Sguardi Altrove International Women’s Film Festival 2021: un bilancio
Il nuovo film di Juho Kuosmanen, Futura di Rohrwacher, Munzi e Marcello e le tante altre opere di giovani registe internazionali: il racconto del festival Sguardi Altrove appena concluso a Milano
Si è appena conclusa la XXVIII edizione del Festival Sguardi Altrove. Dal 22 al 30 ottobre, oltre 80 film sono stati selezionati per arricchire il vasto programma. La maggior parte è stata resa disponibile sulla piattaforma online MYmovies. Un discreto numero di film sono stati, invece, proiettati anche nelle sale del cinema Anteo e del suggestivo Wanted Clan di Milano, location atipica all’interno di un appartamento milanese. Gli spazi messi a disposizione del pubblico milanese esulano, quindi, da quella formalità tipica dei grandi festival, creando un concetto di condivisione quasi famigliare dell’esperienza cinematografica.
La 28esima edizione non poteva che ripartire dalla pandemia introducendo uno sguardo diverso dal mainstream sul cinema che verrà: “Next generation, (post) pandemia e resilienza. Lo sguardo delle donne sul cinema del futuro”. La necessità avvertita dagli organizzatori è stata quella di effettuare un lavoro sull’identità fisica umana, superando il concetto di genere.
“Quello che abbiamo fatto è stato andare oltre lo steccato del cinema classico.”
Il programma scelto si è rivelato di grande impatto, ricco di proiezioni, incontri e appuntamenti. I temi trattati, oggi più che mai di grande attualità, contengono come fil rouge l’indagine, mai banale, realizzata attraverso lo sguardo delle donne.
Il festival si è concluso con la premiazione in diretta streaming dei film vincitori nelle tantissime sezioni ospitate. Il clima della premiazione ha risentito della recente decisione del parlamento di approvare la tagliola sul DDL Zan e alcuni tra gli organizzatori dell’evento non hanno potuto presenziare alla premiazione in quanto impegnati nella manifestazione a sostengo del DDL, in corso in quei momenti.
Per il Concorso internazionale lungometraggi a regia femminile Nuovi Sguardi, il film vincitore del Premio Cinema Donna è stato Souad. Pellicola diretta dalla regista egiziana Ayten Amin e che indaga sulla percezione femminile del proprio corpo, attraverso i social network. Nell’opera di Amin, la giovinezza diventa catarsi e sublimazione del pensiero che vuole spingersi oltre, lontano.
Altro vincitore (Premio WIFT&M Italia e menzione speciale Giuria Nuovi Sguardi) per la competizione ufficiale è il film israeliano Four Mothers di Rephael Levin e Dana Keidar Levin. Un’opera che racconta la determinazione e le lunghe battaglie di quattro madri per la pace. Battaglie che hanno determinato un cambiamento della linea politica di Israele e la fine dell’occupazione del Libano meridionale dopo 22 anni.
Per il concorso #FrameItalia, vetrina dedicata al cinema italiano e aperta anche alla regia maschile, il Premio del Pubblico è andato a Stefano Filippi con Ho bisogno di me, presentato in anteprima assoluta al Festival. Mentre, sempre nella stessa categoria, il Premio SNGCI, assegnato dalla giuria Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani, è andato al film A immagine di dio di Bianca Rondolino. Un film ad impostazione documentaristica che racconta la storia del rabbino Levi, nato nel 1957 a Long Island, mettendo a fuoco il tema universale dell’intersessualità.
Per la sezione Sguardi (s)confinati i premi, uno al Miglior Film e uno al Talent Under 35, sono stati assegnati rispettivamente ai cortometraggi En camino, di Maria Giuditta Vattese, Isabella Cortese e Federico Fenucci e a Sister, di Alina Dotsenko. Il primo è una narrazione classica ma potente che, grazie all’uso sapiente della fotografia ed al lavoro sui personaggi, ci mostra le attiviste messicane che ogni giorno si battono per una società più equa. La seconda, invece, è un’opera prima di grande potenza narrativa, che dimostra da parte della regista una piena maturità nella direzione delle attrici. Infine, i selezionatori di Sguardi (S)confinati hanno inoltre assegnato 2 menzioni speciali, la prima a Good Girl, di Raheleh Karami; la seconda a Cemile, di Belkis Bayrak.
Scelta interessante quella del Premio The Giornaliste assegnato dal un collettivo di giornaliste esperte di cinema e serie tv. Il film vincitore è Il Tempo e i Giorni, di Alessia Buiatti. Un film sull’adolescenza, sulla scoperta del mondo e sull’amore nella sua espressione più pura.
Infine, la Giuria Giovani, formata dagli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha deciso di premiare Coins, di Nicole Huminski. Il cortometraggio racconta con grande originalità stilistica un disturbo attraverso un intreccio che scava e deforma la mente della protagonista. La regista è arrivata nei giorni scorsi in Italia e ha presenziato all’anteprima del corto tenutasi al Wanted Clan di Milano. La regista si è intrattenuta con il pubblico durante l’aperitivo organizzato dopo la proiezione. I temi toccati durante la chiacchierata sono stati i più vari. Dalla pandemia e il conseguente peggioramento della paura dell’altro, fino ad arrivare al rapporto della regista con i suoi maestri tra i quali spicca Fassbinder.
Fuori dalla competizione, il pubblico ha potuto vedere in anteprima alcuni importanti film passati per i più importanti festival internazionali. Due su tutti Futura, di Alice Rohrwacher, Francesco Munzi e Pietro Marcello, e Scompartimento n.6 di Juho Kuosmanen.