Si è spento Sir Roger Moore, l’attore inglese sette volte 007

Morto a 89 anni l’attore inglese diventato iconico per il suo ruolo di James Bond. In Italia fu di successo la sua interpretazione nella serie TV Attenti a quei due accanto a Tony Curtis

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Si è spento a 89 anni l’attore britannico Roger Moore, celebre nel mondo del cinema soprattutto per il suo ruolo, diventato negli anni iconico, di terzo James Bond (dopo Sean Connery e George Lanzeby), l’agente segreto nato dalla penna di Ian Fleming, infallibile nelle sue missioni di spionaggio, nelle sue avventure amorose, e nelle sue puntate al tavolo da gioco, qualità che lo ha reso nel tempo eroe e modello per generazioni di amanti del poker e dei giochi da casino (royale).
Ne danno notizia tramite un tweet i figli Deborah, Geoffrey e Christian che scrivono: “È con il cuore pesante che dobbiamo annunciare che il nostro amorevole padre, Sir Roger Moore, è morto oggi in Svizzera dopo una breve e coraggiosa battaglia contro il cancro. L’amore con il quale ci ha circondati nei suoi ultimi giorni – prosegue il post – è stato così immenso che non può essere quantificato con le sole parole”.
Oltre ad aver interpretato, attore più longevo dell’intera serie, per ben sette volte dal 1973 al 1985 (Vivi e lascia morire, L’uomo dalla pistola d’oro, La spia che mi amava, Moonraker – Operazione spazio, Solo per i tuoi occhi, Octopussy – Operazione piovra, Bersaglio Mobile) l’agente segreto di sua maestà, Moore, soprattutto in Italia, aveva spopolato nel 1973 con la serie TV Attenti a quei due dove recitava accanto a Tony Curtis, e per il ruolo del protagonista Simon Templar nell’iconica serie Il santo (1962-65, dai romanzi di Leslie Charteris) – su un eventuale scontro tra Bond e Templar, dava per certa la vittoria di 007 grazie soprattutto ai congegni di Q, e alla tendenza ad essere “meno leale di Templar”.
Al cinema aveva esordito nel 1954 con L’ultima volta che vidi Parigi di Roger Brooks per poi spaziare dalla serie sui 4 dell’Oca Selvaggia (un primo film nel 1978 e poi L’oca selvaggia colpisce ancora due anni dopo) ai film di Guy Hamilton fino a Blake Edwards (Pantera Rosa – Il mistero Clouseau) a Jean-Claude Van Damme. Per quest’ultimo, che lo aveva voluto in un ruolo nell’esordio alla regia La prova, non avrà poi parole benevole nella sua autobiografia, Il mio nome è Bond, pubblicata nel 2009.
Negli anni si era riservato una carriera anche nell’humor, scherzando proprio su quello che gli aveva dato la fama, come in una delle sue ultime apparizioni al cinema in Spice Girls – Il film del 1997. Nel 2003 la Regina Elisabetta II lo aveva nominato Cavaliere dell’Impero Britannico.

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Roger Moore era molto divertito dal finire puntualmente nelle posizioni basse delle classifiche sugli attori che hanno prestato il volto a 007: “Sono il Bond peggiore secondo l’internet”, aveva dichiarato. “Generalmente mi odiano! Troppo divertente, troppo leggero. Non l’ho mai presa sul serio, in realtà…”

Edgar Wright, il cineasta britannico di Scott Pilgrim Ant-Man, un bondiano di ferro, lo ricorda così sulla sua pagina social: “RIP Sir Roger Moore. Il mio Bond preferito e uno dei primi attori che ho amato da bambino. Una persona amabile, divertente e calorosa. Addio.”

 

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