Si vive una volta sola, di Carlo Verdone

Probabilmente è uno degli omaggi più diretti del cineasta alla tradizione della commedia all’italiana ma è anche uno dei suoi film meno ispirati, con un ritmo fiacco e alcune battute che vanno a vuoto

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Arriva nelle sale italiane con oltre un anno di ritardo il film di Carlo Verdone. E ci si può immaginare come avrebbe potuto cambiare, anche nella storia, dopo pandemia del Covid-19. Perché stavolta l’attore e cineasta interpreta il ruolo di un medico. Lo aveva già fatto in Viaggi di nozze e, sotto la regia di Giovanni Veronesi (anche sceneggiatore del film insieme a Pasquale Plastino e allo stesso Verdone) è stato pediatra in Manuale d’amore e dentista in Italians. E forse, avrebbero potuti esserci ulteriori risvolti narrativi in un film come Si vive una volta sola il cui titolo adesso, ancora più che a febbraio del 2020 quando il film sarebbe dovuto uscire in sala, è ancora più emblematico.

Verdone interpreta il professore Umberto Gastaldi che guida un team di medici formato dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora), dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta) e dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo), quest’ultimo vittima preferita dei loro scherzi. Un giorno però Umberto, Corrado e Lucia scoprono che il loro collega e amico è gravemente malato. Per passare insieme il tempo che gli resta, decidono di partire tutti insieme per un viaggio in Puglia in cui si ritroveranno al centro di situazioni impreviste e surreali. Nessuno però riesce a trovare il momento di confessare all’amico la tragica verità. Poi qualcosa all’improvviso cambia.

Probabilmente Si vive una volta sola è uno degli omaggi più diretti di Verdone alla ‘commedia all’italiana’. Il riferimento più diretto è Amici miei di Monicelli (anche se il cinema del regista guarda sempre verso Germi che quel film l’avrebbe dovuto dirigere) per il cinismo e la crudeltà degli scherzi nei confronti del malcapitato Papaleo: la madre che piomba a casa sua all’improvviso nel mezzo di una serata galante, la macchina parcheggiata fatta portare via. E la prima parte è sicuramente quella più riuscita. Al tempo stesso però il film dii Verdone non riesce a mantenere lo stesso ritmo per tutta la durata. Il paesaggio della Puglia è stordente, quasi da film giallo dove potrebbero esserci echi alla Harold Pinter. Ma il ritorno al film corale non ha la stessa ricchezza e complessità di alcuni dei vertici del suo cinema come Compagni di scuola o Ma che colpa abbiamo noi. Alcune battute cadono nel vuoto come quella della figlia soubrette di Gastaldi tipo “Io co’ ‘sto culo c’ho fatto il picco d’ascolti” oppure “me volete fa fà l’hot dog” nei confronti di una coppia conosciuta lì in vacanza. Verdone riesce sempre a bilanciarsi dividendo con gli altri protagonisti spazi e tempi per le battute. Ma stavolta non sembra avere un cast affiatato come con Favino e Giallini in Posti in piedi in Paradiso e forse il suo personaggio avrebbe dovuto prendere in mano il timone e trascinare con sé gli altri protagonisti, dove quello più a suo agio è Rocco Papaleo. Eppure dietro la scrittura è il film dove l’amarezza potrebbe dilagare (il rapporto con la figlia) e dove si intravedono le ombre della morte. Poteva essere un tardo Dino Risi, ma uno dei problemi di Si vive una volta sola è l’equilibrio tra la parte più comica e quella drammatica, che appaiono come elementi distinti e separati come era accaduto in Stasera a casa di Alice. Certo, ogni tanto si ride, ma mancano quegli scatenati effetti a catena causati dalla simbiosi tra i dialoghi, le espressioni del volto e il disagio dei movimenti del corpo che da sempre ha costituito la forza del cinema di Verdone e che erano presenti anche nel precedente Benedetta follia. Ed è forse per questo che in molti momenti Si vive una volta sola risulta più fiacco e denota segni di una stanchezza creativa che aveva già attraversato fasi della sua filmografia ma da cui si era prontamente ripreso. Alla fine forse Si vive una volta sola è solo un film meno ispirato di altri diretti da Verdone.

 

Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Max Tortora, Mariana Falace, Sergio Múñiz, Pier Maria Cecchini
Distribuzione: Vision Distribution, Filmauro
Durata: 105′
Origine: Italia, 2020

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2.7 (60 voti)
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