Torna il cinema d’autore in Puglia.
Si riparte il 18 gennaio.
Nuovi traguardi per Sguardi di Cinema Italiano. La rassegna cineforum, organizzata dall’Associazione Sguardi, torna per il nono anno consecutivo a far di Monopoli e dell’intera Puglia la vetrina nazionale del cinema italiano d’autore.
Curata fin dagli inizi dal direttore artistico, il prof Michele Suma, attualmente anche Assessore alla Cultura della Città di Monopoli, questa nona edizione della rassegna è nata sotto il segno di due importanti riconoscimenti.
La manifestazione, per il suo valore artistico e culturale, ha ricevuto proprio in queste settimane una prestigiosa Targa d’Argento dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, concesso dall’ On.leministro Francesco Rutelli, accanto ai patrocini dell’AGIS, della FICE, dell'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, della Provincia di Bari, della Città di Monopoli, la collaborazione del Liceo Galilei di Monopoli ed il fondamentale sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Monopoli.
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Con gli anni l’Associazione Sguardi ha fatto della sua rassegna un caso nazionale, una vera e propria apax artistica e culturale. Negli anni bui del cinema italiano, proprio quando si staccano sempre meno biglietti nelle sale, Sguardi porta in un’unica sera un numero di spettatori superiore a quelli registrabili in una settimana di programmazione della stessa pellicola in qualsiasi altro cinema d'essai di altre grandi città. “Una preziosa esperienza” – come l’ha definita la prof. Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia che in merito dichiara – “Ogni volta che ho avuto il piacere di presenziare un appuntamento, una proiezione della manifestazione ho avuto la certezza che in Puglia abbiamo la possibilità di far crescere il cinema e di favorire una maggiore affluenza in sala. Sguardi di Cinema Italiano, che la Regione patrocina e sostiene finanziariamente, porta al cinema un numero sempre maggiore di pubblico, tra cui tanti giovani. Il cineforum monopolitano è cinema di qualità e a basso costo, che aiuta il cinema e costruisce pubblico”.
Lo stesso Sindaco della Città di Monopoli, l’avv. Paolo Antonio Leoci, parla di Sguardi come di un ”un appuntamento al quale la città non riesce più a rinunciare, sempre tanto atteso e di cui non possiamo non essere orgogliosi, una delle manifestazioni di cinema più frequentate a livello nazionale”. La manifestazione, infatti, ha visto nella passata edizione ben 6270 presenze complessive di spettatori nel corso di undici appuntamenti, con una media di 600 spettatori a serata durante le due proiezioni del venerdì sera e ben due mediapartner “Canale 7” e “Controradio”, leader nel settore delle telecomunicazioni locali e dell’informazione.
Sguardi di Cinema Italiano rappresenta un vero e proprio successo di pubblico, un risultato che conferma il valore e l'importanza della rassegna come vetrina nazionale di quella produzione cinematografica d'autore che difficilmente trova spazi d'espressione nel circuito delle sale nazionali e locali.
Punto di forza delle proiezioni è la presenza in sala del regista, vero valore aggiunto di ogni serata e punto di contatto e riflessione fra il pubblico e la pellicola, “un momento che s’introduce nella bulimia di immagini a cui i giovani si sottopongono, offrendo un alternativo momento di riflessione, un rallentamento alla abituale velocità di acquisizione dei giovani, colmo di criticità e vissuto nella forma adulta della riflessione collettiva” e conclude il prof. Adriano Petromilli, dirigente del Liceo “G. Galilei” di Monopoli – “un’occasione preziosa per costruire strumenti di consapevolezza e criticità”.
“Monopoli è un caso italiano – afferma il direttore artistico Michele Suma – in quanto riesce con i suoi due spettacoli del venerdì a totalizzare un numero di spettatori superiore a quelli registrabili in una settimana di programmazione della stessa pellicola in qualsiasi altro cinema d'essai di altre città. Il cinema italiano soffre la mancanza di schermi e di platee, che il cineforum di Monopoli riesce a regalare. Ed è per questo che Sguardi di Cinema Italiano riceve sempre nuovi riconoscimenti, tra cui il prezioso sostegno della BCC di Monopoli, giunta in soccorso dinanzi alla mia rinuncia, in quanto assessore alla cultura, al tradizionale finanziamento del Comune di Monopoli. Il conflitto di interessi, dalle mie parti, non è una opinione!”.
La rassegna, infatti, da questa edizione è sostenuta dalla BANCA di CREDITO COOPERATIVO di Monopoli. Con il suo valido aiuto, la BCC di Monopoli, differente per natura, ha sostenuto e sponsorizzato l'Associazione in modo da permetterle la buona riuscita della manifestazione: un sostegno per tutti gli appassionati, per la città di Monopoli e per l’intere area del sud est barese.
L’apertura della IX edizione, il 18 gennaio, sarà affidata all’ultima pellicola dei Fratelli Taviani, La Masseria delle Allodole, opera ispirata al romanzo omonimo di Antonia Arslan: “una storia privata in un dramma collettivo”. Presenzierà l’inaugurazione l’On.le Alba Sasso, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera.
Spesso in anticipo sui tempi, figli del neorealismo più sincero, i Taviani tornano a far cinema nel modo che preferiscono, portando sul grande schermo la Storia, vista e vissuta come sempre a confine fra il privato ed il collettivo.
Un’opera a quattro mani, firmata dai due registi e sostenuta da un cast internazionale, in cui spiccano Mariano Rigillo, Paz Vega, Tchéky Karyo e Ángela Molina.
La presenza in sala di Vittorio Taviani, imprime alla serata inaugurale spessore e storia, quella storia del cinema italiano sostenuta e firmata dai due maestri. Una carriera costellata di grandi riconoscimenti la loro: dalla Palma d’Oro per Padre Padrone, passando per il David di Donatello per il miglior film assegnato a La Notte di San Lorenzo, fino al Leone d’Oro alla carriera del 1986, che li ha visti firmare in coppia una filmografia davvero unica per valore artistico e culturale. La stessa pellicola in rassegna ha vinto l’Efebo d’oro nel 2007.
Il 25 gennaio sarà la volta di Claudio Malaponti, che presenterà al pubblico 7 km da Gerusalemme, girato tra Siria e Puglia, pellicola riconosciuta di interesse nazionale culturale per finalità artistiche e spettacolari, realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali-Direzione Generale per il Cinema. La storia viene raccontata attraverso la figura di Alessandro Forte, personaggio doloroso, angosciato ma curioso, umano e alla fine ottimista, che ha davvero la possibilità di identificare ogni essere umano. Il film intende essere un ragionamento sulla condizione dell’uomo occidentale.
Le recenti vicende drammatiche sono una chiara metafora del cambiamento, dell’evoluzione di una condizione verso un’ulteriore più profonda e sempre meno decifrabile insicurezza.
A seguire, l’appuntamento dell’1 febbraio con Il Rabdomante. In sala il regista Fabrizio Cattani e l’attore Pascal Zullino introdurranno al pubblico della rassegna la storia di Felice, un diverso, un portatore di un dono: la rabdomanzia. “Una persona mite che ha la saggezza delle tradizioni”. Un perdente che invece si ribellerà, come fosse un elemento della natura, alle barbarie, alle violenze che germogliano intorno a lui perpetrate dal malavitoso Ninì Cintanidd. "Abbiamo voluto parlare della vita di persone come Felice ed Harja, due persone sole e sfortunate che si incontrano e che imparano a vivere in modo migliore. Persone diverse che vengono, da mondi geograficamente distanti, esposti fin da piccoli ad una violenza disumana e che nonostante questo sono in grado di trovare uno nell’altra la possibilità di sperare in qualcosa di diverso. Una speranza quindi che come un fiume carsico scompare a tratti, sembra asciutto, ma invece si prepara ad esplodere in superficie ancora più forte, violento e benefico di prima”.
A ruota, la pellicola di Luciano Melchionna, che l’8 febbraio, insieme all’attore protagonista Sandro Giordano, presenterà il suo Gas. I giovani di Gas sono carichi di una violenza che non ha niente da aggiungere alla sua stessa folle espressione. Una violenza che si scatena contro la diversità, “quella diversità colpevole solo di ricordare che si può esser liberi”. Una violenza, quella portata sullo schermo da Melchionna, che maschera il bisogno d'aiuto, che altro non è se non l'urlo disperato di chi distrugge perché non sa costruire.
Il 15 febbraio sarà il turno di una presenza d’eccezione, Pasquale Scimeca, il quale presenterà Rosso Malpelo. Il film, seppur tratto da una delle novelle più belle e conosciute del grande scrittore Giovanni Verga, supera l’originale dimensione verista della vicenda a favore di una lettura più tragica e profonda. Le tragedie non hanno tempo e non hanno storia, così come lo sfruttamento e la solitudine dei bambini sono di ogni tempo e di ogni storia. Una pellicola figlia di un cinema “al suo stato primitivo” – come su definizione di Scimeca – “un cinema che si libera di tutto il superfluo, di qualsiasi estetica e retorica, dove finiscono gli alibi e la macchina da presa cessa di essere un nascondiglio per il regista e gira da sola”.
Italian dream, opera di Sandro Baldoni, è la prima anteprima nazionale, il 22 febbraio, presentata all’interno di questa edizione della rassegna. Lo stile del film è quello della commedia, che sfuma verso un apologo di sapore gogoliano. Il film ci immerge in una realtà culturale definita – quella italiana, tutta apparenza, rumore ed eccitazioni consumistiche – facendo leva su quel senso dell’assurdo che pervade la nostra esistenza mentre si galleggia provvisori, leggeri e ciechi nell’ignoto mare oscuro della vita.
Il 29 febbraio sarà ospite il regista Angelo Rizzo, autore de La sottile linea della verità. Un film–documentario interamente girato a Cuba, che porta sul grande schermo la storia di Fabio Di Celmo, un giovane che fu realmente vittima degli attentati che sconvolsero l'America Latina e Cuba a cavallo degli anni ’80 e ’90. A dar ancora più rilievo ad una pellicola già di spessore, il prezioso cameo dato dalla presenza di Fidel Castro e delle immagini degli archivi nazionali.
Il 7 marzo verrà proposta la seconda anteprima nazionale della rassegna, una pellicola particolare, nata da quella linea di confine che unisce la musica al cinema e viceversa: 7/8 sette ottavi. A presentare la pellicola il regista Stefano Landini e l’attore Ernesto Mahieux. Un film per far riflettere su quanto le forme d’espressione possano costituire una minaccia per i totalitarismi di ogni epoca. La visione di questa pellicola, al di là di epoche e contesti, suscita un dibattito “sulla vitale importanza della libertà di esprimere, ma in maniera pulita e corretta come allora,le proprie aspirazioni irrinunciabili,le proprie Passioni, le proprie Idee”. In nome e memoria delle sofferte, pulite, piccole e silenziose idee che altri hanno pagato caro per esprimere, attraverso ogni forma di comunicazione, arte e linguaggio, il cui solo contenuto è in realtà l' unica cosa che conta,al di là di tecnologie ed ideologie.
L’ultima anteprima nazionale, il 14 marzo, presentata dalla rassegna è Billo le grand dakhaar di Laura Muscardin. In sala la regista e gli attori, Billo e Marco Bovini. Billo è la prima commedia epica sull’integrazione, “un viaggio attraverso l’Italia di oggi vista dagli occhi di uno straniero, extracomunitario, musulmano. E’ la storia di una integrazione riuscita, piena di ironia, sentimenti, colpi di fortuna, ma anche vitalità, ottimismo e determinazione”.
Chiuderà la rassegna, il 28 marzo, la regista Alina Marazzi intervistata dalla direttrice del SalinaDocFest, la regista Giovanni Taviani. La Marazzipresenterà il suo secondo film documentario Vogliamo anche le rose: una libera interpretazione che vuole andare al di là della ricostruzione storica, per cogliere il più possibile tutta la verità emotiva ed esistenziale di cui la storia è fatta. Afferma la Marazzi: “Di quanto esigeva il celebre slogan "Vogliamo il pane, ma anche le rose", con cui nel 1912 le operaie tessili marcarono con originalità la loro partecipazione a uno sciopero di settimane nel Massachusetts, forse il necessario, il pane, è oggi dato per acquisito. Ma le donne si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose. Ed è una battaglia più che mai attuale”.
Il pubblico potrà richiedere l’abbonamento all’intera rassegna presso il Cinema Visconti (Monopoli – Via Rattazzi 98), potendo scegliere fra i due consueti spettacoli delle 18,00 e delle 20,30.
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