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Titolo originale: Tetro
Interpreti: Alden Ehrenreich, Vincent Gallo, Maribel Verdú, Carmen Maura, Klaus Maria Brandauer, Rodrigo De La Serna
Origine: Usa, Argentina, Italia, Spagna 2009
Distribuzione: BIM
Durata: 127'

 Il diciassettenne Ben (l'esordiente Alden Ehrenreich) si trasferisce a Buenos Aires in cerca del fratello maggiore, Angelo, detto Tetro (Vincent Gallo – Buffalo 66, Palookaville, Il valzer del pesce freccia), che ha lasciato la famiglia da dieci anni. Ma l'incontro non ha esito felice: Tetro, che si guadagna da vivere come scrittore, è un uomo tormentato e autodistruttivo, assai distante dalla figura idealizzata dal ragazzo. Tuttavia Ben rimane con lui, nel piccolo appartamento bohemien di La Boca,  riuscendo a instaurare un buon rapporto con la fidanzata di Tetro, Miranda (Maribel Verdú – Y tu mamá también, Il labirinto del fauno). Nonostante la donna tenti di dissuadere Ben dal leggere gli scritti del fratello, certa che egli si infurierebbe, il ragazzo vuole completare una commedia rimasta incompiuta. Alla fine sarà proprio la pièce teatrale, assumendo contorni catartici, a ricomporre la frattura tra i due fratelli, dopo un lungo e tormentato viaggio in Patagonia, per ritirare il premio letterario attribuitogli dalla critica teatrale "Alone" (Carmen Maura – Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Volver).

Con Segreti di famiglia Francis Ford Coppola (Buttati Bernardo, Il padrino I, II e III, Apocalypse Now, Dracula di Bram Stoker, Un'altra giovinezza) torna a scrivere una sceneggiatura originale dopo circa trent'anni; 
Il film ricompone il cast tecnico del precedente Un'altra giovinezza: il direttore della fotografia Mihai Malamaire jr., il compositore Osvaldo Golijov e il montatore Walter Murch (celebre sound designer tre volte premio Oscar nonché suo storico collaboratore dai tempi di Non torno a casa stasera) e si riallaccia per le complesse tematiche familiari e l'uso del b/n al dittico I ragazzi della 56a strada e Rusty il selvaggio. Su questa scelta stilistica Coppola ha dichiarato: "Ho fatto questa scelta perché ormai il bianco e nero si vede raramente al cinema, mentre io trovo che ci sia qualcosa di unico nelle immagini in bianco e nero − certamente la luce. Ricordo i film di Akira Kurosawa nel bianco e nero del Cinemascope, e poi i film di Elia Kazan e Robert Bresson. Nella mia mente ho sempre associato il bianco e nero a un certo tipo di dramma poetico".

(F.P.)

Il trailer ufficiale

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