Senza sangue, di Angelina Jolie
Un cinema che vuole incantare ma resta piatto, intrappolato nelle location e nell’elegante fotografia. Un altro inutile esercizio di stile per la regista. Tratto dal romanzo di Alessandro Baricco.

Un lungo dialogo, una confessione, una possibile vendetta. Sembra avere quasi una traccia noir l’incontro tra Nina e Tito, la vittima e il carnefice. Avviene molti anni dopo un tragico episodio, quello in cui il padre, il medico Manuel Roca, e il fratello della donna sono stati barbaramente uccisi da uomini armati che si sono introdotti nella loro fattoria isolata. Tra loro c’è anche Tito, allora giovanissimo. Lui scopre la presenza di Nina che è nascosta dietro una botola ma resta in silenzio e le salva la vita. Senza sangue segue altro momenti della vita di Nina adulta (il matrimonio, i figli) prima di quel ‘faccia a faccia’ decisivo.
L’incontro tra Alessandro Baricco, autore del romanzo omonimo del 2002, e il cinema di Angelina Jolie regista evidenzia la vacuità della bellezza, l’estetismo fine a se stesso, il compiacimento formale all’ennesimo livello. Sommerso dalla prenombra e dall’oscurità, tranne la luce abbagliante iniziale con il ralenti di Nina sull’altalena, ultimo squarcio di una felicità perduta, Angelina Jolie si lascia intrappolare dalla fotografia di Seamus McGarvey (con Nicola Pecorini alla seconda unità) come era già accaduto con Roger Deakins in Unbroken e mostra soprattutto lo scarto tra la componente figurativa e quella narrativa. Paz Vega e Demián Bichir non riescono mai ad alimentare la tensione attorno quel tavolo del locale durante il loro incontro. L’attrice, al quinto film come regista, punta su uno struggente e ridondante dolore esibito (evidente negli occhi di Nina enel momento in cui Tito scoppia a piangere) piuttosto che sulle possibili derivazioni noir (la pistola) nella borsa, sprecando malamente tutta la sequenza del massacro nella fattoria (potenziale western?) e la sfida al gioco tra il farmacista e il conte, che saranno entrambi due figure decisive nella vita di Nina. Così come la doppia identità della protagonista perde tutte la potenzialità di ‘una donna che visse due volte’. Quello di Jolie è un cinema che vuole incantare ma invece resta piatto e soprattutto la storia e i personaggi restano nelle pagine del romanzo. Se con By the Sea, l’attrice aveva puntato il cinema esistenzialista francese, qui c’è il sospetto che l’obiettivo sia Tornatore. Quasi un ‘nuovo cinema paradiso’ con gli occhi d Nina. L’ipnosi che le immagini della sua vita scorrono come un film, in un viaggio in Italia dove le location (Martina Franca, Matera, Cinecittà) sono filmate quasi solo per essere esibite.
Titolo originale: Without Blood
Regia: Angelina Jolie
Interpreti: Salma Hayek, Demián Bichir, Juan Minujín, Nika Perrone, Bernardo Tuccillo, Andrés Delgado, Alfredo Herrera, Jorge Antonio Guerrero, Patricio José, Ariel Perez Lima
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 91′
Origine: USA, 2024