SOUNDTRACKS – Teneramente folle, di Maya Forbes

Colonna sonora creata dall’unione delle composizioni originali di Theodore Shapiro e la supervisione musicale curata da Randall Poster.

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Gli anni ’60, mitizzati dalle generazioni successive, sono stati per il ‘900 un meraviglioso e caleidoscopico decennio di contraddizioni, dalla guerra in Vietnam al movimento pacifista, dalle arti influenzate dalle droghe lisergiche ai movimenti moralizzatori, passando per la lotta per i diritti civili e gli atroci atti commessi dal Ku Klux Klan in nome di un razzismo insensato. Quando, durante gli anni dell’Università, Maggie (Zoe Saldanaincontra il bizzarro Cam (Mark Ruffalo) pensa che il suo carattere così particolare sia solo il frutto della società nella quale vivono, tanto da sposarlo e dargli due bambine: Amelia (Imogene Wolodarsky) e Faith (Ashley Aufderheide). Peccato che quell’eccentricità altro non sia che la prima avvisaglia di un disturbo maniaco depressivo bipolare, diagnosticato nel 1967, che porta Cam a vivere periodi di forte entusiasmo e sfrenata attività fisica e mentale a periodi nei quali viene inghiottito dalla Cosa Brutta, per dirla alla David Foster Wallace, una depressione che non gli permette di prendersi cura né di se stesso né della sua famiglia tanto da far decidere a Maggie di abbandonare la casa in campagna nella quale vivono per trasferirsi con le ragazze in un piccolo appartamento a Boston, lontane dal padre.

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Qui, sul finire del 1978, per dare alle figlie la possibilità di studiare in

NFINITELY-POLAR-BEARuna buona scuola Maggie prende un’altra decisione difficile, quella di trasferirsi a New York per diciotto mesi in modo da conseguire un master in Economia alla Columbia lasciando le figlie alle cure del marito. Questa convivenza forzata, inizialmente vissuta come un abbandono dalle due, si rivelerà essere un’avventura ed un percorso umano fatto di svariate cadute e momenti di profonda crescita. Tra toast alla cannella, gonne per la recita di flamenco cucine a notte fonda, vecchie automobili d’epoca sgangherate, liti furibonde, numerose pile di piatti da lavare ed una stanza per le invenzioni, quei diciotto mesi saranno i più intesi delle loro vite, li uniranno e li faranno crescere nella sofferenza e nell’amore, portando i tre a scambiarsi spesso di ruolo quando la fragilità di Cam tornerà a fare capolino tra una pasticca di litio ed un bicchiere di troppo.

 

 

infinitelyPresentato in svariati Festival europei ed internazionali, dal Sundance al Torino Film Festival, Infinitely Polar Bear è l’opera prima, dai forti tratti autobiografici di Maya Forbes, produttrice esecutiva di serie tv (The Naked Truth, The Larry Sanders Show) e sceneggiatrice (Mostri contro Alieni, The Rocker), che si è ritrovata a rivivere la sua infanzia dietro la macchina da presa. Decisamente edulcorata dai tratti più aspri che una malattia come la depressione porta con sé, il film è un atto d’amore verso un padre capace di lottare contro i suoi limiti per riprendersi la sua famiglia ed una madre che cerca di farsi strada in una società ed in un mondo del lavoro ricchi di discriminanti per una donna afroamericana e madre di due figlie. Prodotto dagli stessi Ruffalo e Zaldana, Wally Wolodarsky e la Bad Robots di J.J. Abrams, il film, realizzato con un buget ridotto, ha il merito di ricostruire un’atmosfera del finire degli anni ’70 credibile e affatto caricaturale, grazie anche ad un uso sapiente della scenografia curata da Jennifer Engel, che bilancia i numerosi interni con esterni strategicamente curati, e dei costumi realizzati da Kasia Walika-Maimone.

 

 

Ad amplificare la dimensione sixties/seventies entra in gioco la teneramente follecolonna sonora ricca di riferimenti musicali del tempo realizzata grazie alla supervisione di Randall Poster, vincitore di un Grammy Award e nome che ha contribuito al successo di pellicole come Boyhood, Grand Budapest Hotel ed Insurgent, arricchita dalle musiche originali di Theodore Shapiro, compositore recentemente ascoltato in St. Vincent e già conosciuto per le soundtracks de I sogni segreti di Walter Mitty, Tropic Thunder e Io & Marley. Come per i lavori precedenti i componimenti di Shapiro sono caratterizzati da un’atmosfera rassicurante, a tratti gioiosa e spensierata, ed in questo caso contraddistinta dall’uso di strumenti a corda (Hole in The Floor), cori e tastiere (Kung-Fu Pic Nic) e percussioni arricchite dai fiati (Depressed) che nel montaggio si uniscono con i brani non originali scelti da Poster. 

 

 

Una selezione musicale dal respiro eterogeneo per generi ed artisti infinitely-polar-bear2scelti. Si va dal folk rock di George Harrison con la sua Run Of The Millcanzone contenuta nell’album triplo All Things Must Pass del 1970, pubblicato all’indomani dello scioglimento dei Beatles, al soul di The Oogum Boogum Song portata al successo da Brenton Wood, passando per il rhythm and blues di A Fool in Love cantata in coppia da Ike e Tina Turner fino alla versione reggae dei The Brentford Choir di Amen, inno folk gospel della tradizione, ed il classico afromericano spiritual Down By The Riverside nella versione del leggendario Snooks Eaglin. Una colonna sonora energica, vitale e variegata come le tante sfaccettature del suo protagonista.

 

 

 

 

Track listing:

01. Run Of The Mill – George Harrison

02. The Oogum Boogum Song – Brenton Wood

03. A Fool In Love – Ike & Tina Turner

04. Your Man – Jerry ‘Swamp Dogg’ Williams

05. Doomsday – Elvis Perkins in Dearland

06. The Northern Line – China Forbes

07. Your Long Journey – The Doc Watson Family

08. Down By The Riverside – Snooks Eaglin 

09. Jonah, Come Out The Wilderness – Roaring Lion with Cyril Monrose String Orchestra

10. Amen – The Brentford Choir

11. Kung-Fu Picnic – Theodore Shapiro

12. Hole In The Floor – Theodore Shapiro

13. Depressed – Theodore Shapiro

14. The Pick-Up Game – Theodore Shapiro

 

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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=0ky_Y1v94rM]

 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=KUrTjrptccg]

 

 

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