Slow Life, di Fabio Del Greco

Un motto, uno slogan gridato dal protagonista nella morsa di un ambiente ostile e congiurante. Opera assai ambiziosa, con un’impronta decisamente indipendente

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Slow Life è un motto, uno slogan sentito e gridato dal protagonista nella morsa di un ambiente ostile e congiurante. Lino Stella, dipendente statale di una biblioteca comunale, chiede le ferie per dedicarsi alla sua prima passione, disegnare fumetti, supereroi immersi in un mondo dark e decadente. La vacanza si trasforma però dal primo giorno in un inferno. Tutto contro di lui. Dai vicini di casa, all’amministratrice di condominio, dal rampante e senza scrupoli agente immobiliare, al sadico postino, dal tradimento della compagna, all’editore di fumetti che pensa esclusivamente alle vendite. Negare la presenza di scarafaggi nel palazzo, l’arrivo di continue cartelle esattoriali per multe non pagate, l’anziana del piano di sotto che parla con i gatti e mostra disprezzo, il meschino affare per sottrarre l’appartamento, porteranno Lino Stella a perdere la pazienza e seguire la strada della vendetta personale.

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Un super8 farà da filo conduttore, da cui vengono fuori le uniche immagini liete del passato, oltre alle immagini provenienti dal fondo del mare in cui tutto si placa, ogni disturbo, qualsiasi contrasto. Assai ambizioso, con un’impronta decisamente indipendente, per cui Fabio Del Greco è il factotum assoluto (le musiche sono invece di Alessandro Macaluso, il quale figura anche come protagonista nei panni di Lino co-sceneggiatore). Si entra inesorabilmente in un incubo, un complotto kafkiano, un torbido viaggio verso un punto di non ritorno, un punto noir, a volte splatter, interferendo con il realismo sovraesposto nei cromatismi e nei suoni. Troppo spesso sopra le righe nella recitazione e nella scrittura, ma non per questi aspetti evidenti e caratterizzanti, l’opera è da considerarsi incompiuta. Resta invece particolarmente interessante l’intento di creare un’autenticità di sguardo e una purezza di stile, che va oltre le debordanti e incontrollate sbavature registiche.

Il prolifico autore (tra gli altri, Una vita migliore, La donna dello smartphone, Altin in città…) ripropone i temi a lui più cari: l’invasione della vita privata, la durezza dell’urbe, l’isolamento forzato, la meschinità umana sullo sfondo del litorale ostiense. E poi, ci sono i fumetti che sembrano animarsi, prendere vita, trovare un’apertura nella quotidianità del protagonista, nella forma che avvalora quella risorsa capace di interpretare la realtà sociale, da non poter essere considerati innocui come li si dipinge.

 

Regia: Fabio Del Greco
Interpreti: Alessandro Macaluso, Rimi Beqiri, Paolo Di Gialluca, Roberto Pensa, Chiara Pavoni
Distribuzione: Indiecinema
Durata: 90’
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3 (4 voti)
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