Searching Eva, di Pia Hellenthal

Presentato al Milano Film Festival, il documentario racconta il ritorno in Italia di Eva Collé, blogger molto seguita e sex worker a Berlino, bohémienne del terzo millennio

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Eva Collé è una modella e artista italiana che abita a Berlino, mai nella stessa casa per troppo tempo, ed è sempre in movimento per lavoro, sui set dei fotografi o in giro per il pianeta col telefono pronto per i selfie. Ha un blog molto seguito, si mantiene facendo la sex worker e quando rientra in Italia riprende il nome Francesca e frequenta per qualche giorno gli amici di un tempo, bevendo alcol e assumendo stupefacenti. Eva è molte cose perché non ama l’idea di essere identificata in un modo solo. È musicista. È poetessa. Femminista e ribelle. La narrazione che fa di se stessa è quella di una bohémienne del terzo millennio, impegnata a vivere al massimo ogni esperienza, senza limiti o restrizioni. Il suo corpo è solo suo e lei decide come usarlo. Questo e molto altro viene raccontato in Searching Eva di Pia Hellenthal, documentario opera prima co-scritto e prodotto da Giorgia Malatrasi, ex responsabile di VICE Media attiva sul territorio tedesco, e presentato in anteprima al Milano Film Festival di questi giorni.

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L’operazione ha il chiaro intento di dare al personaggio di Eva un’aura di mistero, centellinando le informazioni su una persona che dichiara di non voler essere etichettata con le sue attività e per questo motivo non smette mai di provare cose nuove, anche spericolate. Ma ciò che ci si domanda guardando il film è quanto sia effettivamente costruita questa immagine. Lo fanno anche i suoi followers, i cui commenti scritti su sfondo nero dettano il ritmo della pellicola. «Ho davvero tanta paura che tu non sia una persona reale», afferma qualcuno. Eva risponde: «Sto dedicando la vita a dimostrare al mondo che si può essere chiunque si voglia». E la prova di questo la regista tenta di darcela quando riprende Francesca a casa con sua madre, mentre sistema la spesa o guida l’auto in un parcheggio, oppure in campagna col padre, mentre suona le percussioni insieme al fratellastro o fuma una sigaretta in un vigneto. Qual è la vera faccia di questa ventisettenne?

Searching Eva è curato in ogni dettaglio, scritto con astuzia e montato con intelligenza, ma non può nascondere le trappole che mette in scena. È pur vero che si rivolge a un pubblico che desidererebbe vivere l’esistenza di Eva Collé e ammira il suo spirito controcorrente, ma, al tempo stesso, il documentario di Pia Hellenthal non fa altro che alimentare l’immagine pubblica di Eva e non la mette mai davvero in discussione anche se finge di cercarne il segreto. Si tratta di un mistero preconfezionato, filtrato come una foto su Instagram e mai realmente provocatorio.

Regia: Pia Hellenthal
Distribuzione: Dreamcatchers Entertainment
Durata: 84′
Origine: Germania, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
1.33 (3 voti)
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