SOUNDTRACKS – Lost in soundtrack: le colonne sonore di Sofia Coppola
Il sodalizio tra musica ed immagine che il cinema di Sofia Coppola propone pellicola dopo pellicola sboccia lontano, nell’adolescenza. La Coppola intesse le sue storie a filo musicale sin dalla sua opera d’esordio Il giardino delle vergini suicide
Somewhere. Da qualche parte, dove una canzone crea un microcosmo narrativo, distante dal tempo che una storia scandisce, conteggiato da minuti e fotogrammi. Sofia Coppola vince un Leone d'Oro che le viene consegnato per mano di Quentin Tarantino, oltre che suo illustre ex-fidanzato, noto trangugiatore di sonorità vintage ed acrobatico ricercatore di soundtrack ad effetto. Dentro la sua ultima pellicola esplodono piccoli mondi-lampo creati da parentesi musicali, incorniciati dal rombo di tuono di una Ferrari che gira vorticosamente, creando un tempo circolare che racchiude un breve assaggio della caotica esistenza di Johnny Marco (Stephen Dorff). Sin dall'apertura le movenze di due biondissime lap-dancer imprigionano il ritmo della narrazione nella durata di My Hero (Foo Fighters), dilatando momentaneamente un racconto che prosegue a tempo ritmato, accompagnato dalle sonorità indie-rock dei Phoenix. La band francese – guidata da Thomas Mars, attuale compagno della Coppola -firma la colonna originale di Somewhere, riproponendo quel sapore cool che permea ormai l'intera opera della regista. E I Know we're cool canta per l’appunto Gwen Stefani mentre si consuma sul ghiaccio una inappuntabile performance di pattinaggio artistico. Chi è Johnny Marco? Uno sconclusionato. Una star che qualche volta si siede al pianoforte e che si cimenta con Guitar Hero. Uno a cui tocca persino di ritirare un luccicante Telegatto durante una cerimonia da avanspettacolo, dove una scosciatissima Valeria Marini si cimenta alle prese con Che si fa (Enzo Jannacci). L’ultimo di una serie di personaggi, quelli partoriti dalle sceneggiature della Coppola, che sanno abilmente sostituire una canzone ad un dialogo.
Il sodalizio tra musica ed immagine che il cinema di Sofia Coppola propone pellicola dopo pellicola sboccia lontano, nell’adolescenza. Conduttrice di serie televisive musicali underground come Hi Octane, interprete di videoclip di successo, amica e confidente di band del calibro di Sonic Youth, White Stripes e My Bloody Valentine, la Coppola intesse le sue storie a filo musicale sin dalla sua opera d’esordio Il giardino delle vergini suicide. L’epopea delle cinque ninfe, uccise dalla
Una passione costante, quella della musica per Sofia. Che pare non interrompersi mai, e continuare a manifestarsi in molteplici forme. Tanto da chiedersi: dove la porterà la prossima volta?
"Che si fa" è stata scritta da PAOLO JANNACCI e non da ENZO.