Selina Meyer è decisamente la donna sbagliata al posto sbagliato. Dopo essere stata sconfitta alle ultime primarie presidenziali, nonostante un’inaspettata e convincente campagna elettorale, l’ex senatrice Meyer è stata scelta come vice-presidente ed è stata catapultata nelle stanze del potere, dove ha mostrato al mondo la propria incredibile incompetenza. Supportata da uno staff disordinato e maldestro, la “statista” dovrà lottare contro tutti, in avventure tragicomiche, per aumentare la propria credibilità e barcamenarsi nella giungla di Washington.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------

In un panorama narrativo in cui la politica si muove tra gli estremi televisivi opposti come l’idealista e edificante Parks and Recreation e il cinico e spietato House of Cards, Veep s’inserisce esattamente a metà, inaugurando una nuova svolta nella carriera di Armando Iannucci, geniale sceneggiatore dalla penna intrisa di velenosa comicità. Star della televisione inglese, Iannucci deve la sua grande fama, tra gli appassionati, per anni di lavori nella satira politica, sintetizzati con efficacia nell’acidissima serie The Thick of It e, soprattutto, il suo sequel cinematografico In the loop (candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale). In questa trasferta americana Iannucci, pur muovendosi in territori a lui conosciuti, perde il suo folle e scorrettissimo protagonista Peter Capaldi (pronto a esordire a fine agosto come atteso dodicesimo Doctor Who) e guadagna Julie Louis-Dreyfus, irresistibile paladina delle comedy. Incentrando tutta l’impalcatura narrativa intorno all’attrice, mattatrice dello show, l’autore riesce a metterle accanto un team di collaboratori disastrosi, scritti intelligentemente con caratteri ben definitivi. L’ambizioso Reid Scott (Dan Egan), l’efficiente Amy Brookheimer (Anna Chlumsky) il tuttofare Gary Walsh (Tony Hale) e il disincantato Mike McLintock (Matt Walsh) sono tutti nella stessa barca, alla ricerca della sopravvivenza. Con una folle vena dissacratoria, Iannucci regala la fotografia di una Washington surreale, una sorte di mondo parallelo di deliziosi cretini, impegnati in un interminabile gioco al massacro.

Basando tutta la sua forza comica su dialoghi caustici e politicamente scorretti e alle interazioni esplosive fra i vari personaggi (non c’è una puntata che non finisca in litigi furibondi o caustiche sfuriate), lo sceneggiatore prova a portare negli Stati Uniti il format che lo ha reso cosi celebre. La fotografia di questo inferno comico regala risultati spassosi, dovuti anche dalla bravura del cast dove, com’è giusto che sia, brilla l’ottima Dreyfus (candidata per il ruolo al Golden Globe), ma tradisce anche una stanchezza narrativa alquanto prevedibile. Lo sceneggiatore scozzese, infatti, ripropone quasi a occhi chiusi meccanismi e trucchi del suo repertorio, alle volte senza riuscire a centrare il segno. Ciò non toglie nulla al piacere nel gustarsi le peripezie del vicepresidente Mayer, ma forse era lecito aspettarsi di più.      

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------