SOL LEVANTE – Last Exile

Dagli autori di "Blue Submarine No.6", una serie che rappresenta un'ennesima tappa nell'utilizzo combinato della computer graphic in 3D e dell'animazione tradizione in 2D, attenta però all'analisi dei sottili percorsi del cuore umano

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Alla scoperta dei cieli

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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di Aldo Spiniello


Ha un fascino tutto particolare questo Last Exile, serie animata in 26 episodi, diretta dal regista Koichi Chigira (già impegnato in Gatekeepers, Blue Submarine no. 6 e Full Metal Panic). Si tratta di una delle ultime creazioni dello studio Gonzo e rappresenta un'ennesima tappa nell'utilizzo combinato della computer graphic in 3D e dell'animazione tradizionale in 2D (il character designer è lo stesso di Blue Submarine, Range Murata).


Siamo in un mondo immaginario, in cui l'acqua è un bene raro e prezioso ed esiste una fonte d'energia misteriosa, la Claudia. A gestire l'utilizzo di questa energia e a conservare il patrimonio della conoscenza tecnologica è una potente organizzazione, la Gilda (The Guild), che, attraverso le sue regole ferree e grazie al potere misterioso e incomprensibile dell'Exile, esercita il controllo su Anatorey e Disith, i due regni di Prester. Separati da una zona di forte turbolenza, il Grand Stream, i due regni sono impegnati da tempo in una spietata guerra. E' nel contesto di questo conflitto che si muovono i protagonisti di Last Exile, i giovanissimi Claus Valca e Lavie Head, piloti di vanship, una sorta di corrieri aerei. Nelle loro spedizioni capiscono poco alla volta la realtà spietata della guerra e s'imbattono nella misteriosa e temuta Silvana, l'invincibile corazzata che solca i cieli di Prester. In realtà, ben presto si capirà che la Silvana, comandata dal silenzioso  e imperscrutabile Alex Row, non è la temibile nave che si crede ma l'ultimo vero baluardo di resistenza contro lo strapotere della Gilda e del maestro Delphine.


Dalla trama si potrebbe pensare che si tratti della solita saga fantascientifica, trita e ritrita, ma basta guardare il primo episodio per ricredersi.

Il fascino di Last Exile sta innanzitutto nell'ambientazione, un non meglio identificato futuro, cha ha però connotazioni fortemente retrò, da inizio '900. Si va dalle suggestioni irlandesi e celtiche della città di Claus e Lavie, all'iconografia bizantina che domina gli inquietanti personaggi della Gilda, dalle divise e dagli armamenti ottocenteschi degli eserciti di Anatorey e Disith ai caratteri greci delle iscrizioni e dei documenti. Una mescolanza di stili e di epoche, che si traduce in un universo visivo e poetico fortemente originale. Il tratto di Murata si sposa poi perfettamente con le scene di volo e di battaglia in tridimensionale, così come paga la scelta di privilegiare tonalità di accesa luminosità. Su tutto primeggiano gli innumerevoli velivoli, ipertecnologici nelle funzioni e capacità ma antiquati nelle forme: sembra di rivedere Miyazaki e gli splendidi apparecchi aerei di Nausicaa e Porco Rosso. Risulta perfettamente adeguato a questo apparato iconografico il ritmo della narrazione che, se per lo più è lento e contemplativo, improvvisamente s'infiamma durante le splendide battagli aeree e le acrobatiche gare delle vanship, per poi toccare toni di profonda poesia nel finale. E' grazie ad un contesto così suggestivo che i temi affrontati, per quanto non originalissimi, acquistano uno spessore poetico ulteriore. In fondo Last Exile parla di amore, amicizia, lealtà ed onore, della crudeltà della guerra e dell'ansia di pace, descrive un universo sottoposto ad un controllo rigido e distorto a cui si contrappone la sete di libertà di pochi, un universo non manicheo in cui si muovono personaggi a tutto tondo, problematici, pieni di ansie e paure, di dolori e rimpianti.  Perchè Claus è così determinato a superare il Grand Stream? Che cosa spinge veramente Alex a combattere il maestro Delphine? Una reale volontà di libertà e giustizia o un rancore personale? Sophia sceglie di accettare la corona d'imperatrice perchè ha assunto piena consapevolezza delle sue responsabilità o perchè è delusa dall'indifferenza dell'uomo che ama? E perchè Tatiana si mostra così fredda, glaciale, insensibile? Ecco il punto: per tutta la serie noi siamo proiettati negli animi e nelle menti di personaggi veri, vibranti, siamo portati a cercar di capire le motivazioni delle loro scelte e delle loro azioni, ne scopriamo il passato e ne conosciamo i sogni e i tormenti. Ma soprattutto siamo al fianco dei due protagonisti, Claus e Lavie, nel loro lento, incessante processo di maturazione. Alla fine, ci si sente affascinati e appagati dalla visione, di certo più consapevoli dei sottili percorsi del cuore umano.

 


Dalle acque al cielo


di Davide Di Giorgio


E' certamente vero che Blue Submarine No.6 e Last Exile sono due serie diverse fra loro per ambientazione e personaggi essendo l'una futuristica e dai toni drammatici, l'altra solare e dal gusto un po' retrò, tanto da far parlare di racconto "steampunk"; ma è altrettanto esatto che Last Exile porta a completamento il tentativo di fondere animazione tradizionale e computer grafica che proprio nella serie del "sottomarino Blu" aveva ottenuto il battesimo presso il grande pubblico (anche internazionale). A tal proposito il regista Koichi Chigira ha raccontato proprio di essersi visto commissionare la serie con il perentorio compito di "rifare Blue Submarine No.6". Peraltro il regista di quell'acclamata miniserie, Mahiro Maeda, qui svolge il compito di Production Designer e in particolare si è occupato della creazione dei macchinari presenti nel racconto (con in testa le curiose vanship, sorta di biplano senza ali). Nel complesso quello che viene fuori è un prodotto all'insegna della commistione di elementi dissonanti e non a caso il character designer Range Murata spiega che il riferimento di base per la collocazione storica della vicenda è stato il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, cioè l'epoca dei biplani e dei dirigibili Zeppelin, anche se i molti elementi futuristici o addirittura ancora più antichi sfatano qualsiasi tentativo di dislocare temporalmente la storia in modo definitivo. Proprio da questa particolare mescolanza però deriva il fascino della serie: dal 1998 di Blue Submarine No.6 al 2003 di Last Exile i passi in avanti della tecnica sono stati enormi, a beneficio dell'integrazione visiva fra 2D e 3D, che ora ha raggiunto livelli ragguardevoli: i due differenti tipi di animazione si sorreggono a vicenda permettendo a tutti gli altri elementi di costruire un amalgama affascinante, che rende per questo interessante seguire ed esplorare il complesso mondo creato dagli autori e giustifica anche il ritmo a tratti contemplativo. Come molte serie di ultimissima generazione Last Exile è innanzitutto un piacere per gli occhi, cui subentra poi anche lo stupore per l'ottima caratterizzazione dei personaggi a definire un quadro completo e vitale.

 


IL DVD


Per l'edizione digitale di Last Exile la Shin Vision ha fatto le cose decisamente in grande: risultano infatti disponibili due edizioni, standard e per collezionisti, entrambe composte da 7 uscite. La Collector's Edition, in particolare, ha la particolarità di stabilire un primato, proponendo per la prima volta al mondo una serie anime con codifica audio DTS ES 96 Khz/24 bit a full rate intero (in italiano). Ne consegue che il comparto audio è di primissimo livello, capace di esaltare appieno le scene di battaglia che abbondano nel cartoon. Accanto a questa traccia troviamo, sempre nella nostra lingua, la codifica in Dolby Digital Surround EX Matrix e in 2.0, quest'ultima con i dialoghi televisivi ridimensionati nei termini più "forti". Non manca, infine, l'indispensabile pista giapponese, in Dolby Surround 2.0. Il video è invece in formato widescreen 1.78:1 anamorfico e si presenta con un master molto pulito, luminoso e privo di segni di compressione. Per contenere un tale flusso di dati ogni uscita contiene quattro episodi suddivisi in due dischi, inclusi in due eleganti confezioni amaray, con un box cartonato rigido a raccogliere il tutto. A corredo troviamo per ogni uscita anche due booklet ricalcati sugli originali giapponesi, con apertura non "a quaderno", ma "a fisarmonica": 16 pagine fitte di dati, con interviste ai realizzatori, schede dei personaggi, disegni, informazioni che ripercorrono i passaggi della serie (con tanto di riferimento ai capitoli del DVD per le scene di volta in volta interessate) e tutto quello che serve per districarsi nel complicato universo di Last Exile. Infine due eleganti cartoline da collezione. Non ci sono extra video, che verranno concentrati nell'ultimo volume, al momento in cui scriviamo non ancora disponibile. Il prezzo per ogni uscita è di 29,90 euro (24,90 per l'edizione standard).


Un'edizione eccellente che non a caso è stata insignita nel 2004 del premio "Castelli animati-Tuttodigitale" e che stabilisce dunque un nuovo standard per il mercato degli anime.

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