spazio Alfieri, all’Istituto francese e all’auditorium di Santa Apollonia. 83 film presentati, un’overdose di documentari, di film inchiesta, di reportages

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55° festival dei popoliE’ uno dei più importanti festival di documentari del mondo, ed è il festival cinematografico più “antico” della Toscana, con i suoi cinquantacinque anni di vita. E’ il Festival dei Popoli, nato nel 1959, nella Firenze segnata dall’impegno di Giorgio La Pira verso l’educazione, la cultura, la verità. E si chiamava proprio “cinema-verità” il cinema che facevano quei registi. Puntavano le loro cineprese in paesi lontani, ascoltavano testimonianze di persone che vivevano vite diversissime dalla nostra. Portavano cartoline da altri pianeti. Che tutti coabitano nel pianeta Terra.

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Il Festival dei Popoli edizione 2014 – presieduto da Marco Pratellesi, diretto da Alberto Lastrucci – si svolgerà al cinema Odeon di Firenze, con proiezioni extra allo Spazio Alfieri, all’Istituto francese e all’auditorium di Santa Apollonia. Dal 28 novembre al 5 dicembre, sarà un’overdose di documentari, di film inchiesta, di reportages.

E’ un po’ rimasto lo stesso, il Festival dei Popoli. Dopo mezzo secolo, con la tecnologia che ha cambiato tutto, il modo di fare le immagini e di scoprire il pianeta. Ma sempre, con quell’imperativo primario: scoprire le verità, anche le più scomode, e portarle davanti agli spettatori.

Saranno 83 i film presentati. Quello che, venerdì alle 21 al cinema Odeon, inaugura la manifestazione si chiama Last Hijack, l’ultimo assalto. E’ stato presentato al Festival di Berlino. In modo non banale, mescolando immagini in presa diretta sulla realtà con animazioni, in stile Valzer con Bashir, il film racconta la vicenda di un pirata somalo. Non pirati “romantici” come capitan Uncino. Pirati contemporanei, armati di mitra, pronti a tutto: a giocare la vita propria e quella degli altri, nelle coste della Somalia.

Domenica mattina, un evento speciale dedicato a Firenze. Al cinema Odeon, ingresso libero. Alle 11 si proietta Firenze, Novembre ‘66: un film di 23 minuti sull’alluvione. Lo diresse Mario Carbone, documentarista oggi novantenne, che verrà a presentare il suo film, con un testo scritto da Vasco Pratolini e letto da Giorgio Albertazzi. A seguire, sarà proiettato Maldarno di Duccio Ricciardelli e Tayu Vliestra, film sul legame profondo tra i fiorentini e il loro fiume.

silvered water, syria self portraitMa la mattinata di domenica non sarà che un punto di partenza di un viaggio che durerà tre anni, e che ci accompagnerà fino a novembre 2016. Si annunciano rassegne, film, mostre di fotografie, eventi e manifestazioni legati al ricordo di uno dei più tragici eventi della storia di Firenze e del mondo: l’alluvione del 1966. Il nostro Undici Settembre. Intervenuto ieri alla presentazione del festival, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato: “Daremo impulso alla ricerca artistica, sociale e storia su questo evento che ha segnato la nostra storia. Come comune di Firenze, incoraggeremo progetti che facciano riaffiorare alla memoria quell’evento epocale”.

Lunedì 1 dicembre, alle 21, un film realizzato con grandi rischi. Si tratta di Silvered Water, Syria Self Portrait. Immagini rubate all’orrore della Siria sconvolta dalla guerra civile. Immagini filmate con telefonini, e montate dal regista in Francia, per dare a tutti noi spettatori un flash su un mondo devastato.

Venerdì 5 dicembre, giornata conclusiva, verrà presentato Il paradosso di John Malkovich: un filmato sul celebre attore americano che mette in scena la pièce che lo ha reso famoso, Le relazioni pericolose, ma stavolta in veste di regista. Infine, star della scrittura, sarà ospite del festival Erri De Luca, autore di Alberi che camminano, un documentario interpretato dall’altro scrittore e alpinista Mauro Corona.

 

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