Trieste ShorTS 2025: protagoniste Aude Léa Rapin e Eve Robin

Nella sezione Campolungo, curata da Massimo Causo e Beatrice Fiorentino, si omaggerà la regista con una retrospettiva delle sue opere ed, insieme alla produttrice, terranno una masterclass

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La sezione Campolungo dello ShorTS Film Festival di Trieste, diretto da Maurizio di Rienzo, si sofferma su giovani autori e autrici, e quest’anno, con le due ospiti, vuole investigare il rapporto tra regista e produttore. Il Festival si terrà dal 28 giugno al 5 luglio a Trieste presso il Giardino Pubblico, il Teatro Miela, la Casa del Cinema e la Sala Xenia.

Durante il festival verrà proposta una retrospettiva delle opere di Aude Léa Rapin: i cortometraggi La météo des plages, Ton cœur au hasard, Que vive l’Empereur, e il lungometraggio Planet B, presentato lo scorso anno in anteprima all’apertura della Settimana della Critica di Venezia. La trama mette al centro un futuro distopico, ambientato nel 2039, un gruppo di attivisti francesi, perseguitati dal governo, scompare nel nulla. Il personaggio interpretato da Adèle Exarchopoulos, si risveglia in un altro mondo: il Pianeta B del titolo. Nel cast anche Souheila Yacoub, vista recentemente nelle nostre sale in Le donne al balcone – The Balconettes.

La regista ha iniziato la sua carriera come fotografa e videomaker nei Balcani e in Africa. Profondamente segnata dai fantasmi della guerra nei Balcani, ha realizzato un trittico di documentari sull’argomento. Il suo primo lungometraggio, Heroes Don’t Die, con Adèle Haenel, è stato presentato alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes nel 2019.

Eve Robin è la fondatrice della casa di produzione Les Films du Bal, che ha prodotto film come Atlantique e Dahomey di Mati Diop, Planet B di Aude Léa Rapin e Arenas, il primo lungometraggio di Camille Perton.

Venerdì 4 luglio, presso il Teatro Miela, la regista e la produttrice terranno una masterclass, dove parleranno del loro percorso, dell’essere donna nell’industria cinematografica e del rapporto tra produttore e regista. Le due hanno affermato che questo tipo di incontri sono particolarmente importanti per i giovani filmmaker: “non è qualcosa che si impara a scuola, ma scaturisce da incontri, fiducia, impegno e visione. Dare vita a un film partendo dalla sceneggiatura e portarlo sullo schermo di un cinema è un processo lungo e impegnativo.

I due curatori Massimo Causo e Beatrice Fiorentino spiegano la scelta di questi nomi:
Aude Léa Rapin appartiene a quella schiera di autrici capaci di forzare i margini del racconto senza mai rinunciare a uno sguardo politico sul reale. Già nei suoi cortometraggi si avverte una libertà narrativa che destabilizza: non per gusto della rottura, ma per urgenza di guardare altrove, di interrogare i codici e sovvertirli dall’interno. Con Planet B, il suo secondo lungometraggio, Rapin radicalizza il proprio linguaggio: costruisce un futuro parallelo per interrogare il nostro presente, intrecciando ecologia, utopia e distorsione percettiva in un racconto che è tanto visione politica quanto viaggio interiore. Il suo cinema non rassicura, ma scava: dentro le immagini, dentro chi le guarda, dentro l’idea stessa di narrazione. Quest’anno, però, Campolungo raddoppia. La conversazione sarà accompagnata da un controcampo prezioso: la presenza della produttrice Eve Robin, figura chiave di Les Films du Bal, casa di produzione impegnata da anni in una ridefinizione radicale delle rappresentazioni che abitano il nostro immaginario collettivo.

Per maggiori informazioni il sito ufficiale del Trieste Shorts IFF.


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