SentieriSelvaggi intervista Sarah Gavron, regista di Suffragette

La nostra intervista esclusiva con la regista, anche in video, che porta per la prima volta sul grande schermo il movimento femminista che ha cambiato il corso della storia

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Dopo essere stato presentato in anteprima al London Film Festival e al Festival di Torino, Suffragette arriverà nelle sale italiane da oggi per portare per la prima volta sul grande schermo il movimento femminista che ha cambiato il corso della storia, lottando affinché le donne ottenessero il diritto di voto nella Londra dei primi del Novecento. Sarah Gavron ha raccontato questa storia per lasciare l’eredità del passato in un presente in cui le donne combattono ancora per i loro diritti.

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Suffragette è una storia che non è stata mai raccontata prima nel cinema. Come è nata l’idea di realizzare questo film?
Sarah Gavron: Sono sempre stata molto affascinata dalla storia delle suffragette, perché credo che queste donne si siano sacrificate tantissimo per la loro causa e con la loro battaglia abbiano il corso della nostra storia, e trovo incredibile che non sia mai stato realizzato un film su questo argomento, visto che ancora oggi si sente l’eco di questa battaglia nella lotta per i diritti delle donne in tutto il mondo, dall’analfabetismo alla rappresentanza in Parlamento.

Perché per raccontare questa storia è stato scelto un personaggio fittizio come quello di Maud e non uno famoso come Emmeline Pankhurst?
Sarah Gavron: Abbiamo preso in considerazione l’idea di fare un biopic su Emmeline Pankhurst, ma poi ci è sembrata più affascinante l’idea di concentrarci su una donna comune, una delle lavoratrici coinvolte nel movimento che rispetto alle donne di una classe più elevata aveva molto più da perdere, come la famiglia o il lavoro. Ad ogni modo Maud, che è interpretata da Carey Mulligan, è stata creata su tre o quattro donne realmente esistite che abbiamo incontrato nelle nostre ricerche, e tutto quello che accade a lei è accaduto alle donne di cui abbiamo letto, noi abbiamo soltanto condensato le loro storie in un unico personaggio.

A cosa è dovuta la scelta di Carey Mulligan per interpretare questo personaggio?
Sarah Gavron: Abbiamo avuto in mente Carey Mulligan per il personaggio di Maud per tutti i sei anni in cui abbiamo lavorato alla sceneggiatura, perché è in grado di interpretare un ruolo conferendogli autenticità, e Maud è un personaggio che non rivela molto per la prima parte del film, ma ha una vita interiore molto ricca eCarey è un attrice che esprime molto con il volto. Quando le abbiamo parlato del film si è dimostrata subito entusiasta di far parte di questo progetto, al punto che ci ha confermato la sua presenta solo due giorni dopo aver letto la sceneggiatura e questo ci ha fatto immensamente piacere.

Si dice che per fare un buon film bisogna sentire l’urgenza viscerale di raccontare una storia. Pensa che questa storia sia ancora urgente e abbia bisogno di essere raccontata ancora una volta?
Sarah Gavron: Assolutamente sì. La storia delle suffragette una storia poco conosciuta, che non si studia a scuola e che nei libri è stata ridotta a poche righe, pur essendo stata un passo fondamentale della nostra storia, e la gente deve conoscerla. Inoltre penso che sia ancora attuale visto che le donne stanno ancora lottando per i loro diritti.

Con quale criterio sono state scelti gli altri personaggi femminili del cast, come Anne-MarieDuff e Elena Bonham Carter?
Sarah Gavron: Mi interessava creare un cast eclettico, con attrici estremamente diverse tra loro, perché le donne che hanno preso parte al movimento venivano da Background diversi. La scelta di Elena Bonham Carter ha alle spalle un retroscena piuttosto divertente perché nella vita reale è la pronipote del primo ministro inglese che all’epoca era il nemico giurato delle suffragette, e lei è stata felice di interpretare questo personaggio per andare controcorrente rispetto al suo bisnonno. Anne-MarieDuff poi è un’attrice straordinaria sia a teatro che al cinema ed ha interpretato magnificamente il ruolo di Violet. Poi naturalmente c’è Meryl Streep, che appare per pochi minuti nel film per interpretare Emmeline Pankhurst, ma noi volevamo un’icona per interpretare un’icona e Meryl Streep è una grande sostenitrice dei diritti delle donne anche nella sua vita.

Quali progetti ha per il futuro?
Sarah Gavron: Desidero continuare a raccontare storie di donne, anche contemporanee, e sto già lavorando su alcuni progetti, perché penso che ci sia un grande bisogno di queste storie e anche un grande interesse sia da parte degli uomini che delle donne. Spero che siano raccontate sempre più storie come queste visto che il cinema parla quasi sempre di uomini.

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