"Sonetàula", di Salvatore Mereu
Per rarefazioni e lunghissimi respiri, per accatastamenti di attimi di vita immobile, Sonetàula media la vicenda di una continua sottrazione, immergendo lo sguardo in luoghi – fisici e dell’anima – di quasi insopportabile complessità. Un film la cui progressione chiede molto allo spettatore, ma che nell’ultima parte esplode tra le suggestioni di genere, sospingendolo ad una piena comunione con il personaggio
Altrove. E’ sempre in un luogo e in un tempo altro che si muove Sonetàula, protagonista del romanzo di Giuseppe Fiori trasformato in ‘film di formazione’ da Mereu (Ballo a tre passi). Dall’alba di un’adolescenza alla soglia dell’età adulta, doloroso e inesorabile affresco delle insanabili discrasie tra l’infinito della vita interiore e i perimetri restrittivi della realtà che si muove indipendentemente o a dispetto dell’anima, Sonetàula media, per rarefazioni e lunghissimi respiri, per accatastamenti di attimi di vita immobile, la vicenda di una continua sottrazione. Sullo sfondo di un ambiente che riduce la vita umana ai minimi termini – ostilità del paesaggio e prosciugamento dell’essere nell’entroterra della Sardegna, fine degli anni Trenta – il protagonista si muove su una linea progressiva di strappi. La disumanità delle relazioni umane gli sottrae insieme il padre per destinarlo al continente – ‘altrove’ con cui il ragazzino deve fare i conti a distanza – e l’infanzia; le recrudescenze di una vendetta solo pensata, ma compagnia muta e costante dei pensieri di Sonetàula, genereranno una nuova sottrazione – quella della vita, difficile ma cullata tra le figure sostitutive di riferimento, il nonno e lo zio. Alla svolta della vicenda, l’Altrove diventa la vita stessa. Non è più pensiero, vagheggiamento, orizzonte possibile, luogo della sottrazione: Sonetàula diventa, sospinto dagli eventi e al contempo per scelta, un latitante. Libertà fiera e senza prezzo, libertà mortale e carissima: ancora una sottrazione, quella dell’Amore…
Sonetàula è un film e un personaggio che rapisce dalle prime sequenze, immergendo lo sguardo in luoghi – fisici e dell’anima – di quasi insopportabile complessità. Un film la cui progressione chiede molto allo spettatore, ma che nell’ultima parte esplode tra le suggestioni noir, sospingendolo ad una piena comunione con il personaggio. Nelle ultime scene, tra la città e il cinema, la comparsa di un bambino e inseguimenti che fanno eco ad una sola, unica corsa inarrestabile, si arriva al cuore di Sonetàula e se ne comprendono d’un colpo tutte le ragioni, tutto l’amore che una negazione della vita – altrove e sottrazione – lascia dietro di sé come una scia.
Regia: Salvatore Mereu
Interpreti: Francesco Falchetto, Manuela Martelli, Antonio Crisponi, Serafino Spiggia, Giuseppe Cuccu
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 157’
Origine: Italia, 2008