Selfie di famiglia, di Lisa Azuelos

Una commedia leggera e ispirata alla vita che si propone di raccontare uno dei momenti più difficili e inevitabili per un genitore

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C’è un sentimento del vero in questo racconto su una maternità matura perché la regista si affida alla vita e al proprio vissuto, a un’esperienza personale che l’ha portata a interrogarsi su di sé e su cosa significa l’amore per un figlio; il vederlo crescere, allontanarsi o andar via; su come percepiamo quella figura che a volte resta immutabilmente piccola nei ricordi, sempre bisognosa di affetto e premure; e su come in realtà sia indipendente e consapevole, teneramente scostante.

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La narrazione di Mon bébé (viva il titolo originale fedele allo spirito del film) non può quindi fare a meno di spostarsi avanti e indietro nel tempo, quasi ci fosse non tanto continuità tra passato e presente, quanto uguaglianza e ripetizione di momenti – che vivano nella memoria di Héloise o del suo telefono poco importa (alla fine ci arriva anche lei); si rincorrono e si alternano freneticamente e insistentemente fino a sovrapporsi: ci si sente soffocare in una struttura che non dà possibilità di fuga, e che finisce per aderire troppo a una volontà di stabilire raccordi emotivi (lo stesso modo di procedere, così altalenante, era presente nel film precedente di Azuelos, Dalida, che si proponeva di raccontare l’icona e la persona).

Un margine di respiro arriva dalla scrittura che è leggera, divertente, e non scivola in facili eccessi e che trova nella protagonista uno spazio per concentrare e sfogare emozioni contrastanti: dal tentativo di far convivere (pacificamente) i desideri di donna e gli obblighi di mamma all’accettare il cambiamento inevitabile nel rapporto con la figlia (Thaïs Alessandrin, nella realtà figlia di Lisa Azuelos). Héloise (Sandrine Kiberlain) è l’immagine di una donna come tante, naturalmente sopra le righe, isterica, comprensiva, buffa, intelligente, sensuale, pragmatica. La sua interpretazione permette di toccare con mano quel che significa essere mamma e moglie single, figlia di un padre ormai anziano e risolutrice di dilemmi (quelli ad esempio di un figlio, Victor Belmondo, nei confronti della sorella e del suo migliore amico). Con lei si ride di molte situazioni ma non si va mai a cercare la reazione opposta, magari inaspettata: ed è forse la misura più appropriata per non disperdere l’autenticità del personaggio e della sua esperienza.

Titolo originale: Mon bébé
Regia: Lisa Azuelos
Interpreti: Sandrine Kiberlain, Thaïs Alessandrin, Victor Belmondo, Mickaël Lumière, Camille Claris
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 87′
Origine: Francia, 2018

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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